ROMA 16 Gennaio 2015 – Questa mattina, a Roma, presso la caserma “Orlando de Tommaso”, ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento nella carica di Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri fra i Generali Leonardo Gallitelli e Tullio Del Sette. La cerimonia si é svolta alla presenza del Ministro della Difesa Sen. Roberta Pinotti e del Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli.
In tribuna d’onore, presenti all’evento oltre al Ministro dell’Interno On. Angelino Alfano e al Ministro della Giustizia On. Andrea Orlando, anche numerose autorità politiche, religiose e militari.
Il Gen. Gallitelli nel prendere la parola ha indirizzato un saluto deferente e riconoscente al Presidente Emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Presidente Piero Grasso e al Presidente del Consiglio dei Ministri, nonchè ringraziato tutte le Autorità intervenute alla cerimonia.
Rivolgendosi ai Carabinieri ha voluto esprimere il proprio grazie “al Carabiniere di sempre, umile e silenzioso servitore dello Stato. Al Carabiniere che con il suo quotidiano adempimento del dovere, garantisce sicurezza e legalità. Al Carabiniere che, ovunque occorra, offre vicinanza e solidarietà. Al Carabiniere che da due secoli incarna l’immagine dello Stato amico. È stato davvero” ha proseguito Gallitelli “un assoluto immenso privilegio aver comandato uomini e donne impareggiabili. A tutti voi rinnovo il mio plauso incondizionato e la mia affettuosa riconoscenza.”
Infine, ha rivolto “al Generale Tullio Del Sette, amico carissimo di antica data, uomo di immensa statura morale, l’augurio caloroso e affettuoso più bello di ogni fortuna per te, per i tuoi cari e per la nostra Istituzione”.
All’Arma Benemerita, che è riconosciuta linfa dell’identità della coscienza nazionale, ha augurato di “continuare ad essere baluardo invalicabile a difesa della libertà e della giustizia al servizio degli Italiani e della nostra amatissima Patria.”
A seguire l’intervento del Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette, il quale nell’unirsi nel saluto al Presidente Emerito Napolitano, al Presidente Grasso e nel ringraziamento per la loro presenza al Ministro Pinotti, ai Ministri Alfano e Orlando e a tutte le Autorità presenti, ha sottolineato come “In questo luogo storico in cui fu celebrato il primo centenario dell’Arma è custodita da 120 anni la Bandiera di Guerra dell’Arma: qui si sono formate dal 1885 generazioni di Carabinieri. Con commozione ed orgoglio assumo l’incarico di Comandante Generale dell’Arma che mi impegno ad assolvere con la dedizione e lo spirito di servizio cui ho cercato di ispirare la mia vita nella Istituzioni e per l’Arma. Lo assumo certo di poter contare sul pieno sostegno e sul lavoro fervido, appassionato, professionale, operoso di tutti i Carabinieri dal Vice Comandante Generale ai Comandanti di Vertice, ai comandanti di ogni livello, alla Rappresentanza Militare, agli ufficiali, marescialli, brigadieri, appuntati e carabinieri, donne e uomini che prestano servizio in ogni reparto sul territorio Nazionale e all’estero, ai giovani che iniziano la loro missione formandosi alle capacità tecniche e ai valori etici che fanno dei carabinieri cittadini, militari e operatori di polizia esemplari che hanno fatto e continuano a fare grande la nostra Istituzione.”
Il Comandante Generale ha poi sottolineato come questo sia “un giorno indimenticabile della mia lunga vita di carabiniere, di servitore dello Stato, iniziata oltre 44 anni fa, quello che ho il privilegio di vivere, oggi, con voi qui, carabinieri, autorità, familiari, ospiti graditi, e idealmente con tutti gli appartenenti all’Arma. Sono consapevole delle responsabilità connesse alla carica di vertice, responsabilità che sento anche per l’eredità prestigiosa lasciata da coloro che mi hanno preceduto, e per ultimo dal generale Leonardo Gallitelli, comandante e maestro straordinario per me e per tanti ufficiali, per tanti tantissimi carabinieri, per tutti, la cui guida lungimirante e saggia, autorevole, lascia una traccia profonda, ne sono assolutamente convinto, nella nostra Istituzione.”
“Cercherò di proseguire la sua opera e quella dei suoi e dei miei predecessori, corrispondendo così alle attese degli appartenenti all’Arma, dei rappresentanti delle Istituzioni e del Paese. Al Generale Gallitelli va il mio saluto davvero fraterno, riconoscente, assieme, caro Dino, al rispetto all’affetto sincero, memore e grato, dell’Arma tutta, con gli auguri più fervidi di ogni fortuna e di ogni serenità per Te e la tua bella famiglia.”
“Al Consiglio Centrale di Rappresentanza mi rivolgo con la certezza di poter contare su un costante e davvero fruttuoso rapporto di stretta collaborazione e piena fiducia a sostegno della condizione e dell’azione di governo del personale, per il bene della nostra Istituzione e di tutti i suoi appartenenti, con la chiara prospettiva del bene comune dei nostri concittadini.”
“L’Arma è pronta come sempre” ha poi continuato il Comandante Generale “a raccogliere le nuove sfide e le opportunità derivanti dalla modernità, dalla globalizzazione e dalle nuove tecnologie, con la fondamentale piena valorizzazione del suo straordinario patrimonio e potenziale umano e della capillarità territoriale.”
E’ intervenuto, quindi, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, che ha esordito ricordando come quella del Generale Gallitelli sia stata “un’intera esistenza dedicata all’Arma nel pensiero e nell’azione: una vita di sacrifici, ma anche di grandissime soddisfazioni”, definendolo “un carabiniere di razza, che ha vissuto con orgoglio la militarità: una figura carismatica ed esemplare”.
Al Generale Del Sette ha poi rivolto queste parole: “saprai far eccellere la figura del carabiniere e del militare, forte della stima che ogni cittadino tributa all’Arma. Da marinaio, ti auguro vento e mare propizio.”
In ultimo, ha preso la parola il Ministro Pinotti, cha ha ringraziato il Generale Gallitelli “per come ha saputo condurre l’Arma”, aggiungendo poi che “l’affetto che l’Italia vi ha riservato è frutto del vostro essere forti, coesi e famiglia”, tanto da divenire “punto di riferimento per il Paese”. Rivolgendosi al Generale Del Sette, ha affermato: “è stato mio Capo di Gabinetto, sono convinta che la sua leadership, fatta di efficienza, dedizione e umanità, farà progredire l’Arma, in continuità col percorso sinora fatto”.
Il Ministro della Difesa ha concluso così il suo discorso: “Generale del Sette, io immagino come possa essere importante per chi la sta guardando dal cielo, suo padre Carabiniere che è stato anche deportato per due anni, immagino che soddisfazione possa essere per lei pensare a lui che la guarda da lassù. E con questa benedizione che sicuramente arriva, ringrazio il Generale Gallitelli per il suo lavoro, incoraggio il Generale Del Sette per quanto dovrà fare e ringrazio tutti i Carabinieri per il sacrificio incessante, costante e quotidiano davvero di vicinanza e di affetto per quest’Italia perché siete un punto di riferimento fondamentale.
La cerimonia di avvicendamento ha avuto come prologo – nel corso della medesima mattinata – la deposizione di due corone d’alloro presso l’Altare della Patria e il Sacrario del Museo Storico dell’Arma da parte dei Generali Gallitelli e Del Sette, quale doveroso omaggio ai Caduti.