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Apertura dei festeggiamenti in onore di San Corrado Patrono della Città di Noto e compatrono della Diocesi

NOTO 08 Febbraio 2015 – Cattedrale gremita per l’apertura dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono della Città di Noto e compatrono della Diocesi. Una tradizione, quella della traslazione dell’arca sull’altare maggiore, che quest’anno ha più di un motivo per essere tappa storica. 1515-2015 cinquecento anni fa Corrado Confalonieri, l’eremita, veniva beatificato; un anniversario che verrà celebrato in maniera solenne per un intero anno. Per cui la sera del 7 Febbraio 2015 si è aperta non solo la ricorrenza del 19 ma un anno intero di festeggiamenti ed a presentare quanto succederà il Vicario episcopale per la cultura Don Ignazio Petriglieri, collaborato dal Direttore dei Beni Culturali della Diocesi Salvatore Maiore. La prima parte della serata ha visto anche la presenza del Rettore del Seminario Padre Luigi Vizzini, il restauratore dell’arca Luciano Bombeccari, in prima fila le autorità cittadine, il Sindaco Bonfanti e il Presidente del Consiglio Comunale Corrado Figura. Tra un intervento e l’altro sono stati proposti dei passi e la preghiera del libro “San Corrado racconta” scritto dal Vescovo Mons. Antonio Staglianò, a cura di Sebastiano Lo Monaco, Direttore Artistico del Teatro “Tina Di Lorenzo” di Noto.

Nella particolare serata anche la consegna dei quattro grifoni e dell’aquila, restaurati, che completano così (adesso manca solo un intervento al Cristo risorto e l’instalazione del sistema di controllo dell’umidità) il previsto restauro dell’argentea Arca che custodisce le spoglie di Corrado Confalonieri. La cui bellezza è peculiarità storica-artistica è stata illustrata nei dettagli da Don Petriglieri: “L’autore dell’arca ha avuto delle felici intuizioni, una in particolare è quella di mettere al centro la fede. Ci sono tre livelli: il primo è il fercolo con i quattro grifoni, figura questa molto antica che ci arriva dal medioriente, metà aquila (la natura divina) e metà leone ( la natura umana) rappresentativa della doppia natura di Cristo. Il secondo livello è rappresentato dall’urna, con i suoi quattro lati dove sono raffigurati i 12 apostoli e poi San Nicolò, a cui è dedicata la nostra Basilica, e ovviamente San Corrado. Terzo livello è il Cristo risorto, e quindi la ratifica della promessa di Dio”. Parlando di Arca anche il restauratore Luciano Bombeccari ha raccontato questi due anni di lavoro con la dottoressa Zacco. “Stasera però io voglio evidenziare la grande devozione che ho riscontrato, e quanto è stato possibile fare di più grazie alla Commissione, creata ad hoc, alle Associazioni dei portatori di San Corrado e dei Cilii. Li ringrazio tutti”. Ma anche l’impegno di Bombeccari non è passato inosservato se al termine del suo intervento il Presidente dell’Associazione portatori di San Corrado, Michele Faraone, lo ha insignito del titolo di socio onorario. Prima del momento della traslazione, sempre molto toccante e partecipato, è intervenuto il Sindaco, Corrado Bonfanti: “É un momento storico ed in esso quasi casualmente, ma forse dobbiamo vederci una volontà superiore, ci sono da registrare due eventi: il primo è senz’altro il restauro dell’arca, non previsto ed in più completato proprio adesso, e poi la riqualificazione della piazzetta Marconi, dove c’è la statua del nostro Patrono. Anche in questo caso un intervento resosi necessario ma non programmato; due eventi non previsti e che San Corrado ha voluto. Apriamo questa festa e l’anno intero con la speranza e l’augurio che il senso di Comunità, quello di fedeli attorno al nostro Patrono, ma anche civile possa, accompagnarci sempre”. Le note dell’Inno e le voci dei fedeli poi prendevano il sopravvento su tutto per accompagnare l’arca sino all’altare maggiore.

Diocesi di Noto: pellegrini per la concretezza di Dio.

Si è svolto ieri 31 maggio a Noto presso il Santuario diocesano della Madonna della Scala il XXII pellegrinaggio mariano. Il Vescovo Staglianò ha invitato i suoi fedeli a riscoprire “la concretezza di Dio nel corpo mistico della Chiesa”.

 

NOTO 01 Giugno 2013 – Ieri, venerdì 31 maggio, la comunità diocesana di Noto, ha vissuto il tradizionale appuntamento del Pellegrinaggio al Santuario di Maria SS., Scala del Paradiso, Patrona della Diocesi, giunto alla XXXII edizione.

Alle 17,30, radunati all’inizio della cosiddetta “via sacra”, Il Vescovo Mons. Antonio Staglianò, con i numerosi presbiteri intervenuti, insieme alle rispettive comunità parrocchiali, si sono mossi lungo il percorso, in direzione del Santuario, recitando il S. Rosario in onore della Madonna.

Sulla spianata del sacro Tempio, resa quest’anno più accogliente per i lavori di sistemazione delle ultime settimane, ha avuto luogo, con inizio alle 18,30, la solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Vescovo Staglianò, alla presenza di più di mille fedeli, provenienti dai 9 comuni della Diocesi.

L’omelia del Vescovo, esortava a riscoprire “la concretezza di Dio” nel corpo mistico della Chiesa, che più che una dottrina o un’idea, è fondamentalmente “corpo” che si è reso a noi visibile, offerto nell’Eucaristia e nella Parola fatta carne; Mons. Staglianò indicava altresì ai presenti l’esempio di Maria, il cui “corpo” è diventato” segno” della presenza di Cristo, che nel grembo della madre, ha trovato la dimora e il mezzo per farsi incontro ad ogni uomo.

pellegrinaggio_scalaMomento centrale e significativo della Celebrazione è stato, puntuale come ogni anno, l’atto di affidamento della Diocesi alla Vergine, per mano del Vescovo. La Celebrazione ha visto pure la partecipazione di una delegazione della Chiesa di Calabria, rappresentante il Santuario della Madonna greca; questa delegazione ha preso parte, in mattinata, alla posa della “prima pietra” dell’erigenda Chiesa di Portopalo, che sarà dedicata alla suddetta Madonna. Così la presenza di questi amici calabresi, ha rafforzato il devoto e comune sentimento di fede e di devozione a Maria, tanto amata dal popolo cristiano.

Al termine della Celebrazione, quando ormai il sole era tramontato, la numerosa folla di fedeli, grata e commossa nell’essere ritornata ai piedi di Maria a rinnovarle l’annuale omaggio di amore, defluiva verso le varie destinazioni della Diocesi, non prima di essersi ripromessa di tornare ancora, con l’entusiasmo di sempre, l’anno venturo.

Istituiti due accoliti della Diocesi di Noto

NOTO 12 Giugno 2011 – Sabato 11 giugno 2011 vigilia di Pentecoste i nostri due giovani seminaristi Davide Lutri e Manlio Savarino durante la solenne eucarestia sono stati  istituiti Accoliti dal Vescovo Mons. Antonio Staglianò. Tutta la comunità parrocchiale si è stretta in preghiera ai suoi seminaristi che per vocazione ricevuta da cinque anni a questa parte si stanno preparando a ricevere il Sacramento dell’Ordine nel grado del diacono e del presbiterato. La chiesa Cattedrale di Noto ieri sera alle ore 19,30 era gremita di gente proveniente dall’intera diocesi. Oltre a Davide e Manlio vi erano al tre seminaristi che come loro hanno ricevuto il ministero dell’accolitato.

Il ministero dell’accolito fu ripristinato nel 1972. Nella lettera apostolica « Ministeria quaedam » leggiamo: « L’accolito è istituito per aiutare il diacono e per fare da ministro al sacerdote. È dunque suo compito curare il servizio dell’altare, aiutare il diacono e il sacerdote nelle azioni liturgiche, specialmente nella celebrazione della santa messa; inoltre distribuire, come ministro straordinario, la santa comunione tutte le volte che i ministri, di cui al can. 845 del Codice di diritto canonico, non vi sono o non possono farlo per malattia, per l’età avanzata o perché impediti da altro ministero pastorale, oppure tutte le volte che il numero dei fedeli, i quali si accostano alla sacra mensa, è tanto elevato che la celebrazione della santa messa si protrarrebbe troppo a lungo. Nelle medesime circostanze straordinarie potrà essere incaricato di esporre pubblicamente all’adorazione dei fedeli il sacramento della santa eucaristia e poi di riporto; ma non di benedire il popolo » (VI). Un confronto tra i compiti precedenti e quelli attuali non lascia trasparire grandi differenze; va considerata come nuova solo la facoltà di distribuire la santa comunione in casi particolari.

Il ministero dell’accolitato (unitamente al lettorato) può essere conferito pure a laici; l’accolitato e il lettorato non sono più riservati ai candidati all’ordinazione sacerdotale (« Ministeria quaedam » III).
L’istituzione viene conferita dal vescovo o, nel caso di ordini e congregazioni religiose clericali, dal superiore maggiore. Il rito consiste nella consegna della patena con il pane o del calice con il vino da consacrare, mentre il vescovo pronuncia le parole: « Ricevi il vassoio con il pane (il calice con il vino) per la celebrazione dell’eucaristia, e la tua vita sia degna del servizio alla mensa del Signore e della Chiesa ». Nella preghiera di benedizione sui candidati imploriamo: « Benedici questi tuoi figli eletti al ministero di accoliti. Fa’ che, assidui nel servizio dell’altare, distribuiscano fedelmente il pane della vita ». In queste parole è contenuta una breve descrizione del ministero dell’accolito.
Compito fondamentale dell’accolito è quello di aiutare il sacerdote e il diacono all’altare. In casi particolari egli può preparare l’altare e i vasi sacri e distribuire come ministro straordinario l’eucaristia ai fedeli.