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In ricordo dell'agente Arnesano, vittima del terrorismo

ROMA. LA QUESTURA COMMEMORA L’AGENTE MAURIZIO ARNESANO VITTIMA DEL TERRORISMO.

ROMA 06 Febbraio 2012 – Aveva solo 19 anni Maurizio Arnesano, Guardia di P.S., quando il 6 febbraio del 1980 venne ucciso a Roma da un commando del gruppo eversivo dei “Nuclei Armati Rivoluzionari”.

Questa mattina, in occasione della cerimonia di commemorazione del 32° anniversario della sua morte, il Questore di Roma Francesco Tagliente ha deposto una corona di alloro sulla lapide collocate all’interno del Commissariato Prati, dove prestava servizio Maurizio Arnesano, a nome del Capo della Polizia, Prefetto Antonio Manganelli.

Nell’occasione, il Questore ha voluto ricordare il contributo della Polizia di Stato nella lotta al Terrorismo e quanto sia ancora vivo il ricordo delle vite umane che negli anni sono state sacrificate per i valori dello Stato e in difesa delle istituzioni democratiche per contrastare la strategia della lotta armata.

Alla cerimonia hanno partecipato Autorità civili e militari, i familiari e i colleghi della vittima.

La Guardia di P.S. Maurizio Arnesano stava svolgendo un servizio di vigilanza dinanzi al Consolato Libanese di Roma, in via Settembrini, quando venne aggredito alle spalle da due terroristi che cercarono di strappargli il mitra M-12 e la pistola che aveva in dotazione.

Nel corso della violenta colluttazione i due terroristi spararono alcuni colpi di pistola ferendolo a morte.

Le indagini svolte dalla Digos di Roma, consentirono di individuare in Valerio Fioravanti e Giorgio Vale i responsabili dell’assassinio.

 

 

In ricordo dell’agente Arnesano, vittima del terrorismo

ROMA. LA QUESTURA COMMEMORA L’AGENTE MAURIZIO ARNESANO VITTIMA DEL TERRORISMO.

ROMA 06 Febbraio 2012 – Aveva solo 19 anni Maurizio Arnesano, Guardia di P.S., quando il 6 febbraio del 1980 venne ucciso a Roma da un commando del gruppo eversivo dei “Nuclei Armati Rivoluzionari”.

Questa mattina, in occasione della cerimonia di commemorazione del 32° anniversario della sua morte, il Questore di Roma Francesco Tagliente ha deposto una corona di alloro sulla lapide collocate all’interno del Commissariato Prati, dove prestava servizio Maurizio Arnesano, a nome del Capo della Polizia, Prefetto Antonio Manganelli.

Nell’occasione, il Questore ha voluto ricordare il contributo della Polizia di Stato nella lotta al Terrorismo e quanto sia ancora vivo il ricordo delle vite umane che negli anni sono state sacrificate per i valori dello Stato e in difesa delle istituzioni democratiche per contrastare la strategia della lotta armata.

Alla cerimonia hanno partecipato Autorità civili e militari, i familiari e i colleghi della vittima.

La Guardia di P.S. Maurizio Arnesano stava svolgendo un servizio di vigilanza dinanzi al Consolato Libanese di Roma, in via Settembrini, quando venne aggredito alle spalle da due terroristi che cercarono di strappargli il mitra M-12 e la pistola che aveva in dotazione.

Nel corso della violenta colluttazione i due terroristi spararono alcuni colpi di pistola ferendolo a morte.

Le indagini svolte dalla Digos di Roma, consentirono di individuare in Valerio Fioravanti e Giorgio Vale i responsabili dell’assassinio.

 

 

Ricordato il vicequestore Sebastiano Vinci

ROMA 27 Giugno2011 – Il 19 giugno del 1981, in un agguato terroristico, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco il Vice Questore Sebastiano Vinci, allora Dirigente del Commissariato Primavalle.

Il Questore di Roma Francesco Tagliente, ha voluto ricordare il contributo della Polizia di Stato nella lotta al terrorismo, in occasione della cerimonia per la commemorazione del 30° anniversario della sua morte, lo scorso 19 giugno.

A nome del Capo della Polizia, Prefetto Antonio Manganelli, il Questore ha deposto una corona d’alloro sulla lapide collocata all’interno del Commissariato “Primavalle”.

Il quartiere Primavalle, all’epoca, era al centro di forti tensioni politiche e il dr. Sebastiano Vinci, ha combattuto tenacemente i terroristi che stavano cercando di  trasformare il quartiere in una loro roccaforte.

Quel 19 giugno del 1981, il dr. Vinci, 44enne, si trovava a bordo dell’autovettura di servizio, condotta dall’agente Pacifico Votto.

Erano le 13.30 quando il veicolo, fermo ad un semaforo all’incrocio tra via S. Cleto Papa e via della Pineta Sacchetti, venne  attaccato da un Commando terroristico delle Brigate Rosse, composto da quattro giovani, tra cui una donna.

Il Funzionario, gravemente ferito da numerosi colpi d’arma da fuoco, morì poco dopo al policlinico Gemelli.

L’autista, sebbene gravemente ferito, reagì comunque, rispondendo al fuoco e mettendo in fuga il Commando.

Poche ore dopo, l’attentato terroristico venne rivendicato con una telefonata giunta alla redazione del quotidiano “Il Secolo d’Italia” dalle “Brigate Rosse- Colonna XXVIII marzo” che nei giorni successivi  fecero anche rinvenire in varie zone della Capitale dei volantini a firma “B.R.”.

Le indagini della Digos di Roma consentirono di individuare, nel 1982, tre covi delle Brigate Rosse, il sequestro di armi e munizioni, e l’arresto di 10 terroristi che, in concorso con altri, vennero successivamente condannati anche per l’omicidio del dr. Vinci.

In occasione della cerimonia, il Questore ha esaltato l’Importanza della “memoria”, per mantenere in vita e continuare ad alimentare i valori di Istituzioni quali le Forze dell’Ordine, la Magistratura e tutte le Amministrazioni, per le quali le 46 vittime del terrorismo si sono battuti, fino al sacrificio della propria vita.

Presenti anche il fratello della vittima, e Pacifico Votto, ora in pensione, che ha rievocato commosso alcune fasi del vile agguato.

Nella serata di ieri, a piazzale della Radio, alla presenza del Questore di Roma Francesco Tagliente, la Fanfara della Polizia di Stato si è esibita in un concerto in memoria di altre due vittime del terrorismo, gli agenti di P.S. Rolando Lanari e Giuseppe Scravaglieri.