di Antonella Serafini
ROMA 18 Giugno 2010 – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno arrestato un pregiudicato romano di 42 anni, ex marito di Eva Mikula, la donna che fu convivente anche di uno dei membri della temibile banda della Uno bianca, ed un insospettabile impiegato di banca di 53 anni, anchegli di Roma, in esecuzione di unordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma per rapina in concorso. I due arrestati sono accusati di aver organizzato una serie di rapine ai danni di ristoranti e banche. Uno dei recenti colpi è stato messo a segno proprio nella banca dove il 53enne arrestato era impiegato come cassiere. Mentre il pregiudicato faceva da palo allesterno, il cassiere infedele, a fronte di una percentuale del malloppo, ha funto da basista dando precise indicazioni ai rapinatori con i quali, per fugare ogni dubbio e depistare le indagini, ha inscenato anche una colluttazione sotto lo sguardo delle telecamere di sorveglianza.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno fatto scattare le manette ai polsi di T.C. e L. M. (questultimo già coniugato con la nota Eva MIKULA), responsabili di aver organizzato e fatto materialmente eseguire ad altre persone, alcune già tratte in arresto in flagranza di reato, rapine presso esercizi commerciali e banche.
L’attività investigativa, convenzionalmente denominata Easy Money, è stata avviata nel mese di dicembre 2009, come sviluppo e approfondimento di altra indagine che aveva portato agli arresti in flagranza di reato degli esecutori della rapina allesercizio commerciale MC donald di via del Forte Trionfale 8000 avvenuta il 13.12.2009. Nel corso delle indagini ed ha consentito di individuare nei due predetti gli organizzatori della citata rapina, nonche di quella consumata da altri due esecutori al momento non ancora identificati, presso la filiale della Banca Nazionale del Lavoro di via del Forte Trionfale, in data 06.04.2010, ove T.C. svolgeva la propria attivita lavorativa come cassiere.
I due organizzatori, a fronte di una importante percentuale della somma di denaro provento delle rapine, si occupavano, T.C. di fornire precise indicazioni, circa il luogo ed il momento opportuno per la consumazione del delitto, ai rapinatori che venivano assoldati di volta in volta da L.M., il quale, a sua volta fungeva da palo nella fase di esecuzione delle rapine.
Di fondamentale importanza si è rivelata lapprofondita analisi della registrazione del video delle telecamere a circuito chiuso della banca che ha permesso di rilevare da subito una condotta quantomeno anomala del cassiere che era stato preso in ostaggio dai suoi complici verosimilmente per fugare ogni dubbio sulla sua complicità con i rapinatori. Gli esiti del lavoro svolto dagli investigatori della Sezione Antirapine del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di via In Selci, hanno determinato lemissione dellordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma Dr. Steidl, su richiesta della locale Procura della Repubblica nella persona del Sost. Proc. Tiziana Cugini.