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Operazione "Arancia Meccanica": sgominata banda di albanesi specialisti in rapine

ROMA. RAPINE IN VILLA: BANDA ALBANESE ARRESTATA DALLA POLIZIA. RUOLI BEN DEFINITI E SOLIDARIETÀ TRA I COMPONENTI.

Sono 9 i componenti di una banda di albanesi specialisti nelle rapine in villa arrestati nella mattinata di giovedì 30 giugno dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Roma, coordinati dal dr. Vittorio Rizzi. Ancora in corso le oltre 25 perquisizioni domiciliari presso i diversi immobili intorno ai quali gli stessi rapinatori gravitavano nella zona nord e sud della Capitale.

I colpi messi a segno da gennaio a metà giugno, almeno 6 quelli accertati, seguivano un copione seriale, in alcuni casi sfociato in violenze per “indurre” le vittime a collaborare, fruttavano alla banda denaro contanti e oggetti preziosi.

Appostamenti e pedinamenti,che hanno condotto gli agenti anche a seguire i rapinatori “in trasferta”, insieme ad indagini tecniche, hanno consentito di ricostruirne spostamenti, basi logistiche e abitudini operative. Rapina, furto, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi è la gamma di reati di cui sono accusati nell’ambito di 3 procedimenti penali pendenti presso le Procure della Repubblica di Roma e Pescara.

Era ben strutturata l’organizzazione della banda di albanesi caduta nella rete investigativa della Squadra Mobile di Roma, che ha “chiuso il cerchio” dell’operazione “Arancia Meccanica”, operando con il supporto di circa 300 uomini della Questura, del Reparto Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine e del reparto Volo della Polizia di Stato. Tra i 34 ed i 28 anni invece l’età delle “punte di diamante” del gruppo, ai quali veniva affidata l’esecuzione “ossessiva” dei colpi, e che partecipavano anche alla pianificazione degli stessi, assicurando la certezza dei ruoli di ciascuno. In fase “operativa” i singoli membri del gruppo, come emerso dalle indagini, si sono dimostrati in più occasioni particolarmente solidali tra loro, prestando “supporto” qualora uno di loro versasse in condizioni di difficoltà. Per un altro componente, albanese di 31 anni, invece, era previsto il ruolo di gestore del “parco auto”, tra Audi e BMW di provenienza delittuosa, spesso acquistate poco prima dei colpi. In prevalenza le rapine venivano tuttavia messe a segno nell’ambito della provincia di Roma, anche a distanza dalla Capitale, dove poi gli arrestati facevano ritorno nelle prime ore della mattina. Per agire prediligevano capi di abbigliamento “comodi, come tute da ginnastica.

“L’arresto dei componenti della pericolosa banda degli albanesi, autori di una serie di rapine in villa anche in altre province, esprime la determinazione operativa e le potenzialità investigative della Magistratura e degli uomini della Squadra Mobile romana già dimostrate in recenti importanti operazioni di Polizia Giudiziaria” – il Questore di Roma Francesco Tagliente ha rivolto il suo ringraziamento agli uomini della Squadra Mobile diretta dal dr. Vittorio Rizzi.

“Con il risultato odierno la Squadra Mobile conferma l’attenzione della Questura di Roma anche verso quei reati che vengono considerati vigliacchi, e che meritano particolare sensibilità per la “sfera” in cui le vittime vengono colpite.

Ancora un altro segnale,  dunque, che testimonia la presenza sul territorio delle Forze dell’Ordine, che ribadisce la capacità di dare risposte concrete ai cittadini”.

 

Operazione “Arancia Meccanica”: sgominata banda di albanesi specialisti in rapine

ROMA. RAPINE IN VILLA: BANDA ALBANESE ARRESTATA DALLA POLIZIA. RUOLI BEN DEFINITI E SOLIDARIETÀ TRA I COMPONENTI.

Sono 9 i componenti di una banda di albanesi specialisti nelle rapine in villa arrestati nella mattinata di giovedì 30 giugno dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Roma, coordinati dal dr. Vittorio Rizzi. Ancora in corso le oltre 25 perquisizioni domiciliari presso i diversi immobili intorno ai quali gli stessi rapinatori gravitavano nella zona nord e sud della Capitale.

I colpi messi a segno da gennaio a metà giugno, almeno 6 quelli accertati, seguivano un copione seriale, in alcuni casi sfociato in violenze per “indurre” le vittime a collaborare, fruttavano alla banda denaro contanti e oggetti preziosi.

Appostamenti e pedinamenti,che hanno condotto gli agenti anche a seguire i rapinatori “in trasferta”, insieme ad indagini tecniche, hanno consentito di ricostruirne spostamenti, basi logistiche e abitudini operative. Rapina, furto, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi è la gamma di reati di cui sono accusati nell’ambito di 3 procedimenti penali pendenti presso le Procure della Repubblica di Roma e Pescara.

Era ben strutturata l’organizzazione della banda di albanesi caduta nella rete investigativa della Squadra Mobile di Roma, che ha “chiuso il cerchio” dell’operazione “Arancia Meccanica”, operando con il supporto di circa 300 uomini della Questura, del Reparto Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine e del reparto Volo della Polizia di Stato. Tra i 34 ed i 28 anni invece l’età delle “punte di diamante” del gruppo, ai quali veniva affidata l’esecuzione “ossessiva” dei colpi, e che partecipavano anche alla pianificazione degli stessi, assicurando la certezza dei ruoli di ciascuno. In fase “operativa” i singoli membri del gruppo, come emerso dalle indagini, si sono dimostrati in più occasioni particolarmente solidali tra loro, prestando “supporto” qualora uno di loro versasse in condizioni di difficoltà. Per un altro componente, albanese di 31 anni, invece, era previsto il ruolo di gestore del “parco auto”, tra Audi e BMW di provenienza delittuosa, spesso acquistate poco prima dei colpi. In prevalenza le rapine venivano tuttavia messe a segno nell’ambito della provincia di Roma, anche a distanza dalla Capitale, dove poi gli arrestati facevano ritorno nelle prime ore della mattina. Per agire prediligevano capi di abbigliamento “comodi, come tute da ginnastica.

“L’arresto dei componenti della pericolosa banda degli albanesi, autori di una serie di rapine in villa anche in altre province, esprime la determinazione operativa e le potenzialità investigative della Magistratura e degli uomini della Squadra Mobile romana già dimostrate in recenti importanti operazioni di Polizia Giudiziaria” – il Questore di Roma Francesco Tagliente ha rivolto il suo ringraziamento agli uomini della Squadra Mobile diretta dal dr. Vittorio Rizzi.

“Con il risultato odierno la Squadra Mobile conferma l’attenzione della Questura di Roma anche verso quei reati che vengono considerati vigliacchi, e che meritano particolare sensibilità per la “sfera” in cui le vittime vengono colpite.

Ancora un altro segnale,  dunque, che testimonia la presenza sul territorio delle Forze dell’Ordine, che ribadisce la capacità di dare risposte concrete ai cittadini”.

 

Rapinatori catturati in flagrante dalla polizia

ROMA 11 Marzo 2011 – Ben organizzati con 2 fucili ed una pistola, e due scooter di grossa cilindrata pronti per la fuga hanno assaltato in quattro le casse di un supermercato sulla Nomentana.

Nonostante fosse pieno pomeriggio non hanno avuto incertezze.

Dopo essersi coperti il viso con una sciarpa, armati di una pistola e un fucile hanno affrontato i cassieri.

Arraffato il bottino, si sono dati alla fuga.

Ma il piano della rapina si è “scontrato” con i poliziotti della Questura.

In pochi attimi al “113” arrivano le prime segnalazione della rapina. Nelle telefonate si parla di uomini armati di fucile che stanno entrando all’interno del supermercato.

Dal 113 scatta immediato l’impulso alla Sala Operativa di via San Vitale che attiva il piano antirapina cosi come rimodulato agli inizi di gennaio.

L’operatore radio inizia a dirottare sul posto le prime pattuglie.

I primi ad arrivare sono gli agenti del Commissariato San Basilio e Prenestino, insieme al Reparto Prevenzione Crimine, che intercettano i due scooter in fuga.

I conducenti, alla vista delle Volanti della Polizia, si dividono lungo due direttrici in direzione GRA e via di Torcervara.

I primi due vengono immediatamente bloccati da un equipaggio del Commissariato San Basilio, che si era posto a chiusura della via di fuga, anticipando i fuggitivi.

Contestualmente la Sala Operativa della Questura continua a fare da regia sull’operazione.

Quasi come un uno scacchiere le pattuglie vanno a chiudere le strade che conducono sulle grandi arterie verso i centri della periferia.

Gli altri due vengono così intercettati da una pattuglia dei Falchi della Squadra Mobile, che chiude la strada. Nel tentativo di allontanarsi i due rapinatori abbandonano lo scooter e cercano di dileguarsi a piedi, invadendo la carreggiata del tronchetto Roma-L’Aquila,.

Gli altri equipaggi fatti convergere sul posto dalla Sala Operativa della Questura li hanno però bloccati dopo un breve inseguimento a piedi.

Per i quattro, tre albanesi ed un rumeno, tra i 20 e i 23 anni, sono scattate le manette per rapina in flagranza.

Sale a 96 il numero delle persone arrestate per rapina dall’inizio di gennaio dai diversi uffici della Questura di Roma. Proprio all’inizio dell’anno i vertici di via S. Vitale aveva predisposto una rimodulazione dei servizi antirapina con il potenziamento del numero di pattuglie su strada e delle strategie di chiusura delle vie di fuga.