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Aveva gambizzato il rivale in amore, arrestato dai carabinieri

ROMA 16 Settembre 2011 – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro hanno arrestato, a conclusione di una complessa attività di indagine, un romano di 32 anni, già conosciuto alle forze dell’ordine, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di lesioni personali gravi e detenzione illegale di armi da sparo. I militari a seguito di attività investigative hanno raccolto prove inconfutabili circa la responsabilità dell’arrestato in merito alla “gambizzazione” di D.M., avvenuta lo scorso 13 agosto 2010 in via Sulpicio Rufo, nella zona denominata “Il Boschetto”. Nell’agguato compiuto da due uomini a bordo di una Smart, armati di pistola, il ferito fu colpito alle gambe da quattro proiettili esplosi con una pistola automatica cal. 7.65, detenuta illegalmente. Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro hanno consentito di accertare che il movente dell’agguato è riconducibile ad una relazione extraconiugale che la vittima avrebbe avuto con la convivente dell’arrestato. I militari dopo aver raccolto gli indizi di colpevolezza in relazione al delitto, hanno ottenuto dal Tribunale di Roma, che a sua volta  ha concordato pienamente le risultanze investigative, l’ordinanza restrittiva che ieri sera hanno notificato all’interessato. Dopo l’arresto i militari hanno associato il 32enne al carcere di Regina Coeli.

Omicidio Onofri: altri tre arresti

ROMA 02 Luglio 2011 – Dopo dieci giorni di ininterrotte indagini, i Carabinieri della Compagnia Roma Eur, nella giornata di ieri, hanno individuato e fermato altri 3 cittadini romeni ritenuti responsabili dell’aggressione in cui ha trovato la morte Sabatino Onofri, il 78enne pastore romano ucciso a Roma la sera del 19 giugno scorso a colpi di pala e bastonate. Il corpo della vittima era stato rinvenuto lungo la via Appia Nuova, all’altezza del civico 1158 , riverso a terra, con le mani legate e con numerose ferite lacero-contuse alla testa e su molte parti del corpo. Subito dopo l’omicidio, i Carabinieri arrestarono due cittadini romeni, rispettivamente di 45 e 25 anni.

Il prosieguo delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica della Capitale, hanno portato all’arresto del 25enne, fermato mentre si stava preparando a lasciare il paese a bordo di un autobus diretto in Romania.

Le serrate indagini condotte dai Carabinieri con la collaborazione dei militari del Comando Provinciale di Cosenza, hanno portato sulle tracce di altri tre possibili correi, due 19enni e un 23enne, tutti incensurati, che avevano trovato rifugio nelle montagne del capoluogo calabrese in attesa di rimpatriare in treno. Al momento del fermo, il 23enne (figlio del primo arrestato) si trovava proprio alla stazione ferroviaria di Cosenza, in procinto di salire su un treno che gli avrebbe consentito di continuare la fuga, mentre i due più giovani sono stati fermati nella provincia di Cosenza. I fermati, che avevano tentato anche di cambiare aspetto tagliandosi i capelli, interrogati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur, hanno ammesso parzialmente le loro responsabilità in merito all’uccisione del pastore romano, specificando che la rapina era stata pianificata in Romania, da dove quattro di loro erano giunti per mettere a segno quello che in principio era stato classificato come un “colpo facile”. I romeni, che sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario e rapina aggravata, provvedimenti firmati dal Procuratore Aggiunto, Dr. Pierfilippo Laviani, e dal Sostituto Procuratore, Dr. Francesco Minisci, sono stati associati al carcere di Regina Coeli, in attesa delle convalide di rito da parte del G.I.P.

Sono attualmente in corso le ricerche di un sesto complice anche all’estero.

 

Maltrattamenti in famiglia: carabinieri arrestano marocchino

ROMA 13 Maggio 2011 – Un ennesimo episodio di maltrattamenti in famiglia è stato registrato, ieri, in un appartamento della Capitale. Un cittadino marocchino di 38 anni, con diversi precedenti penali, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Roma Monte Mario. Il tutto si è consumato nel primo pomeriggio in un appartamento nella zona della Cinquina. A seguito dell’ennesima lite familiare, scaturita da futili motivi, lo straniero ha picchiato con inaudita ferocia prima il figlio della compagna di appena 5 anni, avuto da una precedente relazione, e poi la compagna, una 38enne romana all’ultima settimana di gravidanza, che si era messa in mezzo per fermarlo. Il piccolo subito dopo la violenza è stato accompagnato all’Ospedale Sant’Andrea, ma viste le gravi condizioni è stato poi trasportato all’Ospedale Agostino Gemelli e trattenuto in terapia intensiva. La madre invece ormai pronta a partorire il figlio del violento compagno, a causa del forte stato di agitazione è stata portata all’Ospedale Villa San Pietro. I militari ricevuta la denuncia da parte del padre naturale del piccolo, poiché la mamma aveva omesso ai sanitari di raccontare come erano andate realmente le cose, hanno avviato indagini al termine delle quali la donna, messa alle strette, ha ammesso quanto accaduto realmente. I militari hanno bloccato il 38enne a Torvajanica, presso la Stazione Carabinieri, dove ha l’obbligo di recarsi a firmare, come stabilito dal Tribunale di Roma, dopo essere stato condannato per precedenti reati contro la persona. Visti i precedenti con la Giustizia lo straniero è stato portato prima in caserma a Roma e successivamente associato, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, al carcere di Regina Coeli per rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia. Le indagini dei Carabinieri hanno potuto appurare, purtroppo, che analoghi episodi di violenza si erano verificati più volte anche in passato, infatti l’uomo ha in atto un altro procedimento per maltrattamenti.