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Omicidio Onofri: altri tre arresti

ROMA 02 Luglio 2011 – Dopo dieci giorni di ininterrotte indagini, i Carabinieri della Compagnia Roma Eur, nella giornata di ieri, hanno individuato e fermato altri 3 cittadini romeni ritenuti responsabili dell’aggressione in cui ha trovato la morte Sabatino Onofri, il 78enne pastore romano ucciso a Roma la sera del 19 giugno scorso a colpi di pala e bastonate. Il corpo della vittima era stato rinvenuto lungo la via Appia Nuova, all’altezza del civico 1158 , riverso a terra, con le mani legate e con numerose ferite lacero-contuse alla testa e su molte parti del corpo. Subito dopo l’omicidio, i Carabinieri arrestarono due cittadini romeni, rispettivamente di 45 e 25 anni.

Il prosieguo delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica della Capitale, hanno portato all’arresto del 25enne, fermato mentre si stava preparando a lasciare il paese a bordo di un autobus diretto in Romania.

Le serrate indagini condotte dai Carabinieri con la collaborazione dei militari del Comando Provinciale di Cosenza, hanno portato sulle tracce di altri tre possibili correi, due 19enni e un 23enne, tutti incensurati, che avevano trovato rifugio nelle montagne del capoluogo calabrese in attesa di rimpatriare in treno. Al momento del fermo, il 23enne (figlio del primo arrestato) si trovava proprio alla stazione ferroviaria di Cosenza, in procinto di salire su un treno che gli avrebbe consentito di continuare la fuga, mentre i due più giovani sono stati fermati nella provincia di Cosenza. I fermati, che avevano tentato anche di cambiare aspetto tagliandosi i capelli, interrogati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur, hanno ammesso parzialmente le loro responsabilità in merito all’uccisione del pastore romano, specificando che la rapina era stata pianificata in Romania, da dove quattro di loro erano giunti per mettere a segno quello che in principio era stato classificato come un “colpo facile”. I romeni, che sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario e rapina aggravata, provvedimenti firmati dal Procuratore Aggiunto, Dr. Pierfilippo Laviani, e dal Sostituto Procuratore, Dr. Francesco Minisci, sono stati associati al carcere di Regina Coeli, in attesa delle convalide di rito da parte del G.I.P.

Sono attualmente in corso le ricerche di un sesto complice anche all’estero.

 

Eurogendfor: cambio al vertice del Permanent Headquarters della forza di gendarmeria europea

VICENZA 27 Giugno 2011 – Si svolge domani la cerimonia del cambio del Comandante del Permanent Headquarters di Eurogendfor, con l’intervento della Fanfara del 3° Btg. CC “Lombardia”.

Tra gli strumenti di gestione delle crisi a disposizione delle Organizzazioni Internazionali, ha assunto un ruolo di rilievo, la Forza di Gendarmeria Europea (EGF) che si è imposta come efficace mezzo di intervento in grado di operare anche in scenari altamente destabilizzati.

L’idea di creare una struttura composta da forze di polizia ad ordinamento militare, da far intervenire in aree di crisi, sotto egida NATO, ONU, UE ovvero coalizioni ad hoc, fu lanciata nel corso della riunione informale dei Ministri della Difesa dell’UE, tenutasi a Roma l’8 ottobre 2003.
In quell’occasione i Ministri della Difesa francese ed italiano, (M.me Michèle ALLIOT MARIE e l’On. Prof. Antonio MARTINO) convennero sulla necessità di un tale strumento in grado di inserirsi in uno specifico segmento delle Operazioni di Supporto alla Pace (PSO), per lo svolgimento di attività di polizia, in sostituzione o in affiancamento alle forze di polizia locali, collassate ovvero in grado di adempiere solo parzialmente ai loro compiti.
Fu così costituito un tavolo tecnico per la predisposizione di una Dichiarazione di Intenti concordata tra i rappresentati delle Forze di Polizia ad ordinamento militare dell’Unione Europea (Arma dei Carabinieri, Gendarmeria Nazionale francese, Guardia Civil spagnola, Guarda Nacional Republicana (GNR) portoghese e la Marechaussée olandese) e firmata il 17 settembre 2004 a Noordwijk (Olanda) a margine della riunione informale dei Ministri della Difesa dell’UE.
La citata Dichiarazione è stata poi recepita in un trattato internazionale, siglato il 18 ottobre 2007 in Olanda e tuttora soggetto al processo di ratifica parlamentare (Italia, Olanda, Spagna e Portogallo hanno già completato il processo di ratifica del Trattato. Solo la Francia non ha ancora finalizzato il relativo iter).
In particolare, lo Stato Maggiore (SM) dell’EGF prevede un totale di 36 posizioni, equamente ripartite tra l’Arma dei Carabinieri, la Gendarmeria Nazionale francese, la Guardia Civil spagnola, la Guarda Nacional Republicana portoghese che attualmente ricopre anche la carica di Comandante del Permanent Headquarter (PHQ) di Vicenza , la Marechaussée olandese e la Gendarmeria romena (divenuta membro EGF dal mese di dicembre 2008).

Il citato PHQ dell’EGF, la cui sede è presso la Caserma “Chinotto”, ove è situato anche il Centro di Eccellenza per le Stability Police Units (CoESPU) si pone come Comando deputato anche alla pianificazione delle future operazioni di Polizia. Tale soluzione, peraltro, consente in fase di condotta di poter disporre di un Quartier Generale posizionato fuori Teatro in grado di interfacciarsi con le Autorità politiche responsabili della missione nonché di dirigere e controllare le operazioni sul terreno.
L’EGF può, in ragione della flessibilità della struttura, essere posta indifferentemente a disposizione di Autorità militari o civili.

La presidenza del CIMIN (Comitato Interministeriale di Alto Livello), organo deputato al coordinamento politico-militare dell’EGF, è stata detenuta, per tutto il 2010, dall’Italia. Nel 2011 la Spagna è subentrata all’Italia.
Il crescente interesse per la neo costituita Forza è stato accompagnato dalla richiesta di Romania, Turchia, Polonia e Lituania di aderire all’EGF rispett ivamente in qualità di membri, osservatori e partner.

La valutazione sull’apertura a nuovi Paesi è subordinata comunque al possesso di un requisito tecnico, essere una forza di polizia ad ordinamento militare, e di un requisito politico, essere Paese membro ovvero candidato all’ingresso nell’Unione Europea.
Le visite ricognitive condotte nei citati Paesi hanno consentito di riconoscere alla Romania (Gendarmeria romena) lo status di membro effettivo (Riunione CIMIN del 18 dicembre 2008) al pari di Italia, Francia, Spagna, Portogallo ed Olanda; alla Turchia (Jandarma) lo status di osservatore, alla Polonia (Gendarmeria Militare Polacca) e alla Lituania (Public Security Service) quello di partner.
Per ciò che concerne il primo impiego operativo dell’EGF, il CIMIN (19 luglio 2007) ha deciso la partecipazione della forza all’operazione militare “EUFOR ALTHEA” in Bosnia Erzegovina nell’ambito dell’Unità Integrata di Polizia (IPU) già a guida Arma, di Sarajevo. L’impiego operativo di EGF si è concluso il 31 ottobre 2010.

L’Arma dei Carabinieri, è stato il maggior contributore garantendo anche il supporto logistico mettendo a disposizione la base di Butmir 2.
Dall’8 dicembre 2009 la EGF è ufficialmente impiegata anche in Afghanistan, all’interno della missione ISAF e addestrativa dell’Alleanza Atlantica (NATO Training Mission – Afghanistan, NTM-A) per la formazione, l’addestramento e il mentoring delle forze di polizia afgane.
L’8 febbraio 2010 il CIMIN ha, inoltre, approvato il coinvolgimento di EGF nell’ambito della missione MINUSTAH in Haiti, ove ha operato con una Formed Police Unit (FPU) italiana (di 120 Carabinieri), una francese (di 147 Gendarmi) e uno Special Weapons And Tactics (SWAT) Platoon spagnolo (23 u. Guardia Civil). La missione si è conclusa il 31 dicembre 2010.

 

( courtesy www.carabinieri.it )

Operazione “Bancomat Express”, 30 arresti tra Roma e Ostia

NAPOLI 22 Febbraio 2011 – Nella mattinata odierna, a Roma-Ostia, i Carabinieri della Compagnia di Sorrento (NA) e del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata (NA), coadiuvati dal Comando dell’Arma territorialmente competente, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale Torre Annunziata nei confronti di 30 indagati di nazionalità rumena, responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità dell’attività criminale (art.4 1.146/2006) e finalizzata alla contraffazione mediante donazione e indebito utilizzo di carte di credito e bancomat (art. 55 d.lgs 231/2007), nonché di danneggiamento dei sistemi automatici di distribuzione di denaro (art. 635 c.p.). Ventitré indagati sono destinatari di misura cautelare in carcere, mentre sette dell’obbligo di dimora. L’indagine, coordinata da questa Procura della Repubblica, è scaturita dall’arresto di 2 cittadini rumeni colti in flagranza di manomissione di un distributore bancomat sito nel Comune di Vico Equense a giugno 2009. Nella circostanza, un uomo e una donna sono stati sorpresi mentre rimuovevano gli apparati di donazione precedentemente istallati e composti da un pannello allocante una microcamera posta sulla sommità dello sportello bancomat (tesa a carpire fraudolentemente i codici segreti delle carte) ed uno strumento di vera e propria ‘copia” delle bande magnetiche delle schede bancomat/carte di credito (cd. skimmer). La particolarità dei citati apparati sta nella loro assoluta invisibilità che non permette agli ignari utenti di rendersi conto che, in occasione di un normale prelievo bancomat, la carta possa essere clonata. Proprio in occasione dei citati arresti, è stato eseguito il primo sequestro di materiale elettronico; dall’analisi dei contenuti delle memorie di archiviazione delle immagini riprese dalle microcamere, sono emersi precedenti episodi di clonazione nei Comuni di Sorrento (NA), Gragnano (NA), Positano (SA) ed Amalfi (SA), ricche aree della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina che, specie nel periodo estivo, sono notoriamente meta di turismo nazionale ed internazionale. Pertanto, a partire dal citato episodio è stata condotta un’articolata attività d’indagine sino a maggio 2010, mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, nonchè localizzazioni satellitari, supportate da riscontri di polizia giudiziaria che hanno permesso di raccogliere cospicui elementi di prova in ordine all’associazione, specializzata nel carpire e clonare i codici magnetici di carte di credito e bancomat mediante l’utilizzo di skimmer e microtelecamere applicate ai distributori bancomat delle sedi di vari istituti di credito. Il braccio operativo dell’associazione era attivo su tutto il territorio nazionale mentre la direzione era insediata nella città rumena di Craiova, dove avviene anche la costruzione della tecnologia utilizzata per le clonazioni. L’attività investigativa ha consentito di delineare l’organizzazione di tutta l’associazione, sia in Italia sia in Romania, di accertare 46 casi di fraudolento utilizzo delle carte falsificate, quantificando il danno patrimoniale in 1.5 milioni di Euro (per il solo periodo dell’indagine), di arrestare in flagranza 13 persone e denunciarne 3 in stato di libertà in varie località d’Italia (Roma, Ceccano (FR) Umbertide (PG) e Barletta (BA) e di sequestrare numerosi strumenti di clonazione (lettori di carte magnetiche, microtelecamere, memorie di archiviazione dati, telefoni cellulari, ecc.). Nel corso della esecuzione delle misure cautelari, a Roma-Ostia sono stati rinvenuti tre laboratori/stamperie clandestine presso i quali è stato sottoposto a sequestro ingente quantitativo di strumentazioni tecnologiche per la donazione costituito da microtelecamere, memorie di archiviazione, skimmer, programmatori per microchip, stampanti per falsificare le carte bancomat/di credito ed altro. E’ al vaglio la posizione di una delle indagate, già destinataria di obbligo di dimora, poiché ritenuta consegnataria/gestrice di uno dei laboratori in parola. L’indagine ha pertanto consentito di delineare gli assetti di un’organizzazione criminale operante non solo sull’intero territorio nazionale, ma anche in altre nazioni europee, evidenziandone i connotati di struttura gerarchizzata e professionalmente organizzata per la commissione dei reati contestati. Una suddivisione precisa di compiti e responsabilità che ha permesso al sodalizio criminale di riorganizzarsi immediatamente e ritornare ad essere operativo nonostante i numerosi arresti eseguiti nel corso dell’indagine ed i vari sequestri delle complesse e costose attrezzature elettroniche impiegate. Proprio i connotati di transnazionalità dell’associazione criminale hanno portato ad ampliare l’attività di questa Procura della Repubblica che è stata oggetto di coordinamento e scambio informativo in ambito UE, tramite l”Unità di cooperazione giudiziaria dell‘Unione Europea” (EUROJUST), ove è stato attivato un importante confronto con l’Autorità Giudiziaria rumena in ordine a parallele indagini svolte in quel territorio, connesse con il presente procedimento sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo.


Il video relativo all’operazione Bancomat Express.

ELENCO PERSONE ARRESTATE
• STAN DORU, NATO IL 29.09.1971 A CRAIOVA (ROMANIA), CAPO DELL’ ORGANIZZAZIONE;
• VULPESCU ILEANA LOREDANA, NATA A CRAIOVA (ROMANIA) IL 24.10.1986;
• KOWALIK AGNIESZKA, NATA IN POLONIA IL 21.01.1983;
• SMETANYUK SERI-HY ALIAS VODKA, NATO A STOROZHYNETS (UCRAINA) IL 28.01.1985;
• ILOV AURELIAN ALEXANDRU NATO A CRAIOVA (ROMANIA) IL 22/01/1983;
• ZIDARU VIRGIL ALEXANDRU, NATO IN ROMANIA IL 21.11.1986, IN ATTO GIA’ DETENUTO PRESSO IL CARCERE DI PESCARA;
• GRECEA MARIUS FLORIN, NATO IN ROMANIA IL 15.05.1972, IN ATTO GIA’ DETENUTO PRESSO IL CARCERE DI ROMA – REGINA COELI;
• ANCA ROBERT MARIAN, NATO IN ROMANIA IL 20.07.1981;
• HAU COSTINEL LUCIAN, NATO IN ROMANIA IL 02.11.1985;
• BARBU MIOARA, NATA A CRAIOVA (ROMANIA) IL 14.09.1986;

OBBLIGO DI DIMORA

• UNGUREANU CRISTINA, NATA A BUCAREST (ROMANIA) IL 28.02.1986;
• CICERU NELl MARIA, NATA A CRAIOVA (ROMANIA) IL 22.08.1980.
• ROSU ALINA RAMONA, NATA A NEHOIU (ROMANIA) IL 16.01.1984