Proposte tecniche per la rapida definizione del processo penale.
A Siracusa il convegno dal titolo “Finalmente Giustizia? Proposte tecniche per la rapida definizione del processo penale” organizzato dall’Associazione Segni Nuovi, d’intesa con la Camera Penale P.L. Romano di Siracusa e con la sezione locale dell’A.N.M. Associazione Nazionale Magistrati.
SIRACUSA – Sull’onda di un acceso dibattito, si è tenuta sabato 28 Febbraio presso la Sala Borsellino di Palazzo Vermexio una tavola rotonda di alto livello che ha visto la partecipazione ma soprattutto il confronto diretto e altamente costruttivo di illustri personalità e professionisti del mondo della giustizia, della magistratura e della politica di ambito nazionale.
La prima sessione, nella mattinata con inizio alle ore 10.00 dopo il saluto dell’Arch. Pappalardo, Presidente dell’associazione Segni Nuovi, dell’Avv. Francesco Favi, Presidente dell’Unione Camere Penali, del giudice Michele Consiglio dell’Associazione Nazionale Magistrati e delle autorità presenti, ha visto la disamina di alcune patologie del processo penale che ne ritardano la definizione con l’Avv. Renato Borzone, Vice Presidente Unione Camere Penali, il consigliere Giuseppe Meliadò, del Comitato direttivo centrale A.N.M. , il Prof. Bruno Montanari Ordinario di Filosofia del Diritto Università di Catania e Università Cattolica di Milano, il Dott. Giovanni Ilarda, Assessore alla Presidenza della Regione Sicilia. Moderatore l’avv. Bruno Leone del Foro di Siracusa, già Presidente della Camera Penale di Siracusa ed attualmente V. Presidente dell’Associazione Segni Nuovi.
Il convegno muove dalla constatazione della insoddisfazione generale sui tempi della giustizia; la lentezza della giustizia equivale a mancata o inadeguata giustizia; al punto che spesso la sentenza, lontana nel tempo,seppure tecnicamente corretta appare fuori luogo; sembrerà un paradosso, ma è così.
Da qui l’ esigenza di verificare da tutte le parti la possibilità di individuare soluzioni tecniche che conducano alla definizione rapida del processo penale.
Per questa ragione si è volutamente evitato di discutere di problematiche di fondo, di difficile soluzione quali la separazione delle carriere, e stimolare, invece il dialogo tra tecnici per la soluzione del problema tecnico.
La seconda sessione, pomeridiana, presideduta dall’On. Lanfranco Tenaglia, Ministro della Giustizia del Governo Ombra con inizio alle ore 14,30 è stata finalizzata all’individuazione di proposte tecniche da sottoporre alla valutazione delle rappresentanze politiche nazionali.
Dobbiamo iniziare – dice l’onorevole Tenaglia che è intervenuto nella sessione pomeridiana – un confronto vero sull’intervento organico, oggetto di studio senza dubbio nel corso degli anni e delle legislature, attraverso un’iniziativa pubblica di confronto. Cominciare già a riflettere ed operare immediatamente per stilare una proposta solida di riforma organica della procedura penale per le prossime elezioni. Quella attuale , sostenuta dalla maggioranza, ha difetti di merito e di settorialità inequivocabili. Occorre rendere effettivo il principio di obbligatorietà dell’azione penale e non affidarlo alla buona volontà organizzativa della procura. Sul diritto di cronaca- continua Tenaglia- regolato dalla norma 114, la proposta del Pd che oggi rappresento, diverge fortemente e radicalmente dal pensiero della maggioranza. Occorre rendere obbligatorio il filtro preventivo e una volta assicurato normativamente e con profili penali far coincidere segreto interno e segreto esterno. Crediamo fermamente sia la soluzione più efficace.
In merito all’acquisizione dei tabulati, ritengo si tratti di una problematica da valutare da un lato per la lacuna normativa ad essa associata e dall’altro per la delicatezza dettata dalla legge sulla privacy nello sviluppo delle indagini. Il governo attuale ha in qualche modo equiparato intercettazioni e tabulati. Il governo ombra, propone, invece, di subordinare i tabulati non affidandoli a società esterne bensì agli organi di polizia preposti.
L’auspicio è, quindi- dice l’Avv. Bruno Leone, moderatore della tavola rotonda- che dal confronto di oggi venga fuori un documento comune, da trasmettere al ministero sollecitandone l’esame.