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Caltagirone: operazione "Settimo Cerchio", 13 persone in manette per usura

CALTAGIRONE 10 Marzo 2010 – Nel corso della notte a Caltagirone, Palagonia, Scordia e Mineo, la Compagnia Carabinieri di Palagonia congiuntamente alla Compagnia della Guardia di Finanza di Caltagirone ed alla Polizia Stradale di Caltagirone, nell’ambito di un’inchiesta svolta in collaborazione tra le tre Forze di Polizia, hanno eseguito tredici ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Caltagirone, su richiesta della Procura della Repubblica di Caltagirone, nei confronti delle seguenti persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all’ usura ed alle estorsioni.
Si tratta di Salvatore D’Amico, Giuseppe Senia, Manuel Laurino La Rocca, Nunzia La Micela, Carmelo D’Amico, Alessandro D’Amico, Giuseppe Villeggiante, Salvatore Villeggiante, Maurizio Raia, Giuseppe Bonaviri, Salvatore D’Agostino, Vincenzo La Spina, Franco Gulizia.

Le indagini, iniziate nel dicembre del 2008, e frutto di un intreccio di elementi investigativi a seguito delle denunce sporte dalle numerose vittime che sono apparse prive di qualsiasi discordanza interna, lucide, cronologicamente coerenti e scevre di contraddizioni, hanno permesso di accertare l’esistenza a Caltagirone, Scordia, Palagonia e Mineo, di una associazione criminale che grazie all’ausilio di impiegati di finanziarie e direttori compiacenti di Istituti di credito, percepiva e prometteva, a fronte di somme di denaro prestate, interessi di natura usuraia prossimi al 250% annuale.

Dall’analisi delle attività tecniche disposte e dalla copiosa documentazione fiscale acquisita presso locali Istituti di credito, si è potuto dimostrare l’esistenza di un vero e proprio mercato nero dei soldi. Infatti, alla stregua di un istituto di credito, l’organizzazione criminale procacciava clienti e dopo aver ricevuto precise garanzie, concedeva il prestito ed in caso di mancato pagamento, recuperava il credito non adempiuto tramite “precise” procedure esecutive.

L’indagine è stata condotta con l’ausilio di attività tecniche di intercettazione e presso i locali Istituti di credito coinvolti nell’emissione ed accettazione dei titoli di Credito, ed ha permesso la ricostruzione dei flussi di denaro, sia virtuali che reali, in entrata ed in uscita ricavati dai relativi accertamenti.

Caltagirone: operazione “Settimo Cerchio”, 13 persone in manette per usura

CALTAGIRONE 10 Marzo 2010 – Nel corso della notte a Caltagirone, Palagonia, Scordia e Mineo, la Compagnia Carabinieri di Palagonia congiuntamente alla Compagnia della Guardia di Finanza di Caltagirone ed alla Polizia Stradale di Caltagirone, nell’ambito di un’inchiesta svolta in collaborazione tra le tre Forze di Polizia, hanno eseguito tredici ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Caltagirone, su richiesta della Procura della Repubblica di Caltagirone, nei confronti delle seguenti persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all’ usura ed alle estorsioni.

Si tratta di Salvatore D’Amico, Giuseppe Senia, Manuel Laurino La Rocca, Nunzia La Micela, Carmelo D’Amico, Alessandro D’Amico, Giuseppe Villeggiante, Salvatore Villeggiante, Maurizio Raia, Giuseppe Bonaviri, Salvatore D’Agostino, Vincenzo La Spina, Franco Gulizia.

Le indagini, iniziate nel dicembre del 2008, e frutto di un intreccio di elementi investigativi a seguito delle denunce sporte dalle numerose vittime che sono apparse prive di qualsiasi discordanza interna, lucide, cronologicamente coerenti e scevre di contraddizioni, hanno permesso di accertare l’esistenza a Caltagirone, Scordia, Palagonia e Mineo, di una associazione criminale che grazie all’ausilio di impiegati di finanziarie e direttori compiacenti di Istituti di credito, percepiva e prometteva, a fronte di somme di denaro prestate, interessi di natura usuraia prossimi al 250% annuale.

Dall’analisi delle attività tecniche disposte e dalla copiosa documentazione fiscale acquisita presso locali Istituti di credito, si è potuto dimostrare l’esistenza di un vero e proprio mercato nero dei soldi. Infatti, alla stregua di un istituto di credito, l’organizzazione criminale procacciava clienti e dopo aver ricevuto precise garanzie, concedeva il prestito ed in caso di mancato pagamento, recuperava il credito non adempiuto tramite “precise” procedure esecutive.

L’indagine è stata condotta con l’ausilio di attività tecniche di intercettazione e presso i locali Istituti di credito coinvolti nell’emissione ed accettazione dei titoli di Credito, ed ha permesso la ricostruzione dei flussi di denaro, sia virtuali che reali, in entrata ed in uscita ricavati dai relativi accertamenti.

La signora Nunzia La Micela è stata in seguito dichiarata completamente estranea ai fatti inizialmente contestatagli, essendo stata estromessa dal procedimento penale a suo carico. Invero in data 29.03.2010 il Tribunale del Riesame di Catania ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei di lei confronti per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza e in data 27.08.2010 il GUP presso il Tribunale di Caltagirone ha emesso una sentenza di non luogo a procedere perchè il fatto non costituisce reato. In data 01.02.2013 veniva emesso un provvedimento di Riparazione per ingiusta detenzione dalla Corte di Appello di Catania I sezione penale.