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Cerimonia in memoria del Ten. Col. dei Carabinieri Antonio Varisco

ROMA 12 Luglio 2011 – Domani, 13 luglio 2011, alle ore 09,30, in occasione del 32° anniversario della scomparsa del Tenente Colonnello dei Carabinieri Antonio Varisco, avrà luogo a Roma, Lungotevere Arnaldo da Brescia presso l’area verde, altezza ponte della metropolitana Pietro Nenni, una cerimonia commemorativa in suo ricordo.


Il Ten. Col. Antonio Varisco nasce a Zara il 29 marzo 1927. Nel  dicembre del 1957, dopo aver prestato servizio come ufficiale di complemento, viene nominato sottotenente in servizio permanente effettivo e destinato alla Tenenza di Roma-Tribunali. Negli anni successivi viene incaricato di organizzare i reparti dell’Arma presso gli uffici giudiziari della Capitale. Nel dicembre del 1973, nominato Maggiore, gli viene affidato  il Nucleo di Polizia Giudiziaria di Roma.

Nel 1976, con il grado di Tenente Colonnello diviene comandante del Reparto Servizi Magistratura, unità costituita per iniziativa dello stesso Colonnello Varisco.

Il mattino del 13 luglio 1979, mentre in auto si sta recando al palazzo di giustizia, percorrendo Lungotevere Arnaldo da Brescia, cade vittima di un agguato tesogli da brigatisti rossi che, dopo aver fatto esplodere una bomba fumogena per costringerlo a rallentare la marcia, gli esplodono contro diversi colpi di fucile.

Per questo episodio l’Ufficiale è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria” con la seguente motivazione:

«Comandante del Reparto Carabinieri Servizi Magistratura, assolveva i suoi particolari e delicati compiti con assoluta dedizione, responsabile impegno ed ammirevole tenacia, pur consapevole del gravissimo rischio personale per il riacutizzarsi della violenza eversiva contro l’intero ordine giudiziario. Fatto segno a numerosi colpi d’arma da fuoco in un vile e proditorio agguato tesogli da un gruppo di terroristi, sublimava col supremo sacrificio una vita spesa a difesa della collettività e delle istituzioni democratiche. Roma, 13 luglio 1979.»

 

Ricordato l'agente Antonio Galluzzo

ROMA 26 Giugno 2011 – Il 24 giugno di 29 anni fa a Roma due agenti della Polizia di Stato venivano assaliti da un commando di terroristi.

Il 25enne Antonio Galluzzo e Giuseppe Pillon, Agenti della Polizia di Stato in servizio di vigilanza fissa all’abitazione del capo della rappresentanza in Italia dell’OLP, Nemer Hamad, furono sorpresi da un commando di terroristi appartenenti al gruppo dei NAR.

I due poliziotti rimasero feriti da numerosi colpi d’arma da fuoco esplosi dagli attentatori.

Antonio Galluzzo morì durante il trasporto all’Ospedale, in seguito alle ferite riportate, mentre il suo collega rimase gravemente ferito.

Con un momento di raccoglimento e la deposizione di una corona nella mattina di venerdì 24 giugno,  il Questore di Roma Francesco Tagliente, alla presenza del dirigente del Commissariato S. Ippolito, dr. Giovanni Di Sabato, del Dirigente dell’Ufficio del Personale Stefania Strada e dell’Ufficio Servizi Tecnico-Logistici Filiberto Mastrapasqua, ha voluto commemorare il valore dell’appartenente alla Polizia di Stato, distintosi per il valore umano e professionale fino all’estremo sacrificio.

Il Questore ha quindi ricordato il collega con i familiari della vittima, ai quali ha ribadito il profondo legame che la Polizia di Stato continua ad alimentare, mantenendo viva la memoria di chi ha vissuto interpretando e dedicandosi ai valori dello Stato.

Le indagini della Digos permisero in meno di una settimana, di individuare ed arrestare due degli autori dell’omicidio: Gilberto Cavallini e Walter Sordi che a seguito dei vari gradi di giudizio, nel 1988 furono condannati alla pena dell’ergastolo.

Vittorio Spadavecchia e Pierfrancesco Vito, altri due componenti del gruppo eversivo coinvolti nel grave attentato, furono condannati rispettivamente a 14 e 10 anni di reclusione.

Successivamente la memoria dell’Agente Antonio Galluzzo, è stata insignita con la medaglia d’oro al Valor Civile, il 25 marzo 1996 e nonostante siano passati 29 anni, resta sempre vivo il ricordo del sacrificio del giovane collega, pagato come rappresentante dello Stato, vestendo la divisa della Polizia di Stato.

 

 

Ricordato l’agente Antonio Galluzzo

ROMA 26 Giugno 2011 – Il 24 giugno di 29 anni fa a Roma due agenti della Polizia di Stato venivano assaliti da un commando di terroristi.

Il 25enne Antonio Galluzzo e Giuseppe Pillon, Agenti della Polizia di Stato in servizio di vigilanza fissa all’abitazione del capo della rappresentanza in Italia dell’OLP, Nemer Hamad, furono sorpresi da un commando di terroristi appartenenti al gruppo dei NAR.

I due poliziotti rimasero feriti da numerosi colpi d’arma da fuoco esplosi dagli attentatori.

Antonio Galluzzo morì durante il trasporto all’Ospedale, in seguito alle ferite riportate, mentre il suo collega rimase gravemente ferito.

Con un momento di raccoglimento e la deposizione di una corona nella mattina di venerdì 24 giugno,  il Questore di Roma Francesco Tagliente, alla presenza del dirigente del Commissariato S. Ippolito, dr. Giovanni Di Sabato, del Dirigente dell’Ufficio del Personale Stefania Strada e dell’Ufficio Servizi Tecnico-Logistici Filiberto Mastrapasqua, ha voluto commemorare il valore dell’appartenente alla Polizia di Stato, distintosi per il valore umano e professionale fino all’estremo sacrificio.

Il Questore ha quindi ricordato il collega con i familiari della vittima, ai quali ha ribadito il profondo legame che la Polizia di Stato continua ad alimentare, mantenendo viva la memoria di chi ha vissuto interpretando e dedicandosi ai valori dello Stato.

Le indagini della Digos permisero in meno di una settimana, di individuare ed arrestare due degli autori dell’omicidio: Gilberto Cavallini e Walter Sordi che a seguito dei vari gradi di giudizio, nel 1988 furono condannati alla pena dell’ergastolo.

Vittorio Spadavecchia e Pierfrancesco Vito, altri due componenti del gruppo eversivo coinvolti nel grave attentato, furono condannati rispettivamente a 14 e 10 anni di reclusione.

Successivamente la memoria dell’Agente Antonio Galluzzo, è stata insignita con la medaglia d’oro al Valor Civile, il 25 marzo 1996 e nonostante siano passati 29 anni, resta sempre vivo il ricordo del sacrificio del giovane collega, pagato come rappresentante dello Stato, vestendo la divisa della Polizia di Stato.