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Missioni di Peacekeeping: modello Carabinieri, "Voi siete i migliori". Il Generale Petraeus riceve dal Ministro della Difesa La Russa la Croce D'Oro al merito dell'Arma dei Carabinieri.

« Un momento significativo per l’Arma dei Carabinieri che vuole sottolineare il suo impegno nel territorio per la stabilizzazione e per la pace anche attraverso l’addestramento delle forze di polizia locale ». Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Leonardo Gallitelli, ha espresso la vicinanza della Benemerita al Generale Usa David Howell Petraues, Comandante ISAF e U.S. Force in Afghanistan, durante una intensa cerimonia che lo scorso giovedì 9 giugno 2011 ha visto la consegna della Croce d’Oro al Merito all’alto ufficiale americano presso la caserma “Salvo D’Acquisto”, sede del Comando Unità Mobili e Specializzate Carabinieri “Palidoro”.

« Radicate e profonde sono le relazioni d’amicizia tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America – ha dichiarato il Comandante Generale Gallitelli –  e la riconoscenza che l’Arma vuole esprimere al Generale Petraeus, vero mentore dell’Arma in tutti i contesti difficili e delicati dove i carabinieri hanno avuto il privilegio di operare sotto al sua alta responsabilità ».

E’ infatti nota la valorizzazione che il Gen. Petraeus ha fatto della presenza dei Carabinieri nei teatri operativi dell’Iraq e dell’Afghanistan dove l’Arma è presente in tre centri addestrativi con risultati straordinari che hanno contribuito a creare quello che è oramai da tutti riconosciuto come il “modello Carabinieri” nelle missioni di peacekeeping.

« La formula nuova che lei ha contribuito ad ideare – ha continuato il Gen. Gallitelli – la rende alfiere della professionalità, del coraggio, e della abnegazione dei carabinieri che operano fuori dai confini nazionali: ci inorgoglisce la sua affettuosa ammirazione ed e’ per questo che stasera le vogliamo dimostrare la nostra riconoscenza ed augurarle i migliori auspici per il nuovo incarico quale direttore della CIA ».

Nelle motivazioni dell’onorificenza, che è stata concessa su proposta del Generale Gallitelli, si legge: “…. soldato impareggiabile e interprete tenace e lungimirante degli ideali di libertà e democrazia, ha offerto ripetute prove di coraggio e di straordinarie doti organizzative per combattere la minaccia terroristica e per affermare l’ordinata e pacifica convivenza dei popoli. Il Generale Petraeus, amico e convinto estimatore dell’Arma dei Carabinieri per l’addestramento e la riorganizzazione delle forze di polizia irachene e afghane, valorizzando e facendo risaltare le peculiari capacità professionali dei Carabinieri in tutti i contesti internazionali. Il Generale Petraeus con la sua opera saggia, appassionata e instancabile, ha rafforzato in modo straordinario il prestigio dell’Arma dei Carabinieri e dell’Italia nel mondo“.

L’onoreficenza è stata consegnata dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa, ed alla cerimonia  hanno partecipato l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia S.E. Thorne, il Consigliere Diplomatico del Presidente della Repubblica S.E. Stefanini, il Direttore Generale per il Sistema Paese del MAE S.E. Melani, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Biagio Abrate, i Vertici dell’Istituzione, i Comandanti dei Reparti dell’Arma impiegati all’estero in operazioni di peacekeeping, nonché una rappresentanza del Co.Ce.R..

« La Sua  presenza testimonia l’affetto e la stima che Lei più volte ha espresso verso i soldati italiani, e in particolare i Carabinieri, impegnati in Iraq e in Afghanistan – ha detto il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, ricordando lo storico rapporto di alleanza ed amicizia che lega l’Italia e gli Stati Uniti d’America e di come oggi le relazioni tra i due Paesi siano così forti e piene di prospettive per il futuro – un rapporto privilegiato frutto di una comune identità di vedute che, da molti anni ormai, ha portato le Forze Armate dei due paesi ad operare quasi sempre in stretto contatto in tanti Teatri particolarmente difficili, per difendere gli irrinunciabili Valori di Libertà e Democrazia ».

Il Generale Petraeus, amico ed estimatore dell’Arma già da diversi anni, ha potuto valutare l’efficacia del “modello carabinieri” sia in Bosnia, dove ne ha apprezzato l’attività di peacekeeping ed antiterrorismo, sia in Iraq, per l’attività addestrativa che viene svolta a favore della “Iraqi National Police”. L’elemento chiave del successo di tale “modello” risiede nella sua duplice veste di forza “militare” e “di polizia”, in grado di svolgere compiti operativi d’imposizione dell’ordine e della sicurezza pubblica in aree destabilizzate e di assistenza per la ricostruzione e il funzionamento delle istituzioni. Così, in virtù dell’importante ruolo assunto anche nel teatro operativo afgano, il generale statunitense ha promosso l’impiego dei Carabinieri nell’attività addestrativa delle forze di polizia locali.

L’alto ufficiale statunitense, che nel 2007 è stato definito dalla rivista “Time” tra i 100 leader più influenti nel mondo ed è stato uno dei quattro candidati alla prestigiosa qualifica di “Person of the Year”, vanta una lunga esperienza in operazioni di sostegno della pace. La consegna dell’onorificenza al Gen. Petraeus, che in Italia ed all’estero ha sempre espresso il proprio incondizionato apprezzamento per l’attività svolta dai Carabinieri, assume un valore ancora più importante poiché avviene a poco più di un mese dalla sua nomina a Direttore della CIA e dall’importante operazione militare che ha condotto all’acquisizione del covo di Bin Laden.

Nel corso del suo intervento, il generale statunitense ha esteso la sua personale gratitudine anche a tutte le nostre Forze Armate, rivolgendo il pensiero ai 26 italiani che, nella missione Isaf, hanno perso la vita.

« E’ un lavoro in cui siete veramente i migliori – ha affermato Petraeus – che è di fatto cruciale nello sviluppo della polizia afghana e che continuerà ad essere fondamentale nei prossimi mesi quando cominceremo a trasferire la responsabilità nella sicurezza alle forze locali. Il vostro Paese – ha sottolineato Petraeus rivolgendosi al Ministro La Russa – sta dando un grande contributo all’impegno congiunto , volto ad aiutare i nostri partner afghani ».

E in risposta alla metafora sportiva con cui ancora una volta l’ufficiale ha definito l’Arma dei Carabinieri “la Michael Jordan dell’addestramento”, il Ministro La Russa ha ribattuto affermando che “per noi, avere come capo in Afghanistan un uomo come il Generale Petraeus è come, per una squadra di calcio, avere come allenatore Mourinho o Trapattoni”.

Il Generale Petraeus ha concluso il suo intervento con un “Mille grazie”  pronunciato con tipico accento americano, visibilmente emozionato, e col cuore. ( cm )

 

Missioni di Peacekeeping: modello Carabinieri, “Voi siete i migliori”. Il Generale Petraeus riceve dal Ministro della Difesa La Russa la Croce D’Oro al merito dell’Arma dei Carabinieri.

« Un momento significativo per l’Arma dei Carabinieri che vuole sottolineare il suo impegno nel territorio per la stabilizzazione e per la pace anche attraverso l’addestramento delle forze di polizia locale ». Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Leonardo Gallitelli, ha espresso la vicinanza della Benemerita al Generale Usa David Howell Petraues, Comandante ISAF e U.S. Force in Afghanistan, durante una intensa cerimonia che lo scorso giovedì 9 giugno 2011 ha visto la consegna della Croce d’Oro al Merito all’alto ufficiale americano presso la caserma “Salvo D’Acquisto”, sede del Comando Unità Mobili e Specializzate Carabinieri “Palidoro”.

« Radicate e profonde sono le relazioni d’amicizia tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America – ha dichiarato il Comandante Generale Gallitelli –  e la riconoscenza che l’Arma vuole esprimere al Generale Petraeus, vero mentore dell’Arma in tutti i contesti difficili e delicati dove i carabinieri hanno avuto il privilegio di operare sotto al sua alta responsabilità ».

E’ infatti nota la valorizzazione che il Gen. Petraeus ha fatto della presenza dei Carabinieri nei teatri operativi dell’Iraq e dell’Afghanistan dove l’Arma è presente in tre centri addestrativi con risultati straordinari che hanno contribuito a creare quello che è oramai da tutti riconosciuto come il “modello Carabinieri” nelle missioni di peacekeeping.

« La formula nuova che lei ha contribuito ad ideare – ha continuato il Gen. Gallitelli – la rende alfiere della professionalità, del coraggio, e della abnegazione dei carabinieri che operano fuori dai confini nazionali: ci inorgoglisce la sua affettuosa ammirazione ed e’ per questo che stasera le vogliamo dimostrare la nostra riconoscenza ed augurarle i migliori auspici per il nuovo incarico quale direttore della CIA ».

Nelle motivazioni dell’onorificenza, che è stata concessa su proposta del Generale Gallitelli, si legge: “…. soldato impareggiabile e interprete tenace e lungimirante degli ideali di libertà e democrazia, ha offerto ripetute prove di coraggio e di straordinarie doti organizzative per combattere la minaccia terroristica e per affermare l’ordinata e pacifica convivenza dei popoli. Il Generale Petraeus, amico e convinto estimatore dell’Arma dei Carabinieri per l’addestramento e la riorganizzazione delle forze di polizia irachene e afghane, valorizzando e facendo risaltare le peculiari capacità professionali dei Carabinieri in tutti i contesti internazionali. Il Generale Petraeus con la sua opera saggia, appassionata e instancabile, ha rafforzato in modo straordinario il prestigio dell’Arma dei Carabinieri e dell’Italia nel mondo“.

L’onoreficenza è stata consegnata dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa, ed alla cerimonia  hanno partecipato l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia S.E. Thorne, il Consigliere Diplomatico del Presidente della Repubblica S.E. Stefanini, il Direttore Generale per il Sistema Paese del MAE S.E. Melani, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Biagio Abrate, i Vertici dell’Istituzione, i Comandanti dei Reparti dell’Arma impiegati all’estero in operazioni di peacekeeping, nonché una rappresentanza del Co.Ce.R..

« La Sua  presenza testimonia l’affetto e la stima che Lei più volte ha espresso verso i soldati italiani, e in particolare i Carabinieri, impegnati in Iraq e in Afghanistan – ha detto il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, ricordando lo storico rapporto di alleanza ed amicizia che lega l’Italia e gli Stati Uniti d’America e di come oggi le relazioni tra i due Paesi siano così forti e piene di prospettive per il futuro – un rapporto privilegiato frutto di una comune identità di vedute che, da molti anni ormai, ha portato le Forze Armate dei due paesi ad operare quasi sempre in stretto contatto in tanti Teatri particolarmente difficili, per difendere gli irrinunciabili Valori di Libertà e Democrazia ».

Il Generale Petraeus, amico ed estimatore dell’Arma già da diversi anni, ha potuto valutare l’efficacia del “modello carabinieri” sia in Bosnia, dove ne ha apprezzato l’attività di peacekeeping ed antiterrorismo, sia in Iraq, per l’attività addestrativa che viene svolta a favore della “Iraqi National Police”. L’elemento chiave del successo di tale “modello” risiede nella sua duplice veste di forza “militare” e “di polizia”, in grado di svolgere compiti operativi d’imposizione dell’ordine e della sicurezza pubblica in aree destabilizzate e di assistenza per la ricostruzione e il funzionamento delle istituzioni. Così, in virtù dell’importante ruolo assunto anche nel teatro operativo afgano, il generale statunitense ha promosso l’impiego dei Carabinieri nell’attività addestrativa delle forze di polizia locali.

L’alto ufficiale statunitense, che nel 2007 è stato definito dalla rivista “Time” tra i 100 leader più influenti nel mondo ed è stato uno dei quattro candidati alla prestigiosa qualifica di “Person of the Year”, vanta una lunga esperienza in operazioni di sostegno della pace. La consegna dell’onorificenza al Gen. Petraeus, che in Italia ed all’estero ha sempre espresso il proprio incondizionato apprezzamento per l’attività svolta dai Carabinieri, assume un valore ancora più importante poiché avviene a poco più di un mese dalla sua nomina a Direttore della CIA e dall’importante operazione militare che ha condotto all’acquisizione del covo di Bin Laden.

Nel corso del suo intervento, il generale statunitense ha esteso la sua personale gratitudine anche a tutte le nostre Forze Armate, rivolgendo il pensiero ai 26 italiani che, nella missione Isaf, hanno perso la vita.

« E’ un lavoro in cui siete veramente i migliori – ha affermato Petraeus – che è di fatto cruciale nello sviluppo della polizia afghana e che continuerà ad essere fondamentale nei prossimi mesi quando cominceremo a trasferire la responsabilità nella sicurezza alle forze locali. Il vostro Paese – ha sottolineato Petraeus rivolgendosi al Ministro La Russa – sta dando un grande contributo all’impegno congiunto , volto ad aiutare i nostri partner afghani ».

E in risposta alla metafora sportiva con cui ancora una volta l’ufficiale ha definito l’Arma dei Carabinieri “la Michael Jordan dell’addestramento”, il Ministro La Russa ha ribattuto affermando che “per noi, avere come capo in Afghanistan un uomo come il Generale Petraeus è come, per una squadra di calcio, avere come allenatore Mourinho o Trapattoni”.

Il Generale Petraeus ha concluso il suo intervento con un “Mille grazie”  pronunciato con tipico accento americano, visibilmente emozionato, e col cuore. ( cm )

 

Scuola Ufficiali Carabinieri: inaugurato il nuovo Anno Accademico

ROMA 24 Febbraio 2011 – Nella mattinata, presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri On. Silvio Berlusconi e del Ministro della Difesa On. Avv. Ignazio La Russa, si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2010 – 2011.

Nel corso della cerimonia, presieduta dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il Ministro ha sottolineato l’unicità del modello organizzativo dell’Arma che è, al contempo, forza di polizia e forza militare.“Una specificità riconosciuta da tutti, anche a livello internazionale” – ha aggiunto il Ministro La Russa – “che porta i Carabinieri ad essere sempre presenti dove maggiore è il bisogno”.
Rivolto, poi, agli Ufficiali frequentatori, il Ministro La Russa ha enfatizzato l’importanza di appartenere alla grande famiglia dell’Arma: “posso immaginare la soddisfazione di sentirsi parte non solo dell’Arma dei Carabinieri ma della Storia d’Italia. La durata bicentenaria di questa Istituzione dice più di qualunque altra parola. ‘Nei secoli Fedele’, veramente nei secoli”.
Invitato a parlare, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è complimentato con i Carabinieri perché “l’Arma è sempre in testa nelle classifiche rispetto al gradimento e all’affetto degli italiani per le istituzioni. E’ un primo posto meritato perché dove c’è una stazione dei Carabinieri tutti sappiamo che c’è qualcuno a cui rivolgerci”.

Nell’aprire la cerimonia, il Comandante della Scuola, Generale di Divisione Ugo Zottin, ha indirizzato il proprio saluto ai presenti illustrando le attività didattiche svolte dall’Istituto, “Università dell’Arma” che forma i carabinieri dirigenti di domani, frequentata attualmente anche da Ufficiali Afgani, Albanesi, Senegalesi, Turchi e da 3 funzionari della Gendarmeria della Città del Vaticano.

Il Generale Zottin ha poi esortato gli allievi a prepararsi “ad affrontare con serietà, onestà, lealtà e coraggio le complesse difficoltà che il futuro da Comandanti” riserva, ricordando “che nel governo del personale l’esempio costituisce lo stimolo imitativo per i dipendenti, i quali mutuano dall’impegno del loro Comandante il comportamento da assumere per l’assolvimento dei propri doveri“.

Fra le tante Autorità presenti in platea anche il Vice Presidente della Corte Costituzionale Prof. Paolo Maddalena, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dott. Gianni Letta, il Sottosegretario all’Interno On. Alfredo Mantovano, il Vice Presidente del CSM On. Michele Vietti, il Sottosegretario alla Difesa On. Guido Crosetto, i Presidenti delle Commissioni Difesa della Camera e del Senato, On. Edmondo Cirielli e Sen. Gianpiero Carlo Cantoni, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Biagio Abrate, il Capo della Polizia Prefetto Antonio Manganelli, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Generale Giuseppe Bernardis, i Direttori dell’Aisi Prefetto Giorgio Piccirillo e dell’Aise Prefetto Adriano Santini.

Ha quindi preso la parola il Comandante Generale Leonardo Gallitelli, che ha evidenziato il fondamentale ruolo svolto dalla Scuola nell’educare all’etica della responsabilità i giovani Ufficiali, futuri comandanti di un’Istituzione che raccoglie un consenso davvero straordinario sia in Patria, sia fuori dai confini nazionali. Un consenso che l’Arma si è conquistato, giorno dopo giorno, sul campo, nel difendere il bene comune e i valori fondanti della Nazione, attraverso innumerevoli semplici gesti quotidiani compiuti in silenziosa abnegazione e pagando un forte tributo in termini di vite umane (110 caduti e oltre 10.000 feriti nell’ultimo decennio).

L’intervento del Comandante Generale è stato anche, come da tradizione, l’occasione per fare il punto di situazione sullo stato dell’Istituzione.

L’Arma, ha sottolineato il Generale Gallitelli, ha sempre sviluppato un forte legame con il territorio attraverso le sue Stazioni, tra i simboli più antichi dello Stato italiano e “espressioni della vicinanza dello Stato al cittadino, per quella capacità di sommare efficienza operativa e sensibilità umana“, in grado, già da sole, di infondere senso di sicurezza nelle comunità in cui operano. Non a caso, infatti, già la semplice ipotesi di sopprimere anche la più piccola delle Stazioni provoca la preoccupata reazione di autorità e cittadini. “Per questo l’Arma – ha aggiunto il Generale Gallitelli -, in attesa dell’auspicato reintegro delle carenze di effettivi – circa 7.000 – concretizzatesi negli anni precedenti, è attenta ad adeguare costantemente la distribuzione delle Stazioni sul territorio, privilegiando le aree maggiormente interessate da problemi di sicurezza con una mirata ricollocazione dei presidi, in piena sintonia con la Polizia di Stato, nei piccoli come nei grandi comuni. Stiamo perciò potenziando la presenza nelle periferie. Lo abbiamo già fatto a Palermo, dove di recente è stata inaugurata la nuova sede della Stazione San Filippo Neri, nel quartiere Zen, e lo stiamo facendo anche nella Capitale“. Un programma reso possibile sia dal provvedimento governativo di sblocco del turn-over, sia dalla costante razionalizzazione degli apparati logistico-burocratici e dall’avanzata informatizzazione dei processi gestionali. “Il concetto chiave – ha precisato il Comandante Generale – è garantire efficienza con la massima economicità“.

Tra gli interventi più significativi nel contrasto dei fenomeni criminali, il Generale Gallitelli ha ricordato, oltre alla semplificazione delle strutture dei comandi operativi, anche “l’istituzione della Sezione “Misure di prevenzione” presso i Nuclei Investigativi più impegnati (Caserta, Torino, Genova, Bari, Reggio Calabria, Catania, Torre Annunziata e Castello di Cisterna) e il potenziamento dei Reparti Anticrimine di Milano, Roma, Napoli, Palermo e Reggio Calabria“. Provvedimenti, questi, destinati a qualificare ulteriormente le capacità di risposta nei fondamentali settori dell’aggressione dei patrimoni illeciti e della cattura dei latitanti.

Un impegno veramente ragguardevole che si completa con il contrasto, in Patria e all’estero, della minaccia eversiva e di quella terroristica. “Ferma restando la necessaria attenzione a quanto sta accadendo nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, le componenti investigative e tutte le strutture territoriali dell’Arma – ha sottolineato il Comandante Generale – sono impegnate nella ricerca di segnali di radicalizzazioni suscettibili di deriva terroristica“.

Un’attività, questa, complementare rispetto al contrasto avanzato realizzato dalle missioni internazionali, “dove i Carabinieri e tutti i militari italiani riscuotono unanimi apprezzamenti“. Ad oggi sono circa 700 i Carabinieri impegnati nei Balcani, in Libano, in Medio Oriente, in Georgia, a Cipro, in Congo e in Iraq ed Afghanistan.

Il Generale Gallitelli, infine, prima di invitare il Signor Ministro della Difesa a dichiarare ufficialmente aperto l’Anno Accademico, si è rivolto ai giovani Ufficiali Allievi, sottolineando l’importanza dell’autorevolezza nell’azione di comando: “Un’ultima e conclusiva riflessione è dedicata ai giovani ufficiali della Scuola. Ho inizialmente fatto cenno alla severità degli studi. Da essi deriveranno la vostra competenza, la vostra sicurezza nell’agire, la vostra capacità di indirizzo nei confronti degli uomini e delle donne che vi saranno affidati. Ma non potrete esprimere tutto questo se vi mancherà l’autorevolezza. E l’autorevolezza non è un abito pronto che si possa indossare o dismettere quando fa comodo. L’autorevolezza è la testimonianza quotidiana della vostra competenza. È la testimonianza concreta dei valori e dei sentimenti che sostengono la vostra motivazione, il vostro credo.
Come affermava il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il Carabiniere è un uomo che crede e, quindi, che ha fede. Un’incrollabile fede, benignamente contagiosa di legalità e di fiducia per tutti i cittadini
“.

( www.carabinieri.it / www.difesa.it )