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Programma Pericles: esperti europei nella lotta alla contraffazione in visita ai Carabinieri della capitale

ROMA 19 Gennaio 2012 – Questa mattina, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Maurizio Detalmo Mezzavilla, ha ricevuto presso la sede di piazza San Lorenzo in Lucina, una delegazione estera  – funzionari di polizia, magistrati ed esperti delle banche dati centrali specializzati nella lotta alla contraffazione monetaria – di Albania, Bosnia-Herzegovina, Cipro, Croazia, Grecia, Malta, Montenegro, Slovenia, Turchia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo e Olanda che si trovano a Roma per prendere parte ad uno scambio sulle tecniche investigative organizzato dal Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria nell’ambito del programma della Commissione Europea denominato “Pericles”. Nel corso della visita al Comando Provinciale dei Carabinieri, ai delegati è stata mostrata la moderna Centrale Operativa 112 e, nel corso di un briefing, sottolineato l’importante supporto che le attività del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria forniscono alle indagini dei reparti territoriali. E’ stata inoltre evidenziata la valenza transnazionale dei reati in materia di clonazione di carte di credito e bancomat, richiamando in particolare le numerose operazioni svolte dai Carabinieri nella Capitale con l’arresto di tantissimi  cittadini, prevalentemente  dell’est Europa ed il sequestro di lettori di bande magnetiche e pannelli con microtelecamere apposti sugli sportelli bancomat. Nel 2011, nel centro storico di Roma, i Carabinieri della sola Stazione San Lorenzo in Lucina hanno arrestato 31 persone, tutte dell’Est Europa, con il sequestro di migliaia di carte clonate e il recupero di decine e decine di strumenti utilizzati per la clonazione.

Tratta di immigrati dall'Afghanistan: smantellata banda criminale in Italia, 48 arresti

ROMA 11 Gennaio 2011 – L’Italia come ponte per il trasferimento dei clandestini dalle regioni dell’Afghanistan ai Paesi del centro e nord Europa, operato dietro pagamento di ingenti somme di denaro versato dai congiunti dei migranti unitamente alle somme occorrenti ai costi del trasferimento e mantenimento degli stessi. Per i trasferimenti delle somme in denaro pattuite per l’ingresso illegale utilizzato il sistema della “hawala”, che consente l’anonimato dei soggetti “hawaladar” (ovvero sorta di broker dell’hawala ) coinvolti nei vari transiti di denaro.
E’ quanto emerso da un’indagine congiunta delle Squadra Mobile delle Questure di Roma e Bolzano e della Digos della Questura di Frosinone, coordinata dal Servizio Centrale Operativo e coordinata dai Sostituti Procuratori della Direzione distrettuale antimafia presso la Procura di Roma Leonardo Frisani e Francesco Polino, conclusasi con l’emissione di 48 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse a firma del G.i.p. Maria Bonaventura.
All’Ufficio immigrazione della Questura di Roma è stato invece affidato il supporto sul fronte della trattazione dei clandestini e dei riscontri ulteriori di specifica competenza necessari alle indagini.
L’organizzazione criminale, composta da soggetti, prevalentemente di origine afghana, con base operativa anche a Roma, era affiliata ad un più esteso gruppo criminale transnazionale originariamente di origina curda e finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed al procacciamento e alla falsificazione di documenti validi per l’espatrio, con ramificazioni in diversi Stati tra cui l’Afghanistan, Pakistan, Iran, Grecia, Turchia, Francia, Svezia, Norvegia e Regno Unito.

Tratta di immigrati dall’Afghanistan: smantellata banda criminale in Italia, 48 arresti

ROMA 11 Gennaio 2011 – L’Italia come ponte per il trasferimento dei clandestini dalle regioni dell’Afghanistan ai Paesi del centro e nord Europa, operato dietro pagamento di ingenti somme di denaro versato dai congiunti dei migranti unitamente alle somme occorrenti ai costi del trasferimento e mantenimento degli stessi. Per i trasferimenti delle somme in denaro pattuite per l’ingresso illegale utilizzato il sistema della “hawala”, che consente l’anonimato dei soggetti “hawaladar” (ovvero sorta di broker dell’hawala ) coinvolti nei vari transiti di denaro.
E’ quanto emerso da un’indagine congiunta delle Squadra Mobile delle Questure di Roma e Bolzano e della Digos della Questura di Frosinone, coordinata dal Servizio Centrale Operativo e coordinata dai Sostituti Procuratori della Direzione distrettuale antimafia presso la Procura di Roma Leonardo Frisani e Francesco Polino, conclusasi con l’emissione di 48 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse a firma del G.i.p. Maria Bonaventura.
All’Ufficio immigrazione della Questura di Roma è stato invece affidato il supporto sul fronte della trattazione dei clandestini e dei riscontri ulteriori di specifica competenza necessari alle indagini.
L’organizzazione criminale, composta da soggetti, prevalentemente di origine afghana, con base operativa anche a Roma, era affiliata ad un più esteso gruppo criminale transnazionale originariamente di origina curda e finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed al procacciamento e alla falsificazione di documenti validi per l’espatrio, con ramificazioni in diversi Stati tra cui l’Afghanistan, Pakistan, Iran, Grecia, Turchia, Francia, Svezia, Norvegia e Regno Unito.