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Furti in appartamenti di lusso: Carabinieri bloccano banda di georgiani

ROMA 22 Novembre 2011– Nella periferia sud di Roma (Loc. Borghesiana e Tor Bella Monaca) è stata condotta un’operazione dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati in collaborazione con le Compagnie dipendenti e le unità cinofile dei Carabinieri di Santa Maria Galeria, tesa a smantellare un pericoloso sodalizio criminoso dedito alla commissione di furti in abitazioni di lusso. Per questo motivo è stata data esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica presso lo stesso Tribunale nei confronti di 5 soggetti (di cui quattro georgiani ed 1 ucraino).

L’attività investigativa, che ha avuto inizio nella scorsa primavera proprio per fronteggiare il fenomeno dei furti in appartamento, è stata condotta prevalentemente attraverso strumenti investigativi tradizionali quali numerosi servizi di osservazione e pedinamento, individuazioni fotografiche, e, soprattutto attraverso un’accurata analisi del modus operandi dei ladri, che ha portato ad individuare la banda, composta da soggetti tutti provenienti dalla regione caucasica, tutti pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e la persona, che si è resa responsabile di innumerevoli furti in appartamenti delle zone residenziali della Capitale. In particolare sono stati riscontrati dai Carabinieri circa 25 furti e parte della refurtiva è stata recuperata, sebbene si è certi che ne siano stati commessi molti di più, nella zona dei Castelli Romani ma anche e soprattutto nei quartieri romani di Montesacro, Collina Fleming e Trionfale.

La banda provvedeva ad individuare gli appartamenti d’interesse ed a studiare le abitudini dei proprietari sino ad individuare il momento in cui l’appartamento veniva lasciato incustodito. A quel punto, attraverso la forzatura delle serrature i ladri si introducevano all’interno impossessandosi di tutto ciò che riuscivano a portare con se: preziosi, apparecchi high tech, orologi, telefoni cellulari ed altro. I preziosi venivano poi, in alcuni casi spediti all’estero, in altri casi rivenduti sulla stessa piazza romana presso negozi “Compro Oro” o presso ricettatori di fiducia, tanto che, nel corso delle indagini, è stato possibile recuperare circa 50 chilogrammi di oggetti preziosi.

I cinque rivestivano all’interno del gruppo ciascuno ruoli ben precisi: due di essi erano i promotori ed organizzatori del sodalizio gestivano l’aspetto logistico, la coesione del gruppo, il reperimento anche all’estero di specifici macchinari ed attrezzature idonee all’apertura di porte blindate, controllavano l’esecuzione degli ordini impartiti e la vendita della refurtiva. Gli altri si dividevano i compiti proponendo gli obiettivi, curando l’apertura delle porte (uno di essi è particolarmente abile in questo).

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, grazie alle risultanze acquisite nel corso delle indagini ha potuto rubricare ai cinque, oltre ai capi di imputazione scaturenti dai singoli furti, anche l’art. 416 del codice penale, vale a dire l’associazione per delinquere.

Oltre all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state effettuate numerose perquisizioni domiciliari che hanno portato a recuperare numerosi gioielli, oggetti in argento, computer portatili provento dei furti, oltre che a vari arnesi atti allo scasso, specifici anche per aprire le blindature.

Sempre durante il blitz è stata rinvenuto in un appartamento in uso ad uno degli arrestati un laboratorio per estrarre la cocaina dai tessuti intrisi che vengono usati per portare clandestinamente la droga. In particolare all’interno dell’appartamento ove stavano due degli arrestati è stato sorpreso un peruviano con un borsone pieno di vestiti imbevuti di cocaina liquida, mentre dentro la raffineria è stata sorpresa una donna incensurata, amica di uno degli arrestati, la quale all’arrivo dei Carabinieri ha tentato di disfarsi del liquido in decantazione evidentemente estratto da altri capi di abbigliamento precedentemente trattati.


 

Roma: espugnata roccaforte dei Casamonica

ROMA 04 Marzo 2011 – I Carabinieri della Compagnia di Frascati hanno arrestato, per droga, quattro esponenti del “clan Casamonica”. Durante diversi servizi di osservazione e pedinamento in abiti civili, i militari hanno accertato la presenza di un vero e proprio “supermercato della droga”,aperto 24 ore su 24, situato all’interno di un vicolo senza uscita, in località Arco di Travertino, ove abitano quasi esclusivamente gli appartenenti alla famiglia dei Casamonica. Oggi il blitz: i carabinieri hanno osservato i numerosi clienti che in fila, ordinatamente, aspettavano il loro “turno” per acquistare lo stupefacente (cocaina) e così sono intervenuti portando a termine, con l’ausilio di unità cinofile, diverse perquisizioni domiciliari.

All’atto dell’ingresso dei militari nell’abitazione meta dei tossicodipendenti, è stato lanciato da una finestra un involucro contenente oltre 15 dosi di cocaina già confezionate. I militari al termine dell’operazioni hanno arrestato 3 uomini ed una donna per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, denunciandone a piede libero altre 2. Nel corso dell’operazione antidroga i Carabinieri, unitamente a personale dell’ACEA hanno scoperto anche il furto di energia elettrica in due abitazioni, denunciando a piede libero per furto di energia elettrica altri due appartenenti al clan.

L’operazione odierna è stata condotta anche con il supporto informativo dei Servizi di Informazione e si aggiunge alle operazioni svolte nei mesi scorsi dai Carabinieri di Frascati che hanno portato a decine di arresti e, soprattutto, al sequestro ed all’abbattimento di immobili “faraonici” del clan dei Casamonica.

Roma: nascondevano droga dentro computer, polizia arresta padre e figlio

Roma: nascondevano droga dentro computer, polizia arresta padre e figlio ROMA 17 Novembre 2010 – All’apparenza un computer, come ce ne sono tanti nelle case. All’interno invece una busta contenente quasi un etto di cocaina ed un bilancino di precisione.
Questo l’originalissimo nascondiglio escogitato da M.P. 51enne d’origine calabrese, e da M.M. 21enne romano, arrestati ieri pomeriggio per detenzione ai fini di spaccio, che però non è sfuggito agli agenti del Commissariato Casilino, diretto dal dott. Antonio Roberti, e a quelli del Commissariato di Marino, diretto dalla dott.ssa Maria Filomena Martino.
Un’attività di spaccio condotta all’interno delle mura domestiche. Padre e figlio, quest’ultimo pregiudicato, all’interno dell’abitazione famigliare avevano messo su una fiorente attività di confezionamento di sostanze stupefacenti.
Nel corso di alcuni servizi antidroga effettuati dalla Polizia di Stato nei giorni scorsi nella zona di Torbellamonaca, gli agenti hanno notato un frequente via vai di tossicodipendenti, nell’appartamento di via Camassei.
Al momento del blitz, la figlia 16enne di M.P. ha tentato di ferire un agente con un coltello, per impedire l’arresto dei congiunti ed è stata quindi denunciata in stato di libertà per tentate lesioni a pubblico ufficiale.
All’interno di un armadio gli arrestati custodivano 5330 euro in banconote di vario taglio, probabile provento dell’attività di spaccio.
Nel corso della perquisizione, in un pensile della cucina, i poliziotti hanno trovato e sottoposto a sequestro anche sostanza da taglio.