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Iraq: cambio al comando del Contingente italiano e del Kurdish Training Coordination Center

Iraq, Erbil - Prima ParthicaNella mattinata dell’8 giugno ha avuto luogo l’avvicendamento al comando del Contingente italiano dislocato a Erbil, impiegato nella missione “Prima Parthica”.

Alla cerimonia era presente il Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, Generale di Corpo d’Armata Marco Bertolini, che nel suo intervento ha sottolineato gli importanti risultati addestrativi conseguiti dal Contingente italiano.

Il Generale Bertolini ha rivolto sentite parole di compiacimento per l’intensità e la qualità del delicato lavoro dei trainers italiani, apprezzato dalle istituzioni curde e riconosciuto a livello internazionale, nonché confermato dai successi ottenuti dalle Forze di sicurezza curde nelle recenti operazioni militari che hanno portato alla messa in sicurezza di ulteriori 150 km di territorio sul fronte.

Iraq, Erbil - Prima ParthicaSuccessivamente, alla presenza delle Autorità curde e dei rappresentanti della coalizione internazionale, si è svolta la cerimonia militare di passaggio di consegne del comando degli addestratori militari del KTCC (Kurdish Training Coordination Center), che per il prossimo semestre sarà guidato da un comandante di nazionalità italiana e da un vice-comandante tedesco.

Gli addestratori italiani della Task Force “Erbil”, circa 200 uomini e donne inquadrati nella coalizione costituita da 7 nazioni europee (Italia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Finlandia, Olanda e Ungheria) nel Kurdistan iracheno, rappresentano una componente fondamentale per l’addestramento delle KSF (Kurdish Security Forces). Lo testimoniano gli oltre 4500 Peshmerga, che a partire da gennaio 2015 sono stati addestrati sulle procedure di fanteria, sulle procedure contro ordigni esplosivi improvvisati (counter IED), sul tiro indiretto con artiglierie e mortai e molti altri settori.

fonte www.difesa.it

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Abrate, in visita ai contingenti militari italiani in Afghanistan e Libano

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate si è recato dal 14 al 17 febbraio in visita in Afghanistan e in Libano per portare il saluto ai militari italiani e per incontrare le principali autorità locali.

Nei giorni 14 e 15 febbraio, il Generale Abrate è stato a Kabul, dove ha incontrato l’Ambasciatore italiano, Claudio Glentzer, il Capo di Stato Maggiore della Difesa afgano, Generale Shir Mohammad Karimi e il comandante della missione Isaf, Generale David Petraeus.

Durante l’incontro con il Generale Karimi è stata affrontata la situazione afgana e quella del contesto regionale.
In particolare, il Generale Karimi ha evidenziato l’importanza che le istituzione afgane, nell’ambito del “processo di transizione” da poco cominciato, «assumano gradualmente il totale controllo del proprio Paese».

Ha poi ringraziato il Generale Abrate per il lavoro di addestramento e cooperazione che i militari italiani svolgono quotidianamente con le forze di sicurezza afgane.

L’ottimo lavoro dei militari italiani e, più in generale, dell’Isaf è dimostrato dal fatto che «gli insurgents non stanno attaccando solo le unità militari, ma anche obiettivi civili, come supermercati e piazze». «Questo significa – prosegue il Generale Karimi – che il controllo del territorio da parte della coalizione è efficace e che gli insurgents si sentono pressati».

Anche il Generale Petraeus ha espresso parole di elogio verso i militari italiani indicandoli come «esempio per la capacità di interfacciarsi con la popolazione e con le forze di sicurezza afgane».

Il Generale Abrate si è poi recato a Herat presso il Contingente militare italiano, dove è stato accolto dal Comandante del Regional Command West, Generale di Brigata Marcello Bellacicco.

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha incontrato i militari italiani di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza, schierati per l’occasione in “Piazza Italia”, e ha rivolto loro l’apprezzamento per quanto stanno facendo in favore della popolazione afgana.

Il Generale ha poi visitato i reparti aerei italiani di Esercito, Marina e Aeronautica, oltre ad incontrare i vertici delle forze di sicurezza afgane con i quali ha trattato temi inerenti le operazioni e l’addestramento del personale afgano.

Il 16 febbraio dopo aver visitato alcune postazioni militari poste all’interno della “bolla di sicurezza” nella zona di Bala Murghab, ha lasciato l’Afghanistan per recarsi in Libano.

Al suo arrivo a Beirut, sempre accompagnato dal Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, Generale di Corpo D’armata Giorgio Cornacchione, ha incontrato l’Ambasciatore d’Italia in Libano Giuseppe Morabito, il Vice Comandante di UNIFIL Generale di Brigata Santi Bonfanti ed il Comandante del Settore Ovest di UNIFIL, Generale di Brigata Guglielmo Luigi Miglietta.

L’ambasciatore ha colto l’occasione per  riportare il sentimento di stima e gratitudine che i libanesi hanno nei confronti dei militari italiani operanti in UNIFIL.

Nella mattina del 17 febbraio, si è tenuto l’incontro con il Comandante delle Forze Armate libanesi Generale Jean Kahwajii, il quale ha espresso grande apprezzamento per la fattiva collaborazione con cui i nostri militari quotidianamente operano e collaborano con le Forze Armate libanesi nel sud del Libano.

Come previsto dalla Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, uno dei principali compiti affidato alle truppe di UNIFIL, infatti, è quello di  assicurare il supporto alle Forze Armate libanesi affinché possano esercitare in quest’area la piena sovranità nazionale.

A seguire, la delegazione ha raggiunto, in elicottero, ITALAIR l’Unità di volo italiana di UNIFIL, dove ha incontrato anche il personale Italiano in servizio presso il comando multinazionale della missione.

La visita è proseguita con l’incontro con il Force Commander di UNIFIL, Maggior Generale Alberto Asarta Cuevas.
Il Capo della Missione ha manifestato la soddisfazione di avere alle sue dipendenze un contingente così preparato e motivato come quello italiano, sottolineando l’alto livello di professionalità e l’importante apporto dato dai nostri militari alla missione.

La delegazione, durante il trasferimento verso la base italiana di Shama, ha sostato presso un “check point” congiunto Caschi Blu Italiani e Forze Armate Libanesi, dove il Generale Abrate ha constatato di persona le sinergie esistenti tra le due realtà, che dal 2006 collaborano fattivamente nel controllo del territorio e nel mantenimento della pace nel sud del Libano.

Al suo arrivo presso il comando del settore ovest a guida italiana, composto oltre che dai 1600 militari italiani anche dai 2300 militari di Francia, Ghana, Malesia, Slovenia, Corea del Sud e Brunei, al Capo di Stato Maggiore sono stati tributati gli onori militari da un picchetto in armi ed è stato poi accolto dal 75° Comandante della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” e Comandante del Settore Ovest di UNIFIL.

Il Generale Abrate, rivolgendo il proprio saluto ai militari Italiani ha espresso loro  “la piena soddisfazione e il pieno riconoscimento a Ufficiali, Sottufficiali, volontari di tutte le Forze Armate anche in questa parte del mondo per il costante impegno profuso nonché la vicinanza e l’orgoglio da parte delle Istituzioni”.

Al temine, il Capo di stato Maggiore della Difesa è intervenuto in una attività addestrativa congiunta con le Forze Armate libanesi, volta alla costituzione di un posto comando tattico idoneo a fronteggiare una emergenza di protezione civile in caso di disastro naturale.

Alle ore 15.00, il Generale Abrate ha lasciato la base di Shama diretto verso l’aeroporto di Beirut dal quale ha fatto rientro in Italia.

( foto www.difesa.it )