di Antonella Serafini
ROMA 11 Marzo 2011 – Era piena ieri l’aula Parisi della Scuola Superiore di Polizia, dove si è svolta l’ottava edizione del premio dedicato a Umbero Improta. Come d’obbligo è stato ricordata la vita e le azioni, dal 68 a valle Giulia fino alla scoperta del covo delle Brigate Rosse in cui era sequestrato il generale Dozier. In una clip è stata ripercorsa tutta la vita lavorativa. Presenti in sala c’erano familiari e amici che hanno lavorato al suo fianco. La vita di Improta era una tappa obbligata, ma il percorso vero è stata una premiazione di dieci poliziotti in servizio presso questure di Caserta, Reggio Calabria, Catania e Milano, per celebrare una continiuità eroica tra le gesta di ieri e quelle di oggi. Alla presenza del direttore della Scuola Superiore di Polizia Prefetto Gerardo Cautilli, e del Vice Capo della Polizia Prefetto Francesco Cirillo, c’era anche Lorenzo Flaherty, il capitano dei Ris della fortunata fiction televisiva, che ha detto di ispirarsi a persone come quelle premiate, per calarsi nel ruolo della fiction. Le operazioni che hanno condotto alla premiazione sono state: Operazione Terra Bruciata, Operazione Casalesi, Operazione Duisburg, Operazione Gaetano Fidanzati. Nell’operazione Terra Bruciata, a Catania, fu sventato un attentato ai danni di un boss, azione che ha portato a 43 arresti, portando un duro colpo alla criminalità e alle famiglie mafiose che fanno capo ai “Santangelo-Taccuini” e “Scalisi”. I premiati, assistente Mario Schilirò e agente Giovanni Castiglione, hanno ricevuto i complimenti del vice capo della polizia e del direttore della scuola superiore. Complimente ovviamente rinnovati nell’Operazione Casalesi portata avanti dall’ispettore capo Antonio Cerrone, il sovrintendente capo Aldo Santoro, l’assistente capo Carlo Gargano e l’assistente capo Marco D’Ettorre, che hanno condotto un’operazione che ha portato a 67 arresti del clan dei Casalesi, collegati anche con le famiglie mafiose dei clan dei Madonia, dei Messina Denaro, dei Provenzano e dei Santapaola. In servizio presso reggio sono stati i premiati che hanno condotto le indagini sulla (purtroppo) arcinota strage di Duisburg, in Germania, ordinata dalla cosca Nirta-Strangio, trovando i responsabili con una serie di esami scientifici sui reperti che trovarono sul posto. Fu un’operazione complessa, che vide anche la collaborazione della polizia tedesca. Per ultimo, ma non cerrto per importanza, è stato premiato l’ispettore capo Valerio Ronci, che ha identificato il latitante Gaetano Fidanzati a Milano. Il boss aveva messo le radici a Milano, dove vivevano i suoi figli, e la polizia aveva fatto accertamenti su di loro, riuscendo a risalire alla identità che usava come copertura. In un posto di blocco fu fermato e ammanettato, ci misero poco a fargli confessare di essere il latitante di Cosa Nostra. La vedova del prefetto Improta è parsa particolarmente commossa nel vedere in questi ragazzi le gesta di suo marito, e quindi la continuazione di un lavoro che non muore ma si evolve nei metodi, nella tecnologia, in tutto. E’ stato bello vedere che tra i migliori in azione c’era anche una donna, seria, che ci dà un’immagine di come le donne, quando vogliono, sanno cambiare il mondo.