ROMA 14 Febbraio 2013 – Nella mattinata, presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, alla presenza del Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola e del Capo di Stato Maggiore della Difesa Amm. Luigi Mauro Binelli Mantelli, si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2012-2013.
Fra le tante Autorità presenti in platea, anche il Vice Presidente della Corte Costituzionale Avv. Luigi Mazzella, il Ministro dell’Interno Prefetto Annamaria Cancellieri, il Ministro della Giustizia Prof.ssa Paola Severino Di Benedetto, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Prof.ssa Elsa Fornero, il Ministro della Salute Prof. Renato Balduzzi, i Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei Ministri On. Giampaolo D’Andrea e Consigliere di Stato Paolo Peluffo, i Sottosegretari all’Interno Pref. Carlo De Stefano e Prof. Saverio Ruperto, il Sottosegretario alla Difesa Dott. Filippo Milone, il Presidente della Commissione Affari Costituzionali, Affari della Presidenza del Consiglio e dell’Interno, Ordinamento Generale dello Stato e della PA Sen. Carlo Vizzini, l’ex Ministro della Difesa e Membro della III Commissione Affari Esteri e Comunitari On. Arturo Mario Luigi Parisi, l’ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dott. Gianni Letta, il Presidente della Corte dei Conti Dott. Luigi Giampaolino, il Direttore Generale del DIS Ambasciatore Giampiero Massolo, il Presidente della Corte Militare D’Appello Dott. Vito Nicolò Diana, il Direttore dell’AISI Gen. C.A. Arturo Esposito ed esponenti di tutti gli organismi della Rappresentanza Militare dell’Arma.
Nell’aprire la cerimonia, il Comandante della Scuola, Generale di Divisione Giovanni Nistri, ha indirizzato il proprio saluto ai presenti illustrando le attività didattiche svolte dall’Istituto, frequentato attualmente anche da Ufficiali Afgani, Albanesi, Senegalesi, Venezuelani e Turchi.
Il Generale Nistri ha poi esortato gli allievi ad approfittare dell’irripetibile occasione, rappresentata dal periodo trascorso presso la Scuola, per prepararsi ad affrontare al meglio, con etica, onestà, lealtà e coraggio, le complesse sfide che il futuro riserverà loro, così da essere all’altezza della fiducia e delle aspettative che la collettività nazionale ripone nell’Arma e nei suoi esponenti.
Ha quindi preso la parola il Comandante Generale Leonardo Gallitelli, che, dopo i ringraziamenti ai presenti per l’attenzione e la vicinanza riservate all’Arma con la loro presenza e un commosso pensiero alla memoria dei Carabinieri Caduti nell’anno appena trascorso, ha richiamato lo straordinario e privilegiato rapporto di fiducia con gli Italiani costantemente coltivato, nel corso di quasi due secoli di vita, dall’Istituzione. Un rapporto che si alimenta, ancora oggi, della relazione di autentica amicizia offerta dalle ben 4.613 Stazioni, alle quali è affidata una missione antica, rimasta immutata sino ai nostri tempi: la tutela della legalità. Le Stazioni, che nel 1814 erano solo 113, infatti, sono tra le più concrete e immediate espressioni della vicinanza dello Stato al cittadino, contribuendo al rafforzamento dell’unità e della coesione sociale, tramite un ruolo di rassicurazione, fiducia, solidarietà e protezione.
Il Generale Gallitelli ha poi illustrato i più importanti provvedimenti adottati per garantire sicurezza ed efficienza con la massima economicità, malgrado, le particolari difficoltà congiunturali: la valorizzazione delle Stazioni, attraverso l’aggiornamento della loro distribuzione sul territorio, il sostegno di quelle più impegnate e la riconfigurazione di quelle caratterizzate da ridotte esigenze operative o gravate da rilevanti condizionamenti infrastrutturali; il potenziamento di 335 “Stazioni a forza minima” grazie al reimpiego di unità recuperate da strutture logistiche o amministrative; la definizione di un rigoroso programma di riduzione delle spese, facendo perno sull’evoluto sistema di governo elettronico per snellire le strutture logistiche; la previsione di una riduzione della spesa per le locazioni delle caserme, attraverso l’acquisizione di immobili demaniali e di edifici confiscati alla criminalità organizzata in cui trasferire reparti dell’Arma, con un risparmio complessivo per l’erario di 6,2 milioni di euro; la riduzione del 30% del parco veicoli, del 60% delle motovedette e del 50% degli elicotteri, senza intaccare l’operatività dell’Arma.
In ragione delle significative contrazioni degli stanziamenti a bilancio e delle limitazioni alle assunzioni nel prossimo quadriennio – ha proseguito il Comandante Generale – sono già allo studio ulteriori provvedimenti di razionalizzazione interna, attenti però a non arretrare il livello di qualità del servizio reso al cittadino, indicando i due settori strategici nei quali l’Arma ha scelto di investire: la qualità della formazione e l’innovazione tecnologica.
Oltre all’aggiornamento di tutti i corsi di formazione per valorizzare la professionalità del personale nella convinzione che i risultati operativi sono, innanzitutto, il frutto della competenza e della motivazione dei singoli militari, è stato dato inizio ad una complessiva revisione delle strutture addestrative.
Riguardo all’innovazione tecnologica, dopo la completa automazione dei processi di lavoro nei settori amministrativo e logistico, è stato sviluppato, con risorse interne, un nuovo software che dematerializza tutti gli atti necessari allo svolgimento delle funzioni burocratiche.
A testimonianza dell’attenzione dell’Arma a cogliere le opportunità offerte dal progresso tecnologico, vi sono i riconoscimenti tributatici nei vari Forum Internazionali.
L’investimento in questi settori – ha evidenziato il Comandante Generale – ha, quale unico obiettivo, la migliore risposta alle varie forme di criminalità: il terrorismo internazionale, l’eversione interna, la criminalità organizzata di tipo tradizionale, quella predatoria, sicuramente la più sentita dai cittadini e al cui contrasto sono pienamente coinvolte le risorse investigative dei RIS e del Reparto Crimini Violenti del ROS, nonché le violenze commesse in ambito familiare o riconducibili a motivi passionali e l’odioso fenomeno dello stalking.
Il Generale Gallitelli ha poi brevemente illustrato i dati più significativi dell’attività operativa del 2012, evidenziando i risultati di eccellenza conseguiti nella salvaguardia di interessi diffusi, quest’anno gratificati anche dalla Medaglia d’Oro al Merito della Sanità pubblica conferita al Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, nonché l’impegno profuso nel settore dell’ordine pubblico, dove l’immagine di dignità ed autocontrollo offerta dal Carabiniere in Val di Susa, platealmente provocato con arroganti parole di scherno, esprime il senso della professionalità e dell’equilibrio necessari per garantire, al fianco di Polizia di Stato e Guardia di Finanza, l’ordinato svolgimento delle manifestazioni. Il Comandante Generale ha ricordato come questi risultati siano frutto anche del vigente modello di coordinamento. Un modello di riconosciuta efficienza che, sotto la saggia guida del Signor Ministro dell’Interno, si conferma fonte di una concreta e feconda armonia degli apporti delle singole componenti del sistema sicurezza.
Analogamente ha riscosso un crescente apprezzamento l’impegno dell’Arma nei 10 Teatri operativi internazionali, ove operano 388 Carabinieri, spesso accanto alle forze armate, alle quali ci accomuna l’irrinunciabile status militare.
Infine, prima di invitare il Signor Ministro della Difesa a dichiarare ufficialmente aperto l’Anno Accademico, il Generale Gallitelli, ha, da un lato auspicato concreti interventi a favore del personale, tanto sul piano previdenziale quanto su quello del riordino di ruoli, dall’altro ricordato ai giovani Ufficiali i valori fondamentali dell’umiltà e dell’etica della responsabilità, ai quali è ancorata la delicata e complessa funzione di comandanti. “Invero, l’umiltà è esigenza sentita tutte le volte che si esercita una funzione dispositiva. È un’esigenza – quella dell’umiltà – che si fa ancora più stringente quando le funzioni dispositive attengono alla delicatissima sfera delle libertà costituzionalmente garantite, oppure quando vogliamo alimentare – nel personale affidatoci – la tensione morale, l’onestà, l’abnegazione, l’approfondimento della cultura professionale. In una parola, quando vogliamo sollecitare, in noi stessi e in chi ci affianca, l’etica della responsabilità, valore imprescindibile in tutti i soggetti che servono lo Stato e che si pongono al servizio del bene comune, con imparzialità ed efficienza“. Il Comandante Generale ha concluso il suo intervento rivolgendosi agli ufficiali frequentatori – “A voi ragazzi, in stretta sintesi, un ultimo messaggio: prima di voi stessi, abbiate a cuore l’Arma e l’Italia“.
Ha preso infine la parola il Ministro della Difesa Amm. Giampaolo di Paola il quale, tra l’altro, ha sottolineato che ovunque si sia recato – in Italia e nel mondo – gli sono sempre state rivolte parole di elogio nei confronti dell’Arma dei Carabinieri. Ciò a riprova del fatto che il Carabiniere é un simbolo del made in italy nel mondo, quello che in ambito commerciale si definirebbe un brand di successo.
Il Ministro ha poi riconosciuto il merito di questi risultati ai tantissimi carabinieri che ci hanno preceduto sin dal 1814, richiamando negli Ufficiali frequentatori il senso di responsabilità di 200 anni di storia dell’Arma. Il Ministro Di Paola ha concluso il suo intervento esortandoli ad affrontare le nuove sfide che li attendono con l’etica che ha sempre contraddistinto la filosofia del carabiniere: usare le innovazioni tecnologiche a vantaggio delle richieste della comunità ed essere sempre dalla parte dei buoni.
( www.carabinieri.it )
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