SECOND LIFE 19 Marzo 2010 – Che Second Life continui ancora ad essere un mistero per tanti internauti non vi sono dubbi…. si tratta di un game on line? di un luogo per il business virtuale? di una piattaforma da snobbare? o ancora, di un posto dove sostare, nel cuore del proprio computer, per concedersi quei piaceri che la vita reale talora non offre……
Il mistero della piattaforma web tridimensionale della Linden Lab nata da una idea di Philip Rosendale, in arte Philip Linden, a poco meno di sette anni dalla sua creazione e lancio in rete nel Giugno 2003, inizia a dissipare finalmente le nubi che ancora aleggiano attorno al metaverso più famoso e chiacchierato del mondo: siamo nel Network del web semantico, dove utenti e database possono interagire fino a sperimentare forme di intelligenza artificiale.
E se di Network si tratta, dove il social incontra l’e-learning, dove l’arte trova nuove forme espressive, il game si evolve in un self-made roles, e nuove forme di media muovono i primi timidi passi, allora sarà pure il caso di sperimentare e cimentarsi nell’uso del web del futuro.
E proprio in questa direzione che nel metaverso più discusso questo fine settimana ha aperto i battenti, da oggi e fino a domenica – giusto il tempo di una vigilia di primavera – uno degli avvenimenti più attesi ed interessanti che second life offre ai suoi utenti: la fiera del Network d’aiuto ai suoi residenti.
La Resident Help Network Fair si snoda tra padiglioni, isole, stand, ed un grande stage centrale dove nell’arco di tempo di un week-end si susseguono le presentazioni “inworld” degli otto gruppi di mentor riconosciuti dalla Linden Lab per l’aiuto ai nuovi avatar residenti in Second Life®.
I mentor sono volontari preparati che, all’insegna della cordialità e della pazienza, aiutano i nuovi avatar spiegando ed insegnando l’uso ed il funzionamento della piattaforma tridimensionale che, di primo acchito, risulta ostica anche al miglior surfista del web 2.0 .
Tra le presentazioni più attese della giornata di apertura, quella del fondatore del Phoenix Wave Mentors Group, Ghost Ulich uno dei massimi esperti di Second Life e del network 3.0, che nei trenta minuti di cui disponeva sullo stage centrale ha potuto spiegare la singolarità che caratterizza i suoi Phoenix Mentor.
« La caratteristica che contraddistingue il gruppo dei Phoenix è la capacità di disporre di volontari multilingua che aiutano passo dopo passo il nuovo residente nella sua lingua madre – spiega Ghost Ulich – e questo è un traguardo fondamentale data la presenza di utenti da tutto il mondo, e molti dei quali non parlano inglese. Oggi, i residenti possono usufruire del viewer di second life in ben sette lingue differenti: Portoghese, Spagnolo, Italiano, Inglese, Francese, Tedesco e Giapponese. Un grosso salto di qualità dunque, che va ad aggiungersi alle diciotto lingue nelle quali è stato tradotta la wiki di second life».
Un lavoro di traduzione che è stato realizzato nella forma “comunitaria” tipica del social network dove ogni utente può apportare dei benefici alla pagina wiki di riferimento.
Il Community Translation Project è stato uno degli obiettivi ambiti che ha permesso la traduzione del software di Second Life di cui, ad oggi, gli utenti possono disporre e Ghost Ulich è tra coloro che hanno lavorato alla realizzazione della traduzione della piattaforma tridimensionale.
« Il Phoenix Wave Team attualmente offre sostegno one-to-one a nuovi e vecchi residenti – continua Ghost Ulich – in ben sette lingue differenti, ovvero italiano, spagnolo, portoghese, mandarino, inglese, francese, indiano, e siamo co-partners con SL Ajuda Brasil per la lingua portoghese, e con la Moonlight University per la lingua Italiana ».
« La nostra filosofia si basa sulla interazione umana – sottolinea Ghost Ulich – e nella nostra “mission” riteniamo di fondamentale importanza fare “network” con altri gruppi, perchè la collaborazione è una delle fondamentali esperienze che hanno creato la Rete ed in questa direzione intendiamo proseguire». ( a.c. )
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