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Pianeta Difesa, fare vita militare per tre settimane, al via i primi stage

Vivi le Forze Armate Sull’onda del successo maturato nelle due edizioni degli stage denominati “Pianeta Difesa”, prende il via in questo settembre “Vivi le Forze Armate. Militare per tre settimane”.

E’, anche questa, un’iniziativa che si pone l’obiettivo di avvicinare sempre più il mondo dei giovani a quello delle “stellette”.

E’ un occasione per conoscere meglio e reciprocamente la vita militare, e per condividere i valori che promanano dalle Forze Armate.

Attraverso un contatto diretto, si intende offrire a tanti ragazzi e ragazze l’opportunità di sperimentare ciò che la vita militare rappresenta, trascorrendo un breve periodo in Enti e reparti, insieme con i nostri soldati, marinai, avieri e carabinieri.

Tre settimane durante le quali i partecipanti a “Vivi le Forze Armate” potranno non solo arricchire le loro conoscenze di base riguardanti il dovere costituzionale della difesa della Patria, ma anche essere protagonisti di attività atletico-militari, così come potranno, tra l’altro, visitare reparti speciali, frequentare corsi addestrativi, apprendere le nozioni fondamentali per il soccorso alle popolazioni in caso di pubbliche calamità e per la protezione dei beni culturali, paesaggistici e ambientali.

A questo link del Ministero della Difesa è possibile consultare le graduatorie degli ammessi e dei non ammessi agli stage.

I concorrenti ammessi alla frequenza dei Corsi di Formazione del progetto “Vivi le Forze Armate. Militare per tre settimane”, dovranno presentarsi entro le ore 08:00 del 13 settembre 2010 presso le Scuole Allievi Carabinieri indicate nella graduatoria di ammissione.

Scuola Allievi Carabinieri di Torino, via Cernaia, 23 tel. 011/6881;
Scuola Allievi Carabinieri di Roma, Viale Giulio Cesare, 54/P tel. 06/80981;
Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, via Pio XI, 341 tel. 0965/625826

All’atto della presentazione dovranno:

• esibire un documento di identità personale in corso di validità;
• portare al seguito la domanda di partecipazione al corso, in formato cartaceo, per la successiva formalizzazione della sottoscrizione;
• consegnare le certificazioni relative a:

attività sportiva-agonistica (Atletica leggera);
esito negativo degli accertamenti diagnostici per l’abuso di alcol, per l’uso di sostanze stupefacenti, nonché per l’utilizzo di sostanze psicotrope a scopo non terapeutico;
scheda vaccinale rilasciata da struttura sanitaria pubblica o convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale;
• produrre un certificato medico anamnestico conforme al modello per gli accertamenti preliminari per l’idoneità all’uso e maneggio delle armi, rilasciato dal medico di fiducia, dipendente o convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale;
• versare la somma di € 378,00 a titolo di cauzione del valore dei materiali di vestiario ed equipaggiamento che verranno forniti, o presso il Reparto presso il quale si svolgerà il corso (in contanti o mediante assegno circolare) o sul conto corrente postale n. 34923730 intestato al Servizio Amministrativo della Legione Allievi Carabinieri di Roma, indicando come causale “DEPOSITO CAUZIONALE VIVI LE FORZE ARMATE” da portare al seguito.

Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere all’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Arma dei Carabinieri ai seguenti contatti:

Tel: 39 06 8098.2935;
Fax: 39 06 8098.2934;
E-mail: carabinieri@carabinieri.it;
Posta Elettronica Certificata: carabinieri@pec.carabinieri.it.

RIGASSIFICATORE: LE RAGIONI DEL DISSENSO

Richiesta la verifica di adempimento delle disposizioni di diritto comunitario relativamente al progetto di costruzione del rigassificatore Erg-Shell di Melilli.

SIRACUSA – I comitati “No Rigassificatore” di Priolo e Melilli, e le Associazioni “AugustAmbiente” di Augusta, “Vivere di Rosolini” e “Decontaminazione Sicilia”, si sono rivolte alla Comunità Europea per chiedere di accertare la legittimità dell’eventuale rilascio delle autorizzazioni sull’iter di costruzione degli impianti.
Ecco le ragioni del dissenso, esposte dai comitati.

no rigassificatore 1)      La pericolosità intrinseca dell’impianto è tale da renderne inaccettabile la localizzazione nel sito prescelto. Trattasi infatti di impianto a rischio di incidente rilevante come da direttive “Seveso” tutt’ora vigenti e dalle quali ne è vietata la realizzazione in siti come quello nel quale si intende ubicarlo. Infatti detto impianto sorgerebbe a circa 200 metri dall’impianto etilene della Polimeri Europa che, nel maggio del 1985 scoppiò, andando completamente distrutto. Praticamente sorgerebbe all’interno della raffineria Erg Nord, nella quale si verificò il pauroso incendio del 30 aprile e del 1° maggio 2006. Detto incendio assunse proporzioni preoccupanti tanto che il direttore dello stabilimento attivò il P.E.I. (Piano d’Emergenza Interno) dichiarò l’Emergenza Grandi Rischi Esterna, disponendo il fermo degli impianti. A seguito della comunicazione dell’Emergenza Esterna, la Prefettura di Siracusa attivava il “Piano dei Cancelli” con la chiusura sia delle strade che collegano il polo industriale con i centri abitati che la linea ferroviaria Siracusa-Catania. La Capitaneria di Porto di Augusta provvedeva a far sospendere le operazioni commerciali in atto ed far allontanare dalla rada le 14 navi in prossimità dell’incendio. Infine negli ultimi 3 mesi del 2008 si sono verificati 5 incidenti nella zona industriale in cui dovrebbe sorgere il rigassificatore, di cui 3 incendi proprio nella raffineria Erg Nord ed il crollo parziale del pontile vicino al sito destinato al rigassificatore. Dato il sito prescelto, anche un incidente non immediatamente catastrofico, avrebbe quindi grandi probabilità di innescare un effetto “domino” che concretizzerebbe un rischio imprevedibile per gli insediamenti umani limitrofi. A tali conclusioni sono giunti anche i Consulenti incaricati dal Comune di Melilli, Avv. Mario Giarrusso e Prof. Giuliano Cammarata dell’Università di Catania. Che il sito prescelto abbia un grado di pericolosità tale da rendere improponibile la realizzazione di un altro impianto a rischio di incidente rilevante, quale è il rigassificatore, risulta assai chiaro dalla delibera n. 111 del 23/10/2008, del Comitato Tecnico Regionale per la Sicilia, notificata alla ERG, ai Comuni di Melilli e Priolo, alla Provincia Reg.le di Siracusa, alla Questura di SR, alla Prefettura di SR, all’Assessorato Reg.le Territorio e Ambiente, all’Assessorato Reg.le all’Industria, al Ministero dell’Ambiente, dell’Industria e delle Infrastrutture nel novembre 2008, nella quale, si esprime giudizio negativo sulle attuali condizioni di sicurezza dello stabilimento ERG (nel quale si propone appunto la costruzione del rigassificatore) e si sottolinea che non potranno essere prese in considerazione proposte che prevedano incrementi del preesistente livello di rischio.

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RIGASSIFICATORE: LE RAGIONI DEL DISSENSO

Richiesta la verifica di adempimento delle disposizioni di diritto comunitario relativamente al progetto di costruzione del rigassificatore Erg-Shell di Melilli.

di Antonella Serafini

SIRACUSA – I comitati “No Rigassificatore” di Priolo e Melilli, e le Associazioni “AugustAmbiente” di Augusta, “Vivere di Rosolini” e “Decontaminazione Sicilia”, si sono rivolte alla Comunità Europea per chiedere di accertare la legittimità dell’eventuale rilascio delle autorizzazioni sull’iter di costruzione degli impianti.
Ecco le ragioni del dissenso, esposte dai comitati.

no rigassificatore 1)      La pericolosità intrinseca dell’impianto è tale da renderne inaccettabile la localizzazione nel sito prescelto. Trattasi infatti di impianto a rischio di incidente rilevante come da direttive “Seveso” tutt’ora vigenti e dalle quali ne è vietata la realizzazione in siti come quello nel quale si intende ubicarlo. Infatti detto impianto sorgerebbe a circa 200 metri dall’impianto etilene della Polimeri Europa che, nel maggio del 1985 scoppiò, andando completamente distrutto. Praticamente sorgerebbe all’interno della raffineria Erg Nord, nella quale si verificò il pauroso incendio del 30 aprile e del 1° maggio 2006. Detto incendio assunse proporzioni preoccupanti tanto che il direttore dello stabilimento attivò il P.E.I. (Piano d’Emergenza Interno) dichiarò l’Emergenza Grandi Rischi Esterna, disponendo il fermo degli impianti. A seguito della comunicazione dell’Emergenza Esterna, la Prefettura di Siracusa attivava il “Piano dei Cancelli” con la chiusura sia delle strade che collegano il polo industriale con i centri abitati che la linea ferroviaria Siracusa-Catania. La Capitaneria di Porto di Augusta provvedeva a far sospendere le operazioni commerciali in atto ed far allontanare dalla rada le 14 navi in prossimità dell’incendio. Infine negli ultimi 3 mesi del 2008 si sono verificati 5 incidenti nella zona industriale in cui dovrebbe sorgere il rigassificatore, di cui 3 incendi proprio nella raffineria Erg Nord ed il crollo parziale del pontile vicino al sito destinato al rigassificatore. Dato il sito prescelto, anche un incidente non immediatamente catastrofico, avrebbe quindi grandi probabilità di innescare un effetto “domino” che concretizzerebbe un rischio imprevedibile per gli insediamenti umani limitrofi. A tali conclusioni sono giunti anche i Consulenti incaricati dal Comune di Melilli, Avv. Mario Giarrusso e Prof. Giuliano Cammarata dell’Università di Catania. Che il sito prescelto abbia un grado di pericolosità tale da rendere improponibile la realizzazione di un altro impianto a rischio di incidente rilevante, quale è il rigassificatore, risulta assai chiaro dalla delibera n. 111 del 23/10/2008, del Comitato Tecnico Regionale per la Sicilia, notificata alla ERG, ai Comuni di Melilli e Priolo, alla Provincia Reg.le di Siracusa, alla Questura di SR, alla Prefettura di SR, all’Assessorato Reg.le Territorio e Ambiente, all’Assessorato Reg.le all’Industria, al Ministero dell’Ambiente, dell’Industria e delle Infrastrutture nel novembre 2008, nella quale, si esprime giudizio negativo sulle attuali condizioni di sicurezza dello stabilimento ERG (nel quale si propone appunto la costruzione del rigassificatore) e si sottolinea che non potranno essere prese in considerazione proposte che prevedano incrementi del preesistente livello di rischio.

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