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Immigrazione clandestina: 15 arresti a Roma

IMMIGRAZIONE CLANDESTINA: OPERAZIONE DELLA POLIZIA. 15 ARRESTI PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE FINALIZZATA ALL’INGRESSO ILLEGALE IN ITALIA. OBBLIGO DI FIRMA PER ALTRI 4 INDAGATI.

ROMA 06 Luglio 2011 – Sono 15 le persone finite in manette alle prime ore dell’alba. Ad eseguire le misure restrittive gli agenti del Commissariato S.Paolo, guidati dal dr. Luigi De Angelis, che hanno chiuso il cerchio intorno ad un’indagine durata circa un anno, che ha coinvolto 19 persone, prevalentemente romane e alcuni di origini filippine. Per tutti l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’ingresso in Italia di clandestini. L’associazione, che agiva anche con un cifrario in codice, falsificava la documentazione alloggiativa e quella legata a rapporti di lavoro inesistenti per ottenere la sanatoria per colf e badanti, il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno per ricongiungimento familiare. Il prezzo per ogni pratica era di circa 1000 euro, che venivano pagati dagli stranieri per ‘tappe di avanzamento dei lavori’. Per 4 delle 19 persone coinvolte non sottoposte agli arresti sono destinatarie di obbligo di firma presso gli uffici di polizia.

Le indagini, condotte anche grazie ai sistematici riscontri delle posizioni dei singoli stranieri vittime dell’associazione effettuati dall’Ufficio immigrazione, diretto dal dr. Maurizio Improta, hanno consentito di accertare attraverso sopralluoghi e pedinamenti la tecnica degli aderenti al sodalizio criminoso.

In particolare, a capo dell’organizzazione con il ruolo di organizzatori e promotori si ponevano tre dei 15 destinatari di misure cautelari, che si occupavano della gestione delle “pratiche”, con l’individuazione dei “finti” alloggi da dichiarare per il compimento dell’iter burocratico, della definizione delle tariffe, ed ancora della “retribuzione” dei collaboratori. Diverso il ruolo di altri 4 arrestati che, assicuravano i contatti tra gli associati e la “ricezione delle richieste. I potenziali clienti venivano agganciati nei pressi della Prefettura, dove veniva loro offerta la possibilità di ottenere la regolarizzazione facile.

Nella maggior parte dei casi è emerso che gli stranieri per i quali venivano presentate le dichiarazioni di ospitalità presso gli immobili individuati dall’associazione non erano mai entrati all’interno degli stessi.

Tra le vittime dell’associazione cittadini stranieri di prevalente cittadinanza filippina e cinese.

 

Operazione “Il Gioco è fatto”: arrestato boss della Magliana

BOSS DELLA MAGLIANA ARRESTATO DALLA POLIZIA. MANETTE PER IL SUO BRACCIO DESTRO DALLA GUARDIA DI FINANZA. PER LORO L’ACCUSA DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE FINALIZZATA AL RICICLAGGIO.

 

ROMA 06 Luglio 2011 – Anche per lui nella mattinata odierna sono scattate le manette. Si tratta di Enrico Nicoletti, di 74 anni, a carico del quale pende l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di millantato credito, truffa, usura, falso, riciclaggio e ricettazione.

Si tratta dell’ultimo atto dell’operazione “Il Gioco è fatto”, per la quale la Squadra Mobile della Questura di Roma, guidata dal dr. Vittorio Rizzi, aveva già eseguito nell’ottobre scorso una prima tranche di misure cautelari, e per la quale la scorsa settimana la Divisione Anticrimine ha eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore di circa 2.500.000,00 euro.

In particolare l’arrestato era a capo del sodalizio criminoso, che, attraverso il millantato credito, truffava ignare vittime interessate all’acquisto di beni immobili oggetto di aste giudiziarie. Proprio a lui erano destinati i proventi dell’attività illecita, poi reinvestiti in attività commerciali e beni immobili.

In manette, nella stessa mattinata è finito anche il suo braccio destro, Alessio Monselles, di 68 anni, questa volta arrestato dagli uomini della Guardia di Finanza, che hanno condotti nei suoi confronti accertamenti di natura patrimoniale. All’interno dell’organizzazione per lui era stato disegnato il ruolo di factotum tra Nicoletti e gli altri associati, anche con compiti ben precisi nella ricezione dei proventi ricavati e nella relativa consegna allo stesso “capo” dell’organizzazione.

Ancora una volta si è rivelato determinante l’asse tra gli organi investivi della Questura e la determinazione del Sostituto Procuratore della Repubblica dr.ssa Ceniccola e del Procuratore Aggiunto dr. Capaldo, che hanno seguito l’intera vicenda giudiziaria, che si è conclusa oggi con l’esecuzione dei provvedimenti cautelari.

 

Messina: spacciavano droga, tra gli arrestati un consigliere comunale

MESSINA 01 Marzo 2010 – Nove arresti nel messinese con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Coinvolto un consigliere comunale. Tra gli arrestati figura infatti anche Giuseppe Pollino, consigliere comunale di Saponara, un paese in provincia di Messina. La polizia ha avviato le indagini dopo il ferimento, il 21 agosto 2008, di Giuseppe Coppolino, collegato alla gestione dello spaccio. Nel corso delle indagini sequestrati alcuni quantitatitvi di cocaina, hashish e marijuana.