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Carabinieri catturano latitante napoletano a Roma

ROMA  01 Luglio 2011 – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno fatto irruzione in un elegante appartamento del complesso residenziale dell’Olgiata ed hanno tratto in arresto Marigliano Raffaele, 50enne napoletano, ricercato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno.

L’uomo, che annovera numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e legati agli stupefacenti, si era reso irreperibile dal 16 febbraio u.s. poiché colpito da un provvedimento restrittivo emesso dalla D.D.A. di Salerno. Il latitante è stato sorpreso dai militari di via In Selci mentre si trovava all’interno dell’abitazione con una donna di origine bulgara che è stata segnalata all’A.G. in stato di libertà per favoreggiamento personale.

Il latitante ha tentato di dileguarsi attraverso il giardino dell’abitazione che, essendo ubicata al piano terra, gli avrebbe consentito un’agevole via di fuga. I Carabinieri, però, avevano circondato l’immobile ed hanno bloccato il Marigliano che è stato prontamente ammanettato.

Al Marigliano i Carabinieri hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, per spaccio di sostanze stupefacenti, commesso in concorso con altre trentaquattro persone destinatarie della medesima misura cautelare poiché facenti parte dello stesso pericoloso sodalizio criminale stabilmente operante nell’agro nocerino – sarnese (Scafati, Angri e Pagani) e a sud di Napoli (Pompei, Castellamare di Stabia e Boscoreale).

 

Carabinieri liberano ostaggi: blitz nella capitale, quattro arresti

ROMA 11 Marzo 2011 – Nella mattinata di ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno arrestato quattro persone in flagranza di reato di sequestro di persona a scopo di estorsione, lesioni personali e detenzione di arma da fuoco clandestina. L’operazione è stata condotta a seguito di alcune risultanze di indagine dalle quali era emerso come nei giorni scorsi, un gruppo di noti pregiudicati romani aveva sequestrato due uomini, un colombiano di 32 anni e un romano di 50 anni, al fine di indurli con violenza e minacce a restituire un’ingente somma di denaro [150 mila euro], asseritamente dovuta per motivi ancora da chiarire; i parenti dei due malcapitati erano stati contattati e minacciati affinché provvedessero a pagare una prima tranche di 30 mila euro in contanti per ottenere la liberazione dei due. Le immediate indagini sviluppate dai militari di via in Selci hanno consentito di localizzare e sottoporre a sorveglianza l’abitazione ove, da oltre 2 giorni, si riteneva potessero essere stati rinchiusi e trattenuti i due malcapitati [sita in via Maso Fininguerra – zona Anagnina]; è stata effettuata l’irruzione all’interno dell’immobile che ha portato alla liberazione degli ostaggi. Nel corso dell’intervento ci sono stati momenti di notevole tensione in quanto gli operanti hanno dovuto fronteggiare i citati malviventi, uno era armato di una pistola semiautomatica cal. 7,65, i quali sono stati prontamente immobilizzati e messi nella condizione di non nuocere. La pistola sequestrata è risultata clandestina ed era dotata di cinque colpi inseriti nel caricatore e altri 10 rinvenuti nelle tasche dei pantaloni dell’uomo che la deteneva. I due sequestrati si trovavano all’interno di una stanza appositamente allestita per la loro custodia e presentavano vistose ecchimosi al volto e su tutto il corpo causate dalle percosse subite nel corso del sequestro. Fortemente impauriti per il trattamento subito dai 4 carcerieri, i due uomini sono stati soccorsi e trasportati in ospedale per le cure del caso [uno dei due è stato ricoverato a seguito delle gravi lesioni agli occhi e al naso]. I quattro arrestati, G.C. 32enne, R.D.S. 42enne, A.D.S. 49enne e S.F. 34enne, tutti romani con numerosi precedenti di Polizia sono stati condotti presso il carcere di Regina Coeli. Gli arresti sono stati convalidati dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia. Sono incorso approfondimenti finalizzati a delineare la reale natura del sequestro che potrebbe essere maturato a seguito di debiti connessi con la gestione di attività illegali.

Operazione "Match Point", 19 arresti in tutta Italia

ROMA 20 Luglio 2010 – Nuovi arresti sono stati eseguiti nelle province di Roma, Pisa, Cosenza e Siracusa dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma nell’ambito dell’operazione “Match Point”, riguardante un’organizzazione criminale transnazionale dedita alla contraffazione di carte di credito, frodi informatiche e furti di identità finalizzati alle truffe a mezzo internet.

L’indagine, avviata nel dicembre 2008, ha permesso di far luce su un gruppo composto da elementi della criminalità calabrese ed esperti hacker, i quali avevano dato vita ad una vera e propria organizzazione criminale con base a Roma e connessioni in diverse Regioni italiane. Il gruppo agiva grazie a consolidati legami con organizzazioni criminali russe e ucraine specializzate nel furto di codici di carte di credito [mediante intrusioni informatiche sui server di importanti società finanziarie] e nella successiva commercializzazione di tali dati sensibili attraverso la rete internet, con chat e sistemi di messaggistica criptati.

L’organizzazione italiana era solita acquistare tali codici [con costi variabili tra 20 e 100 dollari a codice in base alla tipologia di carta di credito e conseguentemente al limite di spesa ottenibile] per contraffare carte di credito da utilizzare in ingenti spese per l’acquisto di prodotti vari presso negozi di lusso [abbigliamento griffato] e centri commerciali [prodotti hi tech], prodotti che venivano poi rivenduti ad una rete consolidata di ricettatori operanti a Roma e in Calabria. Considerato il notevole volume d’affari [con ordinativi di codici illeciti dai 30.000 a 50.000 euro per volta], al fine di evitare che i movimenti di denaro necessari per acquistare i codici in est Europa potessero destare sospetti, gli indagati utilizzavano vari prestanome operanti in diverse località italiane, i quali effettuavano versamenti di denaro ai complici esteri mediante sistemi di money transfer.

Ulteriore modus operandi dell’organizzazione criminale era basato sull’effettuazione di truffe su siti di aste on line; gli indagati simulavano la vendita di prodotti hi tech mediante aste on line, ricorrendo a identità false al fine di eludere i sistemi di controllo antifrode dei gestori dei siti in questione, e si facevano versare dai vincitori delle aste, anticipi di pagamento su carte prepagate [fittiziamente intestate a soggetti terzi vittime di furto d’identità] senza poi fornire la merce oggetto della transazione. Tale metodo è stato utilizzato anche per eseguire truffe mediante falsi annunci di affitto di case in luoghi di villeggiatura, con conseguenti numerosi raggiri in danno di decine e decine di utenti della rete internet in vista della stagione estiva.

I diversi nickname utilizzati dagli arrestati erano ormai divenuti tristemente famosi sul web, oggetto di discussione su vari forum e su siti specializzati dove si mettevano in guardia gli utenti da possibili truffe.

L’operazione odierna costituisce il seguito di quella eseguita lo scorso 18 maggio quando, i Carabinieri di Roma arrestarono 23 componenti dell’organizzazione, sequestrando i laboratori clandestini utilizzati per la contraffazione delle carte di pagamento. I riscontri acquisiti durante le perquisizioni eseguite a maggio in 11 Regioni italiane e nuove risultanze investigative, hanno consentito di accertare numerosi nuovi episodi delittuosi e di identificare nuovi soggetti operanti per conto dell’organizzazione e quindi destinatari della misura cautelare eseguita nella mattinata odierna. Tra questi vi sono un gruppo di soggetti che agivano stabilmente quali ricettatori della merce ottenuta dall’organizzazione attraverso gli acquisti con le carte di credito false.

L’indagine, coordinata dal Proc. Agg. Dr. Nello Rossi e dal Sost. Proc. Dr. Stefano Fava dalla Procura della Repubblica di Roma, ha permesso finora di ottenere significativi risultati investigativi grazie all’impegno di una squadra di Carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci, specializzati nel contrasto ai reati informatici.

In totale, sono state 42 le Misure Cautelari Personali emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, dr. Massimo Battistini. Rilevanti anche i sequestri effettuati: apparecchiature professionali per la contraffazione della carte di pagamento [stampanti termografiche, tessere plastiche e materiale tipografico, software professionali, …]; oltre 500 carte di credito già clonate e più di un migliaio di codici rinvenuti sui vari supporti informatici sequestrati.