E’ partito il 12 Ottobre da Roma, il Team italiano della spedizione “Jobo Garu 2017” che vede ancora una volta l’ Explora Nunaat International in prima linea nella Regione del Rolwaling, in continuità con i progetti “Earth Mater 2011” e “Nepal – Gaurishankar 2013”.
La spedizione “Jobo Garu 2017”, in accordo con la Comunità locale Sherpa, punta alla realizzazione della “Via Ferrata Drolambau Ice Fall”, a una quota compresa tra i 5000 e 5400 m. La ferrata servirà a collegare il versante del ghiacciaio al Rifugio più alto dell’Himalaya che verrà realizzato sul Tashi Lapcha.
Il Rifugio fa parte del progetto “Project Austria Hut” ed è in procinto di costruzione a una quota di 5800 m, su idea dell’ associazione no-profit StepZero.One e finanziato dall’ imprenditore ed alpinista austriaco Josef Einwaller, con l’obiettivo di sostenere l’economia prevalentemente turistica di questi territori.
Il territorio della spedizione “Jobo Garu 2017” è contiguo al tracciato del “Percorso Bonatti” che l’associazione Explora ha ideato con il Parco Gran Sasso e Monti della Laga e che unisce idealmente Amatrice all’Himalaya passando per il Gran Sasso d’Italia. Il Team di Explora, grazie alla collaborazione del CAI di Amatrice, porta in Nepal una tegola della cittadina laziale distrutta dal terremoto che verrà sistemata sul tetto del rifugio più alto del mondo e la bandiera del Parco Gran Sasso, in qualità di ambasciatore nei territori dell’ Himalaya.
«La realizzazione del rifugio avverrà grazie all’impegno dell’imprenditore e alpinista austriaco Josef Einwaller, benefattore di Innsbruck – ha dichiarato Davide Peluzzi – i materiali verranno portati in parte a spalla con l’aiuto degli sherpa del posto, e in parte con gli elicotteri. La struttura sarà base di strumentazioni scientifiche, oltre che punto di rifugio e di riferimento turistico e per lo studio dei ghiacciai».
In continuità con le precedenti missioni in Nepal, il Team Explora proseguirà le ricerche bioantropologiche del Laboratorio di Antropologia Molecolare dell’ Università di Bologna.
Inoltre, sono state portate in Nepal le opere dell’artista italiana Daniela Savini: si tratta di incisioni a puntasecca raffiguranti alcune immagini fotografiche realizzate durante le precedenti spedizioni nella remota Rolwaling. Le opere saranno esposte a Kathmandu presso la libreria Vajra Books e presso il Tempio di Beding, recentemente ricostruito dopo il catastrofico terremoto che colpì il Nepal nell’aprile 2015.
L’esposizione delle opere a Beding sarà permanente e, a 3700m di altitudine, diventerà la mostra di incisioni a puntasecca più alta del mondo.
Il Team Explora è composto da Davide Peluzzi (capo spedizione), Giorgio Marinelli (vice Capo Spedizione), Phurba Tenjing Sherpa, Marco Di Marcello (Biologo), Paolo Cocco (Fotografo), Giuseppe de Angelis (Logistica), Marco Sazzini (Laboratorio Molecolare UniBo). E, dall’Italia, Roberto Madrigali (Meteo) e Carmela Modica (Press).
Jobo Garu 2017 Expedition è sponsorizzata da Intermatica, Mico Sport, e Persia Costruzioni.
*Explora Nunaat International è un’Associazione no-profit di esplorazione e ricerca in ambienti estremi nata nel 2007. Nel 2008, in occasione dell’Anno Internazionale Polare l’Associazione è stata premiata, per la spedizione in Artico (Groenlandia Orientale) con una medaglia e con una lettera di encomio a firma del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel 2011 l’Associazione ha effettuato una spedizione a fini umanitari in Himalaya, denominata Earth Mater. Nell’occasione sono stati intrapresi rapporti di cooperazione con il Governo del Nepal. In data 9 novembre 2011 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra l’Associazione e il Governo del Nepal, rappresentato dal Sottosegretario alla cultura Jaya Ram Shestha, nei settori delle risorse idriche, sanità e turismo nel progetto denominato “Nepal – Gaurishankar 2013”.
Un Team di Explora Nunaat International si è recato in Nepal nel mese di Ottobre 2015 con la Spedizione Italiana “Extreme Malangur 2015” che ha raggiunto le sacre montagne dell’Himalaya alla ricerca dello Yeti.
Durante la spedizione “Extreme Malangur Expedition 2015” sono stati portati aiuti nei villaggi di Singati-Jagat-Simigaon e Beding-Na.
L’Associazione Explora Nunaat International opera da anni nel campo scientifico e della cooperazione umanitaria in aree del Pianeta Terra considerate “selvagge”.
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Nelle foto:
1) Logo Spedizione;
2) Il Team Explora nela libreria Vajra Books a Kathmandu con le opere d’incisione ed il libro appena pubblicato “Oma Tsho”;
3) Davide Peluzzi (capo spedizione) con l’editore di Vajra Books;
4) Il device “MTX SENSOR TIP” per le misurazioni biometriche.
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