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Riforma PAC: La Via (Pdl/PPE), necessaria coerenza tra obiettivi e risorse adeguate

ROMA 29 Novembre 2011 – ” I contenuti della riforma della Politica Agricola Comune devono mantenere una stretta relazione tra gli obiettivi da raggiungere e un adeguato livello di risorse“. Così l’ On. Giovanni La Via, europarlamentare del Ppe e relatore sul regolamento orizzontale per la Pac (finanziamento, gestione e monitoraggio), é intervenuto sulla riforma della Pac durante il summit che si é tenuto questa mattina a Roma presso la sede della Coldiretti. Oltre a La Via, hanno partecipato all´incontro anche Dacian Ciolos, commissario europea per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, Mario Catania, ministro MIPAAF, Paolo De Castro, presidente della commissione agricoltura del Parlamento Europeo e Sergio Marini, presidente di Coldiretti.

Il Quadro finanziario pluriennale delle risorse europee – ha proseguito La Via – partirà dalla proposta della Commissione, ma dovrà vedere d´accordo tutti gli Stati membri. Si tratta della partita più difficile che sarà giocata“. Secondo l´europarlamentare siciliano “la proposta formulata dalla Commissione non é in linea con le priorità del mondo agricolo italiano“.

Nel corso del dibattito i relatori hanno sottolineato l´importanza della PAC, una riforma che mette in gioco per l´Italia quasi 6 miliardi di fondi comunitari all´anno per i prossimi sette anni, ma dalla quale dipende anche il futuro di quasi un milione di imprese agricole e altre 12 milioni di ettari di terreno coltivato dal quale nascono produzioni da primato che danno prestigio e competitività al made in Italy nel mondo.

La Via ha concluso affermando che quella della PAC “sembra una riforma che guarda al passato anziché al futuro trascurando invece le  grandi sfide che attendono l´agricoltura europea: la volatilità dei prezzi, la sicurezza alimentare e la tutela della capacità competitiva del sistema produttivo europeo“.

 

Bruxelles: Contrastare lo spreco alimentare anche attraverso educazione a modalità alternative.

BRUXELLES 23 Novembre 2011 – “Il livello di spreco alimentare non deve crescere ancora e dobbiamo contrastarlo tramite strumenti ma anche una cultura volta ad illustrarne puntuali cause ed effetti economici, ambientali e sociali.”

Così l´On. Giovanni La Via, relatore ombra per il PPE della relazione di iniziativa “Evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’UE” commenta il voto di oggi nella della Commissione agricoltura del Parlamento europeo.

Un fenomeno che nell´ultimo trentennio é cresciuto del 50% con ricadute non solo etiche ma anche economiche, ambientali, sociali, nutrizionali e sanitarie.

Non appare eticamente sostenibile che a fronte dei circa 80 milioni di persone che in Europa vivono al di sotto del livello di povertà, vi siano tonnellate di cibo, ancora edibile, che viene buttato nella spazzatura e che non si riesca a “differenziare” quanto più possibile le materie impiegate per la produzione e confezionamento dei cibi.

A tale fine, infatti, gli eurodeputati della ComAGRI chiedono una chiara distinzione tra “spreco alimentare” e “rifiuto alimentare”;in modo da  circoscrivere il primo a quell´insieme dei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per ragioni varie o per prossimità della scadenza di consumo, ma ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati ad essere eliminati.

Un´eliminazione   – dichiara La Via – che avviene attraverso elevati costi economici ma anche ambientale che é la società stessa a pagare quando invece potrebbe fare molto, spesso inconsapevolmente, per limitarne l´entità.”

Dagli imballaggi e dalle confezioni monodose o di tipo familiare, da più dettagliate informazioni circa la scadenza dei prodotti agroalimentari passando per un´educazione alimentare e gastronomica più incisiva che aiuti i cittadini a riutilizzare i prodotti, la gamma delle proposte é sicuramente molto varia.

Ma soprattutto – conclude l`On. Giovanni La Via – questi suggerimenti e il voto di oggi segnano l´avvio di un percorso normativo con cui, in futuro, riuscire a conciliare esigenze dei consumatori, in termini igienici ed informativi, attraverso differenziate e semplificate modalità di packaging a minore costo per le imprese e, quindi, a prezzi finali più bassi.”

 

Bruxelles: raggiunto accordo in Conciliazione sul Bilancio UE 2012

BRUXELLES, 19 Novembre 2011 – “L’accordo raggiunto costituisce un forte segnale per tutta l’Europa, che manifesta la volontà delle istituzioni europee di mandare un messaggio di speranza e responsabilità ai cittadini, che tenga in conto il difficile momento di crisi ma che guardi, soprattutto, agli investimenti e alle azioni essenziali per la crescita dell’UE“, ha dichiarato l’On. Giovanni La Via, commentando il risultato dei lavori della Conciliazione sul Bilancio UE, raggiunto nella notte dopo 16 ore di intense trattative.

Il comitato di conciliazione, così si chiama l´istituto preposto a tale fase procedurale, é composto da un numero paritetico di membri del Consiglio o loro rappresentanti e di rappresentanti  del Parlamento europeo.

Nella qualità di relatore ombra per il Gruppo PPE sul Bilancio 2012, l`On. La Via ha preso parte attiva ai lavori difendendo le priorità espresse dalla commissione per i bilanci del Parlamento europeo.

In particolare, queste sono riconducibili alla garanzia di un adeguato livello di finanziamento delle politiche comunitarie, rigettando una serie di tagli proposti dal Consiglio, e proponendo degli aumenti strategici, per fare del bilancio uno strumento in grado di rilanciare efficacemente l`economia europea.

Per noi è importante – spiega l´On. Giovanni La Via –  garantire il finanziamento di politiche fondamentali, quali la ricerca, l’innovazione, il sostegno alle piccole e medie imprese, la competitività delle aziende, la tutela del settore agricolo e le politiche per i giovani.

Parlamento e Consiglio hanno, inoltre, adeguatamente finanziato la politica agricola comune e la politica di coesione, che intercettano insieme una grossa fetta di risorse comunitarie.

Con riferimento al Bilancio UE 2011, le tre principali aree di spesa sono rappresentate, infatti, dal capitolo “Coesione e competitività per la crescita e l`occupazione” che incide per il 46% sul totale importo di 141,9 miliardi di euro.

Successivamente è la spesa agricola del primo pilastro della PAC (pagamenti diretti ed interventi di mercato) ad incidere per circa il 31%, seguita da quella sostenuta per lo sviluppo rurale (11%).

Sempre nello scorso anno, le altre voci di spesa sono costituite da politiche in ambito di sicurezza e giustizia interna (1%), di aiuto a paesi extra UE (6%) nonché quelle per il funzionamento amministrativo per líntera gestione dell´Unione europea.

Riguardo alle misure in agricoltura – prosegue La Via –  abbiamo ribadito impegni precisi per la prevenzione delle crisi di mercato e gli strumenti operativi di intervento immediato alle OP che possano scongiurare, ad esempio, quanto avvenuto durante l´infezione da E. coli. la scorsa primavera e i cui effetti hanno messo in ginocchio l´economia di molte aree ortofrutticole siciliane.”

“Questo risultato é una risposta convincente che bisogna dare  a chi mette in dubbio il senso dell´Unione europea, che in questi tempi appare di difficile comprensione – conclude Giovanni La Via – e  foriero soltanto di imposizioni e di notizie poco gradite agli Stati membri.”

Il passo successivo, adesso, è l´approvazione nella plenaria del Parlamento europeo prevista per l`1 dicembre 2011.