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Guterres: “La pace è a rischio. La pace è violata in così tanti posti. Ma non ci arrenderemo “.

Oggi, 21 Settembre, è la Giornata Internazionale della Pace. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, nel suo intervento, ha citato la forte correlazione tra la Giornata internazionale della pace e la Dichiarazione universale dei diritti umani, appunto come base per la pace.
Secondo il capo delle Nazioni Unite, la Dichiarazione, che quest’anno compie 70 anni, ricorda che la pace ha radici quando le persone sono libere dalla fame, dalla povertà e dall’oppressione e possono prosperare.

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile, adottati dagli Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015, mirano anche a raggiungere questo scopo costruendo un mondo pacifico attraverso lo sviluppo economico e sociale per tutti con diritti umani garantiti.
Eppure “quando celebriamo il 70 ° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, sappiamo che i diritti umani sono violati in così tante parti del mondo, sappiamo anche che l’agenda dei diritti umani sta perdendo terreno”, ha detto a il suono cerimoniale della campana della pace per commemorare il giorno della pace.
“Ma non ci arrendiamo perché il rispetto dei diritti umani e della dignità umana è una condizione fondamentale per la pace”, ha sottolineato Guterres. “Siamo qui perché siamo determinati e non ci arrendiamo”.
“La pace è a rischio. La pace è violata in così tanti posti. Ma non ci arrenderemo “, ha sottolineato.

Guterres ha lamentato che mentre si riduce la povertà estrema e si aumenta la disuguaglianza, “non ci arrendiamo perché crediamo che la disuguaglianza sia uno dei fattori più importanti di instabilità e conflitto”.
Invece, ha affermato, “perseguiremo la nostra agenda, l’agenda 2030, gli obiettivi di sviluppo sostenibile, la nostra lotta per una globalizzazione equa perché non c’è sviluppo senza pace, ma non c’è pace senza sviluppo”.

Il Giorno internazionale della pace è commemorato ogni anno il 21 settembre. Nel corso dei decenni il suono della campana della pace da parte dei Segretari generali delle Nazioni Unite è stato un elemento chiave nella sua osservanza.

 

Courtesy United Nations Website

Inaugurata la mostra “Proteggere il patrimonio culturale è un dovere dell’umanità”

New York ,  16 dicembre 2015 – Presso la sede delle Nazioni Unite, alla presenza del Rappresentante Permanente d`Italia, S.E. Ambasciatore Sebastiano Cardi e dei Rappresentanti Permanenti della Giordania, dell’Iraq e del Marocco, è stata inaugurata un’esposizione di beni archeologici recuperati dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale nel corso dell’”Operazione Teseo”.

“Proteggere il patrimonio culturale è un dovere dell’umanità” è il titolo della mostra organizzata presso la sede dell’Onu dalle rappresentanze permanenti italiana e giordana assieme a Interpol, Unesco e Unodc (agenzie Onu addette alla tutela e al contrasto del traffico dei beni).

L’eccezionale iniziativa è stata realizzata in occasione della sessione di Assemblea Generale che discuterà, tra le altre cose, la risoluzione sulla restituzione dei beni culturali.

È la prima volta nella storia che, ad un reparto specializzato nel contrasto ai reati contro il patrimonio culturale, è concessa la possibilità di effettuare un evento espositivo nel “Palazzo di Vetro”.

L’indagine dei Carabinieri del TPC ha portato al recupero di oltre 5.300 reperti datati dal 1.000 a.C. al II e III sec. d.C., oggetti archeologici, del valore di 50 mln circa, custoditi in caveau svizzeri nell’attesa di essere venduti illegalmente in tutto il mondo.

Si tratta di diverse anfore che raffigurano storie di grandi miti, vasi ipogei di Canosa (apuli) da cui si affacciano volti di bellissime divinità, bronzetti nuragici e tanagrine (figure femminili che si usavano nelle sepolture) ed affreschi a tinte purpuree con animali e musici, strappati alle ville vesuviane.

Con questa mostra si vuole sottolineare l’indiscutibile importanza di una “coalizione internazionale” per la lotta al traffico dei beni culturali e l’Arma dei Carabinieri, che tutela il patrimonio artistico sin dal 1969, è testimone di quest’impegno internazionale, volto a proteggere le tracce della storia e dell’umanità.

www.carabinieri.it

UNIFIL FESTEGGIA I 70 ANNI DELLE NAZIONI UNITE

Naqoura (Libano), 26 ottobre 2015 – “Il 70° anniversario è un grande traguardo per le Nazioni Unite e per tutti noi”. Queste le parole del Generale di Divisione Luciano Portolano in apertura della cerimonia per celebrare la Giornata delle Nazioni Unite, tenutasi questa mattina presso il quartier generale della missione UNIFIL.

Rivolgendosi ai peacekeepers e alle locali autorità militari, civili e religiose intervenute per l’occasione, il Generale Portolano, Head of Mission e Force Commander di UNIFIL, ha richiamato gli ideali contenuti nel preambolo della Carta della Nazioni Unite. Quegli stessi valori che gettarono le basi per un futuro in cui le giovani generazioni fossero salvate dal flagello della guerra, riaffermando la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, la giustizia ed il progresso sociale, nel contesto di una più ampia libertà.

“Il mondo si trova a fronteggiare numerose crisi e i limiti dell’azione internazionale collettiva sono evidenti. Nessun Paese o organizzazione può affrontare le sfide odierne da solo”, ha detto il Generale, ricordando le parole del Segretario Generale Ban Ki-moon. “Il successo della missione ONU in Libano è il risultato di un costante processo che vede UNIFIL, il Governo libanese, le Forze Armate e di Sicurezza del Paese, le autorità religiose e la popolazione locale lavorare insieme per il raggiungimento del medesimo fine: la pace e la stabilità del Libano, per il bene di tutti ma soprattutto a favore delle generazioni future”.

Istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la Risoluzione 168 del 31 ottobre 1947, la Giornata delle Nazioni Unite si celebra in tutto il mondo il 24 ottobre. La data scelta segna l’anniversario dell’entrata in vigore, nel 1945, della Carta delle Nazioni Unite. Nel 1971, con la risoluzione 2782, l’Assemblea Generale ha, inoltre, richiesto che la Giornata venisse osservata dagli Stati membri come festività pubblica.