Archivi tag: Pakistan

Marina Militare. Nave Carabiniere in sosta a Doha

La campagna navale in Sud-Est Asiatico e Australia è arrivata in Qatar

 

 

 

La Fregata Europea Multi Missione (FREMM) Carabiniere della Marina Militare è arrivata oggi a Doha dove sosterrà fino al 01 maggio 2017.

La fregata è arrivata nel porto della capitale del Qatar dopo le soste in Arabia Saudita, Sri Lanka, Australia, Indonesia, Singapore, Malesia, Pakistan, Oman, Kuwait e Bahrein prendendo parte a diverse esercitazioni con le marine locali.

Domenica 30 alle 10.00 locali (09.00 in Italia) il comandante della nave, Capitano di Fregata Francesco Pagnotta terrà una conferenza stampa a bordo nel corso della quale presenterà la campagna navale in corso e illustrerà la nave, gioiello della cantieristica navale italiana.

Nave Carabiniere è la quarta unità FREMM consegnata alla Marina Militare nell’aprile 2015 in versione “antisommergibile” ed è allestita con sistema d’arma, difesa e scoperta di ultima generazione, all’avanguardia sia nel campo militare che civile.

L’unità sarà impegnata ad assicurare presenza, sorveglianza marittima, rafforzare le attività di cooperazione già in corso con alcuni alleati trans-regionali ed avviare relazioni con nuovi potenziali partner, nell’alveo dei compiti istituzionali affidati alla Forza Armata.

La campagna di Nave Carabiniere, partita da La Spezia lo scorso 20 dicembre, riflette una visione internazionale che tratteggia questo inizio di millennio come “secolo blu”. Quello della “crescita blu” è considerato un fattore chiave sui cui puntare per uno sviluppo sostenibile del nostro Paese in un contesto dove la marittimità rappresenta una risorsa fondamentale per la crescita commerciale, occupazionale e tecnologica.

L’iniziativa è nata con la collaborazione di Fincantieri (sponsor principale), Leonardo, MBDA Italia, Elettronica, Telespazio e Drass. Media Partner RTV San Marino e RAI Italia.

Tratta di immigrati dall'Afghanistan: smantellata banda criminale in Italia, 48 arresti

ROMA 11 Gennaio 2011 – L’Italia come ponte per il trasferimento dei clandestini dalle regioni dell’Afghanistan ai Paesi del centro e nord Europa, operato dietro pagamento di ingenti somme di denaro versato dai congiunti dei migranti unitamente alle somme occorrenti ai costi del trasferimento e mantenimento degli stessi. Per i trasferimenti delle somme in denaro pattuite per l’ingresso illegale utilizzato il sistema della “hawala”, che consente l’anonimato dei soggetti “hawaladar” (ovvero sorta di broker dell’hawala ) coinvolti nei vari transiti di denaro.
E’ quanto emerso da un’indagine congiunta delle Squadra Mobile delle Questure di Roma e Bolzano e della Digos della Questura di Frosinone, coordinata dal Servizio Centrale Operativo e coordinata dai Sostituti Procuratori della Direzione distrettuale antimafia presso la Procura di Roma Leonardo Frisani e Francesco Polino, conclusasi con l’emissione di 48 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse a firma del G.i.p. Maria Bonaventura.
All’Ufficio immigrazione della Questura di Roma è stato invece affidato il supporto sul fronte della trattazione dei clandestini e dei riscontri ulteriori di specifica competenza necessari alle indagini.
L’organizzazione criminale, composta da soggetti, prevalentemente di origine afghana, con base operativa anche a Roma, era affiliata ad un più esteso gruppo criminale transnazionale originariamente di origina curda e finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed al procacciamento e alla falsificazione di documenti validi per l’espatrio, con ramificazioni in diversi Stati tra cui l’Afghanistan, Pakistan, Iran, Grecia, Turchia, Francia, Svezia, Norvegia e Regno Unito.

Tratta di immigrati dall’Afghanistan: smantellata banda criminale in Italia, 48 arresti

ROMA 11 Gennaio 2011 – L’Italia come ponte per il trasferimento dei clandestini dalle regioni dell’Afghanistan ai Paesi del centro e nord Europa, operato dietro pagamento di ingenti somme di denaro versato dai congiunti dei migranti unitamente alle somme occorrenti ai costi del trasferimento e mantenimento degli stessi. Per i trasferimenti delle somme in denaro pattuite per l’ingresso illegale utilizzato il sistema della “hawala”, che consente l’anonimato dei soggetti “hawaladar” (ovvero sorta di broker dell’hawala ) coinvolti nei vari transiti di denaro.
E’ quanto emerso da un’indagine congiunta delle Squadra Mobile delle Questure di Roma e Bolzano e della Digos della Questura di Frosinone, coordinata dal Servizio Centrale Operativo e coordinata dai Sostituti Procuratori della Direzione distrettuale antimafia presso la Procura di Roma Leonardo Frisani e Francesco Polino, conclusasi con l’emissione di 48 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse a firma del G.i.p. Maria Bonaventura.
All’Ufficio immigrazione della Questura di Roma è stato invece affidato il supporto sul fronte della trattazione dei clandestini e dei riscontri ulteriori di specifica competenza necessari alle indagini.
L’organizzazione criminale, composta da soggetti, prevalentemente di origine afghana, con base operativa anche a Roma, era affiliata ad un più esteso gruppo criminale transnazionale originariamente di origina curda e finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed al procacciamento e alla falsificazione di documenti validi per l’espatrio, con ramificazioni in diversi Stati tra cui l’Afghanistan, Pakistan, Iran, Grecia, Turchia, Francia, Svezia, Norvegia e Regno Unito.