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Festa della Legalità della Polizia: un forte messaggio di speranza, amicizia, onestà, lealtà, legalità, famiglia, amore e ugualglianza

di Antonella Serafini

 

ROMA 14 Aprile 2011 – Spesso la polizia decide di fare iniziative che coinvolgono i giovani a livello educativo. L’abbiamo visto con il progetto Icaro e la sicurezza stradale, e quest’anno è stato amplificato il messaggio. Con  una festa della legalità ispirata a tutti i valori più puri che ci dovrebbero accompagnare nella vita, sono stati affiancati personaggi dello spettacolo, personalità politiche e istituzionale, e oltre 3000 giovani instancabili che per oltre tre ore (calcolando le attese prima dell’inizio dello spettacolo), si sono letteralmente spolmonati con la musica dei loro idoli. Ma non era solo una festa, era anche e soprattutto un concorso musicale. Concorso a cui hanno partecipato 26 città, 3000 ragazzi e 35 canzoni selezionate, di cui pochissime le premiate, ma tutte di elevatissima qualità. Con la partecipazione di personaggi della caratura di Roberto Vecchioni, passando per Emma Marrone, Luca Argentero, Fiorello, gli Oblivion, Raul Bova, Baz, Virginio, J-Ax, i Modà, Gualazzi e Zero Assoluto, i messaggi di speranza, amicizia, onestà, lealtà, legalità, famiglia, amore, uguaglianza ha preso vita uno spettacolo che non poteva non chiamarsi “Uniti nei valori”.

Tra le istituzioni era presente  il ministro Maroni e il capo della polizia Antonio Manganelli, che alla stampa ha dichiarato che la polizia con questo evento non ha la pretesa di insegnare la vita ai giovani, viceversa è la stessa Polizia di Stato che ha tanto da imparare, a livello di impegno, di energia che mettono nelle cose che hanno a cuore. Il mondo della musica, insiste Manganelli, è il vettore attraverso il quale i messaggi di legalità possono arrivare dritti al cuore dei ragazzi. Frasi ribadite anche dagli ospiti che si sono esibiti nel Gran Teatro di Roma, tra gli applausi dei ragazzi compiacenti. E infatti i veri protagonisti erano proprio loro, gli studenti presi a campione da tutta Italia. Prima dello spettacolo, abbiamo scambiato due parole con una scolaresca venuta da Piacenza per l’evento, portando una canzone rap con basi di Fibra, ispirata ai 150 dell’unità d’Italia, con frasi degne delle migliori commemorazioni istituzionali: Sara Battistotti, Eika Perizzi, V.B., e  A.M. hanno partorito un testo che probabilmente molti dei nostri politici dovrebbero studiare:

rispetto, onestà e uguaglianza
sono i valori della speranza

sono merci molto rare
con tutti i soldi non si possono comprare.
verde bianco rosso che unisce tutti i regni senza alcuna sfera
per ognuno il motto era “saremo fedeli ad una sola bandiera
“.

Ma il brano vincitore è stato quello di un liceo di Latina, con il brano “Noi non baciamo le mani”, di Tommaso Rosato e Mario Casale. Il primo premio è stato motivato come “lavoro acuto, intelligente e carico di significati. Con un messaggio coraggioso gli autori hanno colto l’importanza del proprio impegno, individuando quei valori di cui oggi tanto si va alla ricerca. Il testo evidenzia una realtà difficile che nella sua crudezza, arriva a toccare l’emotività dell’ascoltatore”. Una sfilza di altri complimenti sono racchiusi in un decreto di una giuria che sicuramente ha fatto fatica a scegliere tra le 35 proposte le più meritevoli, e tra le più meritevoli la canzone vincitrice. Una targa è stata consegnata ai due ragazzi vincitori sulla stessa platea fino a poco prima occupata da un Fiorello che è andato a ruota libera facendo il mattatore parlando tra il serio e il faceto di argomenti sociali e di attualità. E’ stata assegnata una menzione speciale ad un altro brano, dal titolo “Mi piace”, assegnata a Edoardo Bruni, Mariagiulia Mecacci, Celestina Robaj, Lorenzo Angelini, Francesco Cosinovi, con  Daniele Scaglione al montaggio. Sulla targa assegnata a questa canzone, si legge “i valori non hanno tempo, hanno costruito la nostra storia, danno senso al nostro presente e ispireranno il nostro futuro”. Praticamente un modo per dire che i ragazzi, spesso neanche maggiorenni, a volte sanno essere da esempio per l’Italia del presente. La cosa che più ha colpito di questa festa è stato il protagonismo degli studenti, non solo dei premiati e di chi ha scritto canzoni, ma anche di chi, seduto (a fatica) nella propria postazione, ha saputo trasmettere l’energia necessaria per fare di un evento normale, un evento straordinario. Chi non è stato presente, può rivedere tutto lo spettacolo che verrà trasmesso sabato 23 aprile da Rai 1 a partire dalle 14.00  .

Palermo: cerimonia in ricordo del gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa

PALERMO 03 Settembre 2010 – Oggi ricorre il 28mo anniversario dell’uccisione del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Alla del capo della Polizia Antonio Manganelli, del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, e del prefetto Giuseppe Caruso, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha deposto una corona di fiori sul luogo della strage.

La celebrazione si è svolta sotto la lapide in via Isidoro Carini a Palermo che ricorda l’uccisione, il 3 settembre 1982, del prefetto, generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta Domenico Russo.

Viareggio: premio "Cronista 2010", i vincitori

VIAREGGIO 18 Aprile 2010 – Si è svolta ieri a Viareggio la celebrazione del Premio “Cronista 2010”. Il capo della Polizia, così come molte altre autorevoli cariche dello Stato, ha attribuito un premio ai giornalisti di Radio Rai.
Oltre ai vincitori delle due sezioni, “informazione stampata” e “informazione radio tv”, rispettivamente assegnati a Carlo Bonini e alla coppia Monica Giandotti e Roberto Pozzan, sono stati assegnati altri dieci riconoscimenti a singoli giornalisti o a testate che nel corso dell’anno si sono distinte per l’impegno e le caratteristiche dell’informazione fornita al pubblico.

In particolare la targa assegnata dal capo della Polizia è stata consegnata ai rappresentanti della redazione del “Giornale Radiorai” con questa motivazione: “Nelle grandi tragedie la radio diventa strumento indispensabile ed efficace per l’informazione di servizio per le popolazioni colpite e per il Paese intero. Lo specifico radiofonico valorizza la funzione del servizio pubblico. La radio spesso arriva prima, in occasione del terremoto che ha provocato lutti e distruzione in Abruzzo anche per l’intuito del più giovane dei componenti la redazione di cronaca del Giornale radio Rai il quale, avvertita la scossa a Roma, è partito subito per l’Aquila, facendosi trovare puntuale per i primi collegamenti nei giornali radio del mattino”.