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Roma: ancora laboratori clandestini cinesi, carabinieri appongono sigilli

ROMA 18 Settembre 2010 – Altri due laboratori tessili gestiti da cittadini cinesi sono stati scoperti dai Carabinieri della Compagnia di Tivoli nell’ambito di un servizio finalizzato al contrasto dello sfruttamento della manodopera clandestina. I militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Tivoli, dopo una lunga serie di servizi di osservazione svolti in località Corcolle, nella periferia est della Capitale, hanno fatto irruzione contemporaneamente in due seminterrati di altrettante palazzine adibiti a laboratori tessili per la realizzazione di abiti. Sono stati sorpresi mentre lavoravano alle macchine da cucire ben 10 cittadini cinesi. Il primo laboratorio, di circa 130 mq, era costitutito da un locale con 15 postazioni di lavoro, 4 camerette con 5 posti letto; il secondo, di dimensioni più ristrette, aveva postazioni di lavoro per 10 operai e 4 camere con 5 posti letto. In entrambi erano stati attrezzati una cucina ed un bagno in pessime condizioni igienico-sanitarie. Nel corso dell’operazione sono stati rinvenuti quasi 400 vestiti da donna imbastiti e pronti per essere mandati a chi si sarebbe occupato della confezione definitiva, per conto di alcune case di moda, oltre 3000 etichette riportanti il marchio di famose griffe, più di 300 bobine di cotone di vari colori e altri materiali per il confezionamento degli abiti.

I responsabili dei laboratori, affittuari anche degli immobili, P.Z. e G.S., cinesi di 38 e 37 anni, sono stati arrestati per favoreggiamento della permanenza di stranieri illegali sul territorio e per aver assunto alle proprie dipendenze manodopera clandestina. Due cittadini cinesi sono stati arrestati per non aver ottemperato agli ordini di espulsione emessi nei loro confronti mentre altri due sono stati accompagnati all’Ufficio Immigrazione per l’emissione di analoghi provvedimenti. Le macchine da cucire e la merce rinvenuta nei seminterrati sono state sequestrate; inoltre è stata interessata l’ASL competente in relazione alle carenti condizioni igienico-sanitarie in cui versa l’immobile. Anche agli stabili sono stati applicati i sigilli. Sono in corso ulteriori accertamenti al fine di verificare il coinvolgimento di altre persone nell’illecita attività ed è al vaglio la posizione dei proprietari degli immobili.

Roma: carabinieri scoprono un altro laboratorio clandestino di cinesi

I Carabinieri nel laboratorio clandestino sequestrato ROMA 31 Agosto 2010 – Nella periferia Sud della Capitale i Carabinieri del Nucleo Operativo Compagnia di Frascati hanno scoperto un laboratorio clandestino di cinesi dove venivano confezionati capi d’abbigliamento per una nota griffe, arrestando la titolare, una cinese di 42 anni, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Nell’ambito di un’attività investigativa di contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina soprattutto cinese, nei giorni scorsi i militari hanno eseguito una serie di servizi di osservazione in località Finocchio, notando un continuo via vai di furgoni che scaricavano merce all’interno di un garage. Nella tarda serata di ieri i Carabinieri hanno fatto scattare l’irruzione all’interno del garage trovando ben 9 persone di nazionalità cinese, tra i quali due minori di 10 e 12 anni e due cittadini irregolari sul territorio nazionale. Durante la perquisizione, una cittadina cinese di 45 anni, clandestina, che ha tentato di scappare aggredendo i militari con calci e pugni, è stata anche arrestata per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. II locale adibito ad opificio, che conteneva ben 15 postazioni da lavoro e una cucina, all’interno del quale gli operai lavoravano per tutto il giorno fino a notte inoltrata, è stato sottoposto a sequestro. La titolare del laboratorio è stata associata al carcere di Rebibbia Femminile. I capi d’abbigliamento da donna prodotti nel laboratorio tessile sequestrato, sono dello stesso genere e della stessa nota griffe di quelli confezionati da un altro opificio clandestino sequestrato dagli stessi Carabinieri lo scorso 23 luglio.

Roma: scoperto laboratorio cinese clandestino, due arresti per riduzione in schiavitù

ROMA 24 Luglio 2010 – Durante la notte, nel quartiere della Borghesiana, nella parte sud di Roma, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Frascati, hanno scoperto un laboratorio di capi d’abbigliamento d’alta moda, arrestandone i gestori, 2 cittadini cinesi, di 47 e 36 anni, per riduzione in schiavitù e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. All’interno del laboratorio i militari hanno scoperto anche cittadini clandestini e alcuni minori di cui si sta cercando di capirne il ruolo. I Carabinieri, su segnalazione di alcuni cittadini della zona che udivano forti rumori provenire dal capannone durante l’orario notturno, hanno dato vita ad una serie di servizi di osservazione anche a bordo di elicottero, constatando il continuo via vai di furgoni guidati da cittadini cinesi che scaricavano e caricavano merce dal capannone. Al momento del blitz all’interno del capannone, i militari hanno sorpreso 14 cittadini di nazionalità cinese, tra cui donne e minorenni, che occupavano solo una parte delle 26 postazioni da lavoro, ricavate in ambienti molto angusti e non igienicamente a norma. Gli operai, tra cui anche irregolari, erano tutti senza alcun contratto di lavoro ed erano costretti a lavorare per cifre irrisorie o addirittura in cambio del solo vitto ed alloggio, a ciclo continuo. Dormivano e mangiavano, durante le poche ore di riposo, in locali molto fatiscenti, stretti ed in precarie condizioni igienico sanitarie. Sono tuttora in corso ulteriori verifiche anche con l’ausilio del personale della ASL di Roma e dell’Ispettorato del lavoro. Le indagini proseguono per verificare se sussistano responsabilità penali a carico di terzi che commissionavano i capi d’abbigliamento arrecanti marchi di note griffe italiane. Questo è il secondo intervento dei Carabinieri di Frascati, nell’ultimo mese, nei confronti di opifici-lager gestiti da cittadini cinesi.