di Antonella Serafini
“La Repubblica e le sue Forze Armate” è stato il tema della parata di oggi, con la sfilata in via dei Fori Imperiali a Roma. Una sfilata per omaggiare la nostra Repubblica e il suo Presidente, ma anche tutti corpi armati, militari e civili che, con il proprio impegno quotidiano hanno contribuito a dare un’immagine dell’Italia improntata alla solidarietà, al sacrificio e al dovere. Ottanta minuti di parata, in cui hanno sfilato 233 bandiere e medaglieri, quasi 6000 militari, 430 civili, 210 quadrupedi, 262 mezzi e 9 velivoli, per manifestare l’imponenza e la possenza di una quantità infinita di forze coordinate tra loro, tra mezzi ausiliari, di rappresentanza e nuclei operativi. Un anniversario importante, il 2 giugno, per ricordare che 64 anni fa, il popolo italiano scelse di vivere in una Repubblica democratica. La storia ha preteso sacrifici impensabili, vite spezzate, battaglie di diritti e doveri, che hanno portato infine a una democrazia che fin dal risorgimento è stata agognata ma mai avuta, di fatto, prima di quel fatidico 2 giugno. Le forze armate sono state le coprotagoniste della giornata di oggi, per aver dimostrato di servire il Paese attraverso eventi tragici e difficili, sempre con impegno e rigore. Nonostante le polemiche scaturite tra la vera natura dei nostri contingenti all’estero (per motivi di pace o di guerra è ancora motivo di polemiche) non bisogna dimenticare mai che ci sono militari pronti a perdere la vita per rappresentare la nostra bandiera, sia in missioni umanitarie come Haiti, sia in missioni di ripristino di pace, come accade nei teatri di guerra. A tutti i corpi speciali va quindi un pensiero riconoscente e commosso, per quelli che ci sono ancora e per quelli che non ci sono più. Le nostre squadre militari nazionali e internazionali, e gli operatori di sicurezza, sono ormai l’espressione migliore dell’unità nazionale, rappresentando un Paese che spesso è messo in discussione ma che riesce a tenere la testa alta e la schiena dritta anche di fronte alle calamità più disastrose, naturali economiche e catastrofiche. Si è sentito, durante la durata della sfilata, un clima di fierezza e orgoglio nazionale, che sono le qualità che fanno dell’Italia un grande Paese, troppo chiacchierato per cose stupide, molto apprezzato per la praticità e la competenza dimostrata in ogni occasione.