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Bruxelles: raggiunto accordo in Conciliazione sul Bilancio UE 2012

BRUXELLES, 19 Novembre 2011 – “L’accordo raggiunto costituisce un forte segnale per tutta l’Europa, che manifesta la volontà delle istituzioni europee di mandare un messaggio di speranza e responsabilità ai cittadini, che tenga in conto il difficile momento di crisi ma che guardi, soprattutto, agli investimenti e alle azioni essenziali per la crescita dell’UE“, ha dichiarato l’On. Giovanni La Via, commentando il risultato dei lavori della Conciliazione sul Bilancio UE, raggiunto nella notte dopo 16 ore di intense trattative.

Il comitato di conciliazione, così si chiama l´istituto preposto a tale fase procedurale, é composto da un numero paritetico di membri del Consiglio o loro rappresentanti e di rappresentanti  del Parlamento europeo.

Nella qualità di relatore ombra per il Gruppo PPE sul Bilancio 2012, l`On. La Via ha preso parte attiva ai lavori difendendo le priorità espresse dalla commissione per i bilanci del Parlamento europeo.

In particolare, queste sono riconducibili alla garanzia di un adeguato livello di finanziamento delle politiche comunitarie, rigettando una serie di tagli proposti dal Consiglio, e proponendo degli aumenti strategici, per fare del bilancio uno strumento in grado di rilanciare efficacemente l`economia europea.

Per noi è importante – spiega l´On. Giovanni La Via –  garantire il finanziamento di politiche fondamentali, quali la ricerca, l’innovazione, il sostegno alle piccole e medie imprese, la competitività delle aziende, la tutela del settore agricolo e le politiche per i giovani.

Parlamento e Consiglio hanno, inoltre, adeguatamente finanziato la politica agricola comune e la politica di coesione, che intercettano insieme una grossa fetta di risorse comunitarie.

Con riferimento al Bilancio UE 2011, le tre principali aree di spesa sono rappresentate, infatti, dal capitolo “Coesione e competitività per la crescita e l`occupazione” che incide per il 46% sul totale importo di 141,9 miliardi di euro.

Successivamente è la spesa agricola del primo pilastro della PAC (pagamenti diretti ed interventi di mercato) ad incidere per circa il 31%, seguita da quella sostenuta per lo sviluppo rurale (11%).

Sempre nello scorso anno, le altre voci di spesa sono costituite da politiche in ambito di sicurezza e giustizia interna (1%), di aiuto a paesi extra UE (6%) nonché quelle per il funzionamento amministrativo per líntera gestione dell´Unione europea.

Riguardo alle misure in agricoltura – prosegue La Via –  abbiamo ribadito impegni precisi per la prevenzione delle crisi di mercato e gli strumenti operativi di intervento immediato alle OP che possano scongiurare, ad esempio, quanto avvenuto durante l´infezione da E. coli. la scorsa primavera e i cui effetti hanno messo in ginocchio l´economia di molte aree ortofrutticole siciliane.”

“Questo risultato é una risposta convincente che bisogna dare  a chi mette in dubbio il senso dell´Unione europea, che in questi tempi appare di difficile comprensione – conclude Giovanni La Via – e  foriero soltanto di imposizioni e di notizie poco gradite agli Stati membri.”

Il passo successivo, adesso, è l´approvazione nella plenaria del Parlamento europeo prevista per l`1 dicembre 2011.

 

Strasburgo: appello di La Via per la ricostruzione post-alluvione

STRASBURGO 23 Novembre 2010 – “Un appello per la vita e per la speranza di ricostruire le numerose vite di chi è stato colpito dall”alluvione di questi ultimi giorni in varie parti d”Europa”. Così l’On.Giovanni La Via commenta l’intervento del Gruppo PPE in Aula plenaria per il sostegno alle popolazioni colpite dai recenti disastri idrogeologici che in Italia, in particolare, hanno provocato anche perdite di vite umane in Veneto e Calabria tra la fine di ottobre e l’ inizio di novembre 2010.

Eventi questi che rappresentano calamità spesso evitabili e riportano alla mente quanto accaduto a Messina la sera del 1° ottobre del 2009 quando un violento nubifragio ha colpito l’area del messinese nella Sicilia nord-orientale, causando lo straripamento dei corsi d’acqua, frane e lo scivolamento a valle di fango e detriti. I comuni furono: Itala, Scaletta Zanclea e, limitatamente al comune di Messina, le frazioni di Giampilieri, Giampilieri superiore, Giampilieri Marina, Briga, Briga Superiore, Briga Marina, Molino, Santa Margherita Marina, Altolia e Pezzolo. Al 7 ottobre i dati forniti dall’organo nazionale della Protezione civile erano di venticinque morti e dieci dispersi.

“Ho chiesto alla Commissione europea – dichiara Giovanni La Via – se, sulla base dei dati in suo possesso, sia possibile procedere a una puntuale mappatura a livello europeo delle zone a elevato rischio idrogeologico che sia complementare alle varie catalogazioni nazionali e regionali. La risposta della Commissione é senza dubbio confortante poiché sta attuando le azioni riportate di seguito per sostenere gli Stati membri nelle operazioni di mappatura delle zone a elevato rischio idrogeologico”.

Alla fine del 2009 la Commissione ha lanciato lo studio esterno “Analisi critica delle attuali pratiche e metodologie di valutazione dei rischi, comprese l’identificazione dei pericoli e la mappatura dei rischi, utilizzate in un campione rappresentativo di Stati Membri”. Lo studio, che sta per essere finalizzato, esaminerà i punti deboli della valutazione e della mappatura dei rischi in un campione di Stati membri.

Come richiesto nelle conclusioni del Consiglio relative a un quadro comunitario sulla prevenzione delle catastrofi all’interno dell’UE, la Commissione europea sta mettendo a punto orientamenti per la valutazione e la mappatura dei rischi a livello nazionale, da utilizzare per la gestione delle catastrofi.

In linea di massima, gli orientamenti coprono tutte le catastrofi naturali e di origine umana e possono essere impiegati dalle autorità degli Stati membri per orientare le attività di valutazione e mappatura dei rischi; essi perseguono quindi l’obiettivo di una mappatura a livello europeo del rischio idrogeologico.

Inoltre, la direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni prevede che gli Stati membri mettano a punto le mappe della pericolosità da alluvione e le mappe del rischio di alluvione entro il 2013.

Anche la proposta di direttiva che istituisce un quadro per la protezione del suolo, non ancora adottata, mira ad individuare le aree nel territorio degli Stati membri per le quali esistono prove evidenti o fondati motivi per ritenere che in un prossimo futuro si verifichino, o è probabile che si verifichino, smottamenti (oltre un certo grado di accettabilità del rischio che sarà stabilito dagli stessi Stati membri).

“Una mappatura a livello europeo delle zone a elevato rischio idrogeologico richiede la convinta partecipazione degli Stati membri – conclude La Via – e presuppone lo sviluppo di dati accurati ad alta risoluzione spaziale negli Stati membri, soprattutto relativamente alla situazione pedologica e idrogeologica e all’utilizzo del territorio, sulla base anche delle iniziative esistenti a livello europeo”.