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MED 2018: Ministro Trenta, uniti per sconfiggere definitivamente l’ISIS

Al via oggi a Roma la 4^ edizione di Rome Med 2018, Mediterranean Dialogues. Ai lavori di apertura, cui ha preso parte il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha presenziato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Daesh non è scomparso ma, sotto l’insostenibile pressione dei suoi avversari, è come se fosse evaporato trasformandosi da presenza visibile a nemico invisibile. In altri termini, la disarticolazione del Califfato a seguito della perdita della capitale Raqqa, di Mosul e dei centri urbani iracheni, ha causato una dispersione del movimento. Sarebbe però un errore grave considerarlo un fenomeno ormai legato alla dimensione locale. Il movimento mantiene tutta la sua potenzialità materiale e ideologica. Per tale ragione ritengo che sia fondamentale continuare a lavorare insieme perché l’azione della Coalizione anti-ISIS dimostri che uniti è possibile raggiungere risultati importanti sia dal punto di vista militare che in termini di stabilizzazione”.

Così il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, nel suo intervento alla 4^ edizione dei Mediterranean Dialogues – conferenza internazionale dedicata alla sicurezza e crescita del Mediterraneo – che ha preso il via oggi alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il Ministro è intervenuta nel panel “Shared Security” dedicato al tema: “Daesh/ISIS: The day after. Countering a new wave of violent extremism”. Dibattito, moderato dal Presidente della Rai, Marcello Foa, al quale hanno preso parte il Ministro degli Affari Esteri dell’Iraq, Mohamed Ali Alhakim, ed il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg.

 

“Attualmente l’impegno militare è concentrato sulle rimanenti sacche di resistenza di ISIS attive nella valle dell’Eufrate, dove si prevede che le operazioni si protrarranno sino ai primi mesi del 2019. Una volta eliminata la componente convenzionale delle forze di ISIS, occorrerà combattere le cellule dormienti e contrastare la minaccia di passaggio di cellule di Daesh dalla Siria in Iraq” ha aggiunto il Ministro.

Basilare evitare errori già compiuto in passato: “innanzitutto non sottovalutare la minaccia, essere tempestivi nei nostri interventi e soprattutto affrontare le cause e i fattori di radicamento territoriale del terrorismo stesso, investendo le Autorità locali, incluse la popolazione e le comunità sociali, della piena responsabilità di contrastare la minaccia terroristica sul proprio territorio”.

“L’Italia è orgogliosa di far parte della Coalizione anti-ISIS e ritengo si debba far tesoro delle esperienze e delle lezioni che abbiamo appreso fino ad oggi” ha sottolineato la titolare del Dicastero che ha richiamato l’importanza di “agire uniti ed in maniera coesa” ma soprattutto di un coinvolgimento pieno ed inclusivo delle autorità locali e della società civile per sconfiggere definitivamente l’ISIS.

All’evento – che terminerà sabato 24 novembre – hanno preso parte oltre 40 tra Capi di Stato, Ministri, esponenti di spicco di organizzazioni internazionali, oltre mille leader del mondo dell’economia, della politica e della cultura provenienti da più di 50 Paesi.

A margine dei lavori della conferenza, il Ministro Trenta ha avuto un colloquio con il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg.

 

 

 

Courtesy Ministero della Difesa

 

 

I 60 anni del Nato Defense College. La Russa: "Qui si formano gli ufficiali che prenderanno decisioni importanti per il futuro del mondo''.

ROMA 21 Maggio 2011 – Si è svolta ieri mattina presso la sede del Nato Defense College (NDC), la celebrazione del 60° Anniversario di fondazione del Nato Defense College.

Alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del Segretario Generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, del Ministro degli Affari Esteri, On. Franco Frattini, del Ministro della Difesa, On. Ignazio La Russa, del Presidente del Comitato Militare della NATO, Ammiraglio Giampaolo Di Paola e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate, l’Istituto ha infatti compiuto il suo 60mo anno d’età.

Tanti sono infatti gli anni passati da quel lontano novembre del 1951 quando fu inaugurato questo prestigioso Istituto nella sede originaria di Parigi. Ciò avvenne a soli due anni di distanza dalla storica ratifica del Trattato del Nord Atlantico. Sin dall’atto costitutivo dell’Alleanza, infatti, si era avvertita l’esigenza di disporre di un proprio Centro Studi di altissimo livello. In questo sessantennio è anche racchiusa l’intera storia della stessa Alleanza, costellata di vicende che ne hanno, prima, decretato il successo nei suoi principi fondanti – la fine della “guerra fredda”, con la dissoluzione del Patto di Varsavia, senza alcun scontro militare – e che, oggi, con l’allargamento dai primi dodici Paesi membri firmatari, agli attuali 28, ne confermano il ruolo di organizzazione vitale, capace di svolgere ancora un ruolo di primo piano in un contesto globalizzato.

A fare gli onori di casa, il Comandante del NDC, Tenente Generale Wolf-Dieter Loeser.

L’evento, apertosi con la cerimonia dell’alzabandiera, è proseguito con l’inaugurazione del “Muro della storia del NDC” (rappresentazioni fotografiche dei momenti salienti della storia del College), situato presso l’entrata principale dell’istituto.

Il Capo dello Stato ha definito questa istituzione “il cuore dell’Alleanza. Il Nato Defense College – ha proseguito il Presidente Napolitano – festeggia il suo sessantesimo anniversario mentre l’Italia festeggia il nostro 150º anniversario come una Nazione unificata. È un importante punto di riferimento nella nostra storia e ho invitato molti capi di stato e di governo a unirsi a noi in questa occasione. Essi saranno qui a Roma il 2 giugno. Il Nato Defense College e l’Alleanza atlantica, sono molto più giovani dell’Italia. Ma vi posso assicurare che essi hanno un posto eccezionale nella nostra storia come una Repubblica democratica e nel nostro cuore”.

Nel corso della cerimonia, svoltasi nella città militare della Cecchignola a Roma, il Ministro della Difesa Ignazio La Russa ha voluto ribadire il ruolo fondamentale dell’Istituzione. ”Siamo consapevoli della sua importanza – ha detto il Ministro La Russa – perché qui si formano gli Ufficiali che prenderanno decisioni importanti per il futuro del mondo”.

La cerimonia è stata anche l’occasione per parlare anche dei recenti cambiamenti che hanno investito il Nord Africa. ”In Nord Africa – ha detto il Ministro La Russa – spira un vento di democrazia e la NATO aiuterà a plasmarne gli effetti”.

Successivamente, il Ministro della Difesa ha partecipato ad un incontro bilaterale con il Segretario Generale della NATO.

 

 

 

I 60 anni del Nato Defense College. La Russa: “Qui si formano gli ufficiali che prenderanno decisioni importanti per il futuro del mondo”.

ROMA 21 Maggio 2011 – Si è svolta ieri mattina presso la sede del Nato Defense College (NDC), la celebrazione del 60° Anniversario di fondazione del Nato Defense College.

Alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del Segretario Generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, del Ministro degli Affari Esteri, On. Franco Frattini, del Ministro della Difesa, On. Ignazio La Russa, del Presidente del Comitato Militare della NATO, Ammiraglio Giampaolo Di Paola e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate, l’Istituto ha infatti compiuto il suo 60mo anno d’età.

Tanti sono infatti gli anni passati da quel lontano novembre del 1951 quando fu inaugurato questo prestigioso Istituto nella sede originaria di Parigi. Ciò avvenne a soli due anni di distanza dalla storica ratifica del Trattato del Nord Atlantico. Sin dall’atto costitutivo dell’Alleanza, infatti, si era avvertita l’esigenza di disporre di un proprio Centro Studi di altissimo livello. In questo sessantennio è anche racchiusa l’intera storia della stessa Alleanza, costellata di vicende che ne hanno, prima, decretato il successo nei suoi principi fondanti – la fine della “guerra fredda”, con la dissoluzione del Patto di Varsavia, senza alcun scontro militare – e che, oggi, con l’allargamento dai primi dodici Paesi membri firmatari, agli attuali 28, ne confermano il ruolo di organizzazione vitale, capace di svolgere ancora un ruolo di primo piano in un contesto globalizzato.

A fare gli onori di casa, il Comandante del NDC, Tenente Generale Wolf-Dieter Loeser.

L’evento, apertosi con la cerimonia dell’alzabandiera, è proseguito con l’inaugurazione del “Muro della storia del NDC” (rappresentazioni fotografiche dei momenti salienti della storia del College), situato presso l’entrata principale dell’istituto.

Il Capo dello Stato ha definito questa istituzione “il cuore dell’Alleanza. Il Nato Defense College – ha proseguito il Presidente Napolitano – festeggia il suo sessantesimo anniversario mentre l’Italia festeggia il nostro 150º anniversario come una Nazione unificata. È un importante punto di riferimento nella nostra storia e ho invitato molti capi di stato e di governo a unirsi a noi in questa occasione. Essi saranno qui a Roma il 2 giugno. Il Nato Defense College e l’Alleanza atlantica, sono molto più giovani dell’Italia. Ma vi posso assicurare che essi hanno un posto eccezionale nella nostra storia come una Repubblica democratica e nel nostro cuore”.

Nel corso della cerimonia, svoltasi nella città militare della Cecchignola a Roma, il Ministro della Difesa Ignazio La Russa ha voluto ribadire il ruolo fondamentale dell’Istituzione. ”Siamo consapevoli della sua importanza – ha detto il Ministro La Russa – perché qui si formano gli Ufficiali che prenderanno decisioni importanti per il futuro del mondo”.

La cerimonia è stata anche l’occasione per parlare anche dei recenti cambiamenti che hanno investito il Nord Africa. ”In Nord Africa – ha detto il Ministro La Russa – spira un vento di democrazia e la NATO aiuterà a plasmarne gli effetti”.

Successivamente, il Ministro della Difesa ha partecipato ad un incontro bilaterale con il Segretario Generale della NATO.