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Arrestati aguzzini di una giovane romena

GUIDONIA MONTECELIO – I CARABINIERI DELLA TENENZA HANNO ESEGUITO DUE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE NEI CONFRONTI DEGLI AGUZZINI DI UN GIOVANE ROMENA PICCHIATA E VIOLENTATA PER COSTRINGERLA A CHIEDERE L’ELEMOSINA.

 

ROMA 06 Luglio 2011 – Un anno fa i Carabinieri della Tenenza di Guidonia avevano arrestato V.T. e F.T., cittadini romeni, fratello e sorella di 27 e 31 anni, per aver ridotto in schiavitù una loro connazionale di 26 anni, per costringerla a chiedere l’elemosina.

Il suo arrivo risaliva ad una settimana prima, alla stazione di Roma Tiburtina a bordo di un corriere romeno. Al termine del viaggio, per il quale avrebbe dovuto pagare 100 euro, le erano stati sottratti i documenti e, da quel momento, era cominciato l’inferno. La donna aveva raccontato ai carabinieri di essere stata minacciata di morte da fratello e sorella e di essere stata costretta a chiedere l’elemosina per strada sotto il sole, senza cibo né acqua. La giovane, ancora sotto shock, aveva rivelato che cominciava il pomeriggio ad avere paura delle botte che avrebbe sicuramente preso la sera dai suoi aguzzini, quelli che le avevano procurato un occhio tumefatto, la frattura delle ossa nasali e lividi su tutto il corpo, per non aver guadagnato abbastanza. E come se non bastasse, aveva proseguito rivelando, ormai svuotata , le violenze carnali che subiva dall’uomo ogni giorno. Per lei l’incubo è finito un anno fa, quando i Carabinieri dopo aver arrestato i suoi aguzzini, l’hanno condotta in un posto sicuro, dove ha potuto curarsi le ferite del corpo e dell’anima e pensare ad una nuova vita.

Nei confronti dei due aguzzini, che si trovano ancora nella casa circondariale di Roma Rebibbia,  il g.i.p. di Roma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, concordando pienamente con le risultanze investigative dei Carabinieri della tenenza di Guidonia. V.T. e F.T. restano ancora in carcere, dove rimarranno a disposizione dell’autorità giudiziaria davanti alla quale dovranno rispondere di riduzione in schiavitù e, l’uomo anche di violenza sessuale aggravata.

 

 

Roma: segregata per mesi da un connazionale, giovane romena liberata dai carabinieri

ROMA 15 Settembre 2010 – Un’altra brutta storia che ha come vittima una giovane donna. Un 45enne romeno è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione Roma Prima Porta con l’accusa di maltrattamenti, lesioni, riduzione in schiavitù, sequestro di persona e violenza sessuale. L’uomo, sei mesi fa, aveva dato ospitalità ad una ragazza di 25 anni, sua connazionale appena giunta in Italia, nella sua casa di via Malegno. Da subito il 45enne ha rivolto delle strane attenzioni nei confronti della donna, fino ad arrivare a chiuderla nella sua camera da letto per tutto il giorno, lasciandola senza la possibilità di comunicare con l’esterno per chiedere aiuto e, per lunghi periodi, senza acqua e cibo. Fiaccata nel corpo, la 25enne era facile preda di ogni tipo di molestia o violenza fisica a cui l’uomo, quotidianamente, la sottoponeva. La scorsa notte i vicini di casa, che da tempo ascoltavano impotenti le urla della giovane, hanno deciso di chiamare i Carabinieri. I militari hanno bussato alla porta dell’uomo e la donna, con un ultimo sforzo, è riuscita a farsi sentire. Quando si sono fatti aprire la porta della camera da letto i Carabinieri hanno trovato la ragazza a terra, fortemente denutrita e con numerose ferite ed ecchimosi al volto e su tutto il corpo. Trasportata all’ospedale Sant’Andrea, la romena è stata ricoverata d’urgenza poiché riscontrata affetta da lesioni giudicate guaribili in 40 giorni e da un grave stato di deperimento. L’aguzzino 45enne è stato arrestato e associato al carcere di Regina Coeli.

Roma: scoperto laboratorio cinese clandestino, due arresti per riduzione in schiavitù

ROMA 24 Luglio 2010 – Durante la notte, nel quartiere della Borghesiana, nella parte sud di Roma, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Frascati, hanno scoperto un laboratorio di capi d’abbigliamento d’alta moda, arrestandone i gestori, 2 cittadini cinesi, di 47 e 36 anni, per riduzione in schiavitù e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. All’interno del laboratorio i militari hanno scoperto anche cittadini clandestini e alcuni minori di cui si sta cercando di capirne il ruolo. I Carabinieri, su segnalazione di alcuni cittadini della zona che udivano forti rumori provenire dal capannone durante l’orario notturno, hanno dato vita ad una serie di servizi di osservazione anche a bordo di elicottero, constatando il continuo via vai di furgoni guidati da cittadini cinesi che scaricavano e caricavano merce dal capannone. Al momento del blitz all’interno del capannone, i militari hanno sorpreso 14 cittadini di nazionalità cinese, tra cui donne e minorenni, che occupavano solo una parte delle 26 postazioni da lavoro, ricavate in ambienti molto angusti e non igienicamente a norma. Gli operai, tra cui anche irregolari, erano tutti senza alcun contratto di lavoro ed erano costretti a lavorare per cifre irrisorie o addirittura in cambio del solo vitto ed alloggio, a ciclo continuo. Dormivano e mangiavano, durante le poche ore di riposo, in locali molto fatiscenti, stretti ed in precarie condizioni igienico sanitarie. Sono tuttora in corso ulteriori verifiche anche con l’ausilio del personale della ASL di Roma e dell’Ispettorato del lavoro. Le indagini proseguono per verificare se sussistano responsabilità penali a carico di terzi che commissionavano i capi d’abbigliamento arrecanti marchi di note griffe italiane. Questo è il secondo intervento dei Carabinieri di Frascati, nell’ultimo mese, nei confronti di opifici-lager gestiti da cittadini cinesi.