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Strasburgo: appello di La Via per la ricostruzione post-alluvione

STRASBURGO 23 Novembre 2010 – “Un appello per la vita e per la speranza di ricostruire le numerose vite di chi è stato colpito dall”alluvione di questi ultimi giorni in varie parti d”Europa”. Così l’On.Giovanni La Via commenta l’intervento del Gruppo PPE in Aula plenaria per il sostegno alle popolazioni colpite dai recenti disastri idrogeologici che in Italia, in particolare, hanno provocato anche perdite di vite umane in Veneto e Calabria tra la fine di ottobre e l’ inizio di novembre 2010.

Eventi questi che rappresentano calamità spesso evitabili e riportano alla mente quanto accaduto a Messina la sera del 1° ottobre del 2009 quando un violento nubifragio ha colpito l’area del messinese nella Sicilia nord-orientale, causando lo straripamento dei corsi d’acqua, frane e lo scivolamento a valle di fango e detriti. I comuni furono: Itala, Scaletta Zanclea e, limitatamente al comune di Messina, le frazioni di Giampilieri, Giampilieri superiore, Giampilieri Marina, Briga, Briga Superiore, Briga Marina, Molino, Santa Margherita Marina, Altolia e Pezzolo. Al 7 ottobre i dati forniti dall’organo nazionale della Protezione civile erano di venticinque morti e dieci dispersi.

“Ho chiesto alla Commissione europea – dichiara Giovanni La Via – se, sulla base dei dati in suo possesso, sia possibile procedere a una puntuale mappatura a livello europeo delle zone a elevato rischio idrogeologico che sia complementare alle varie catalogazioni nazionali e regionali. La risposta della Commissione é senza dubbio confortante poiché sta attuando le azioni riportate di seguito per sostenere gli Stati membri nelle operazioni di mappatura delle zone a elevato rischio idrogeologico”.

Alla fine del 2009 la Commissione ha lanciato lo studio esterno “Analisi critica delle attuali pratiche e metodologie di valutazione dei rischi, comprese l’identificazione dei pericoli e la mappatura dei rischi, utilizzate in un campione rappresentativo di Stati Membri”. Lo studio, che sta per essere finalizzato, esaminerà i punti deboli della valutazione e della mappatura dei rischi in un campione di Stati membri.

Come richiesto nelle conclusioni del Consiglio relative a un quadro comunitario sulla prevenzione delle catastrofi all’interno dell’UE, la Commissione europea sta mettendo a punto orientamenti per la valutazione e la mappatura dei rischi a livello nazionale, da utilizzare per la gestione delle catastrofi.

In linea di massima, gli orientamenti coprono tutte le catastrofi naturali e di origine umana e possono essere impiegati dalle autorità degli Stati membri per orientare le attività di valutazione e mappatura dei rischi; essi perseguono quindi l’obiettivo di una mappatura a livello europeo del rischio idrogeologico.

Inoltre, la direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni prevede che gli Stati membri mettano a punto le mappe della pericolosità da alluvione e le mappe del rischio di alluvione entro il 2013.

Anche la proposta di direttiva che istituisce un quadro per la protezione del suolo, non ancora adottata, mira ad individuare le aree nel territorio degli Stati membri per le quali esistono prove evidenti o fondati motivi per ritenere che in un prossimo futuro si verifichino, o è probabile che si verifichino, smottamenti (oltre un certo grado di accettabilità del rischio che sarà stabilito dagli stessi Stati membri).

“Una mappatura a livello europeo delle zone a elevato rischio idrogeologico richiede la convinta partecipazione degli Stati membri – conclude La Via – e presuppone lo sviluppo di dati accurati ad alta risoluzione spaziale negli Stati membri, soprattutto relativamente alla situazione pedologica e idrogeologica e all’utilizzo del territorio, sulla base anche delle iniziative esistenti a livello europeo”.

La dieta mediterranea e' patrimonio Unesco

“Un successo per la nostra tradizione alimentare e un riconoscimento alla qualità delle nostre abitudini alimentari e dei nostri prodotti”.

Esordisce così l’On.le Giovanni La Via, deputato al Parlamento europeo, alla notizia della proclamazione da parte dell’UNESCO della dieta mediterranea quale elemento del patrimonio immateriale dell’umanità.

Un successo per l’Italia poichè la dieta mediterranea rappresenta il terzo elemento italiano presente nella lista, insieme all’opera dei pupi siciliani e al canto a tenore sardo ma un risultato ancora più prestigioso in quanto la nostra dieta mediterranea costituisce la prima pratica alimentare tradizionale al mondo ad essere iscritta nell’elenco dei riconoscimenti UNESCO.

“Adesso – commenta La Via – impegnarsi per difendere questo patrimonio assume un significato ancora maggiore: dobbiamo tutelare i produttori che realizzano gli ingredienti di questa preziosa dieta, dobbiamo garantire i consumatori attraverso una corretta informazione su ciò che acquistano e, nel contempo, salvaguardare l’immagine, a livello mondiale, della nostra identità gastronomica e culturale.”

La dieta mediterranea e’ patrimonio Unesco

“Un successo per la nostra tradizione alimentare e un riconoscimento alla qualità delle nostre abitudini alimentari e dei nostri prodotti”.

Esordisce così l’On.le Giovanni La Via, deputato al Parlamento europeo, alla notizia della proclamazione da parte dell’UNESCO della dieta mediterranea quale elemento del patrimonio immateriale dell’umanità.

Un successo per l’Italia poichè la dieta mediterranea rappresenta il terzo elemento italiano presente nella lista, insieme all’opera dei pupi siciliani e al canto a tenore sardo ma un risultato ancora più prestigioso in quanto la nostra dieta mediterranea costituisce la prima pratica alimentare tradizionale al mondo ad essere iscritta nell’elenco dei riconoscimenti UNESCO.

“Adesso – commenta La Via – impegnarsi per difendere questo patrimonio assume un significato ancora maggiore: dobbiamo tutelare i produttori che realizzano gli ingredienti di questa preziosa dieta, dobbiamo garantire i consumatori attraverso una corretta informazione su ciò che acquistano e, nel contempo, salvaguardare l’immagine, a livello mondiale, della nostra identità gastronomica e culturale.”