BRUXELLES 23 Novembre 2011 – “Il livello di spreco alimentare non deve crescere ancora e dobbiamo contrastarlo tramite strumenti ma anche una cultura volta ad illustrarne puntuali cause ed effetti economici, ambientali e sociali.”
Così l´On. Giovanni La Via, relatore ombra per il PPE della relazione di iniziativa “Evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’UE” commenta il voto di oggi nella della Commissione agricoltura del Parlamento europeo.
Un fenomeno che nell´ultimo trentennio é cresciuto del 50% con ricadute non solo etiche ma anche economiche, ambientali, sociali, nutrizionali e sanitarie.
Non appare eticamente sostenibile che a fronte dei circa 80 milioni di persone che in Europa vivono al di sotto del livello di povertà, vi siano tonnellate di cibo, ancora edibile, che viene buttato nella spazzatura e che non si riesca a “differenziare” quanto più possibile le materie impiegate per la produzione e confezionamento dei cibi.
A tale fine, infatti, gli eurodeputati della ComAGRI chiedono una chiara distinzione tra “spreco alimentare” e “rifiuto alimentare”;in modo da circoscrivere il primo a quell´insieme dei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per ragioni varie o per prossimità della scadenza di consumo, ma ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati ad essere eliminati.
“Un´eliminazione – dichiara La Via – che avviene attraverso elevati costi economici ma anche ambientale che é la società stessa a pagare quando invece potrebbe fare molto, spesso inconsapevolmente, per limitarne l´entità.”
Dagli imballaggi e dalle confezioni monodose o di tipo familiare, da più dettagliate informazioni circa la scadenza dei prodotti agroalimentari passando per un´educazione alimentare e gastronomica più incisiva che aiuti i cittadini a riutilizzare i prodotti, la gamma delle proposte é sicuramente molto varia.
“Ma soprattutto – conclude l`On. Giovanni La Via – questi suggerimenti e il voto di oggi segnano l´avvio di un percorso normativo con cui, in futuro, riuscire a conciliare esigenze dei consumatori, in termini igienici ed informativi, attraverso differenziate e semplificate modalità di packaging a minore costo per le imprese e, quindi, a prezzi finali più bassi.”