Archivi tag: dr. Vittorio Rizzi

Operazione “Il Gioco è fatto”: arrestato boss della Magliana

BOSS DELLA MAGLIANA ARRESTATO DALLA POLIZIA. MANETTE PER IL SUO BRACCIO DESTRO DALLA GUARDIA DI FINANZA. PER LORO L’ACCUSA DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE FINALIZZATA AL RICICLAGGIO.

 

ROMA 06 Luglio 2011 – Anche per lui nella mattinata odierna sono scattate le manette. Si tratta di Enrico Nicoletti, di 74 anni, a carico del quale pende l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di millantato credito, truffa, usura, falso, riciclaggio e ricettazione.

Si tratta dell’ultimo atto dell’operazione “Il Gioco è fatto”, per la quale la Squadra Mobile della Questura di Roma, guidata dal dr. Vittorio Rizzi, aveva già eseguito nell’ottobre scorso una prima tranche di misure cautelari, e per la quale la scorsa settimana la Divisione Anticrimine ha eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore di circa 2.500.000,00 euro.

In particolare l’arrestato era a capo del sodalizio criminoso, che, attraverso il millantato credito, truffava ignare vittime interessate all’acquisto di beni immobili oggetto di aste giudiziarie. Proprio a lui erano destinati i proventi dell’attività illecita, poi reinvestiti in attività commerciali e beni immobili.

In manette, nella stessa mattinata è finito anche il suo braccio destro, Alessio Monselles, di 68 anni, questa volta arrestato dagli uomini della Guardia di Finanza, che hanno condotti nei suoi confronti accertamenti di natura patrimoniale. All’interno dell’organizzazione per lui era stato disegnato il ruolo di factotum tra Nicoletti e gli altri associati, anche con compiti ben precisi nella ricezione dei proventi ricavati e nella relativa consegna allo stesso “capo” dell’organizzazione.

Ancora una volta si è rivelato determinante l’asse tra gli organi investivi della Questura e la determinazione del Sostituto Procuratore della Repubblica dr.ssa Ceniccola e del Procuratore Aggiunto dr. Capaldo, che hanno seguito l’intera vicenda giudiziaria, che si è conclusa oggi con l’esecuzione dei provvedimenti cautelari.

 

Operazione "Arancia Meccanica": sgominata banda di albanesi specialisti in rapine

ROMA. RAPINE IN VILLA: BANDA ALBANESE ARRESTATA DALLA POLIZIA. RUOLI BEN DEFINITI E SOLIDARIETÀ TRA I COMPONENTI.

Sono 9 i componenti di una banda di albanesi specialisti nelle rapine in villa arrestati nella mattinata di giovedì 30 giugno dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Roma, coordinati dal dr. Vittorio Rizzi. Ancora in corso le oltre 25 perquisizioni domiciliari presso i diversi immobili intorno ai quali gli stessi rapinatori gravitavano nella zona nord e sud della Capitale.

I colpi messi a segno da gennaio a metà giugno, almeno 6 quelli accertati, seguivano un copione seriale, in alcuni casi sfociato in violenze per “indurre” le vittime a collaborare, fruttavano alla banda denaro contanti e oggetti preziosi.

Appostamenti e pedinamenti,che hanno condotto gli agenti anche a seguire i rapinatori “in trasferta”, insieme ad indagini tecniche, hanno consentito di ricostruirne spostamenti, basi logistiche e abitudini operative. Rapina, furto, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi è la gamma di reati di cui sono accusati nell’ambito di 3 procedimenti penali pendenti presso le Procure della Repubblica di Roma e Pescara.

Era ben strutturata l’organizzazione della banda di albanesi caduta nella rete investigativa della Squadra Mobile di Roma, che ha “chiuso il cerchio” dell’operazione “Arancia Meccanica”, operando con il supporto di circa 300 uomini della Questura, del Reparto Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine e del reparto Volo della Polizia di Stato. Tra i 34 ed i 28 anni invece l’età delle “punte di diamante” del gruppo, ai quali veniva affidata l’esecuzione “ossessiva” dei colpi, e che partecipavano anche alla pianificazione degli stessi, assicurando la certezza dei ruoli di ciascuno. In fase “operativa” i singoli membri del gruppo, come emerso dalle indagini, si sono dimostrati in più occasioni particolarmente solidali tra loro, prestando “supporto” qualora uno di loro versasse in condizioni di difficoltà. Per un altro componente, albanese di 31 anni, invece, era previsto il ruolo di gestore del “parco auto”, tra Audi e BMW di provenienza delittuosa, spesso acquistate poco prima dei colpi. In prevalenza le rapine venivano tuttavia messe a segno nell’ambito della provincia di Roma, anche a distanza dalla Capitale, dove poi gli arrestati facevano ritorno nelle prime ore della mattina. Per agire prediligevano capi di abbigliamento “comodi, come tute da ginnastica.

“L’arresto dei componenti della pericolosa banda degli albanesi, autori di una serie di rapine in villa anche in altre province, esprime la determinazione operativa e le potenzialità investigative della Magistratura e degli uomini della Squadra Mobile romana già dimostrate in recenti importanti operazioni di Polizia Giudiziaria” – il Questore di Roma Francesco Tagliente ha rivolto il suo ringraziamento agli uomini della Squadra Mobile diretta dal dr. Vittorio Rizzi.

“Con il risultato odierno la Squadra Mobile conferma l’attenzione della Questura di Roma anche verso quei reati che vengono considerati vigliacchi, e che meritano particolare sensibilità per la “sfera” in cui le vittime vengono colpite.

Ancora un altro segnale,  dunque, che testimonia la presenza sul territorio delle Forze dell’Ordine, che ribadisce la capacità di dare risposte concrete ai cittadini”.

 

Operazione “Arancia Meccanica”: sgominata banda di albanesi specialisti in rapine

ROMA. RAPINE IN VILLA: BANDA ALBANESE ARRESTATA DALLA POLIZIA. RUOLI BEN DEFINITI E SOLIDARIETÀ TRA I COMPONENTI.

Sono 9 i componenti di una banda di albanesi specialisti nelle rapine in villa arrestati nella mattinata di giovedì 30 giugno dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Roma, coordinati dal dr. Vittorio Rizzi. Ancora in corso le oltre 25 perquisizioni domiciliari presso i diversi immobili intorno ai quali gli stessi rapinatori gravitavano nella zona nord e sud della Capitale.

I colpi messi a segno da gennaio a metà giugno, almeno 6 quelli accertati, seguivano un copione seriale, in alcuni casi sfociato in violenze per “indurre” le vittime a collaborare, fruttavano alla banda denaro contanti e oggetti preziosi.

Appostamenti e pedinamenti,che hanno condotto gli agenti anche a seguire i rapinatori “in trasferta”, insieme ad indagini tecniche, hanno consentito di ricostruirne spostamenti, basi logistiche e abitudini operative. Rapina, furto, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi è la gamma di reati di cui sono accusati nell’ambito di 3 procedimenti penali pendenti presso le Procure della Repubblica di Roma e Pescara.

Era ben strutturata l’organizzazione della banda di albanesi caduta nella rete investigativa della Squadra Mobile di Roma, che ha “chiuso il cerchio” dell’operazione “Arancia Meccanica”, operando con il supporto di circa 300 uomini della Questura, del Reparto Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine e del reparto Volo della Polizia di Stato. Tra i 34 ed i 28 anni invece l’età delle “punte di diamante” del gruppo, ai quali veniva affidata l’esecuzione “ossessiva” dei colpi, e che partecipavano anche alla pianificazione degli stessi, assicurando la certezza dei ruoli di ciascuno. In fase “operativa” i singoli membri del gruppo, come emerso dalle indagini, si sono dimostrati in più occasioni particolarmente solidali tra loro, prestando “supporto” qualora uno di loro versasse in condizioni di difficoltà. Per un altro componente, albanese di 31 anni, invece, era previsto il ruolo di gestore del “parco auto”, tra Audi e BMW di provenienza delittuosa, spesso acquistate poco prima dei colpi. In prevalenza le rapine venivano tuttavia messe a segno nell’ambito della provincia di Roma, anche a distanza dalla Capitale, dove poi gli arrestati facevano ritorno nelle prime ore della mattina. Per agire prediligevano capi di abbigliamento “comodi, come tute da ginnastica.

“L’arresto dei componenti della pericolosa banda degli albanesi, autori di una serie di rapine in villa anche in altre province, esprime la determinazione operativa e le potenzialità investigative della Magistratura e degli uomini della Squadra Mobile romana già dimostrate in recenti importanti operazioni di Polizia Giudiziaria” – il Questore di Roma Francesco Tagliente ha rivolto il suo ringraziamento agli uomini della Squadra Mobile diretta dal dr. Vittorio Rizzi.

“Con il risultato odierno la Squadra Mobile conferma l’attenzione della Questura di Roma anche verso quei reati che vengono considerati vigliacchi, e che meritano particolare sensibilità per la “sfera” in cui le vittime vengono colpite.

Ancora un altro segnale,  dunque, che testimonia la presenza sul territorio delle Forze dell’Ordine, che ribadisce la capacità di dare risposte concrete ai cittadini”.