Trentasei anni non bastano per dimenticare. E questa redazione oggi vuole ricordare il Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, carabiniere, ucciso barbaramente a Palermo durante il suo mandato prefettizio, assieme alla moglie ed alla scorta.
Alle ore 21:15 del 3 settembre 1982 la A112 sulla quale viaggiava il prefetto, guidata dalla moglie Emanuela Setti Carraro, fu affiancata in via Isidoro Carini a Palermo da una BMW, dalla quale partirono alcune raffiche di Kalashnikov AK-47, che uccisero il prefetto e la moglie.
Nell’attentato perse la vita anche l’agente di Polizia Domenico Russo, scorta del prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, deceduto a Palermo il 15 settembre 1982 per le ferite riportate nell’attacco mafioso al generale e a sua moglie.
Nello stesso momento l’auto con a bordo l’autista e agente di scorta, Domenico Russo, che seguiva la vettura del Prefetto, veniva affiancata da una motocicletta, dalla quale partì un’altra micidiale raffica, che uccise Russo.
Per i tre omicidi sono stati condannati all’ergastolo come mandanti i vertici di Cosa Nostra, ossia i boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci.
Nel 2002 sono stati condannati in primo grado, quali esecutori materiali dell’attentato, Vincenzo Galatolo e Antonino Madonia, entrambi all’ergastolo, Francesco Paolo Anzelmo e Calogero Ganci a 14 anni di reclusione ciascuno.
Nella stessa sentenza si legge:
«Si può senz’altro convenire con chi sostiene che persistano ampie zone d’ombra, concernenti sia le modalità con le quali il generale è stato mandato in Sicilia a fronteggiare il fenomeno mafioso, sia la coesistenza di specifici interessi, all’interno delle stesse istituzioni, all’eliminazione del pericolo costituito dalla determinazione e dalla capacità del generale».
Avremmo dovuto essere a Roma, a ricordarlo presso la Tenuta della Mistica, alla figlia Rita Dalla Chiesa, al colonnello Sergio De Caprio, agli amici che combattono quotidianamente una estenuante battaglia contro la mafia ed i poteri che ad essa fanno riferimento.
Siamo con loro, oggi e non solo, con la mente, con le azioni, con il cuore: che nulla potrà mai abbattere la speranza degli onesti!
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